La sospensione dall’esercizio professionale disposta dal COA non viola il diritto al lavoro dell’incolpato

Il potere dei consigli dell’ordine degli avvocati e procuratori di infliggere, in esito a procedimento disciplinare ed a norma degli artt 40 e 43 del R.D.L. 27 novembre 1933 n. 1578, la grave sanzione della sospensione dall’esercizio professionale non implica, in relazione alla natura amministrativa dell’attività di detti consigli, alcuna violazione del diritto di difesa […]

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La delibera di apertura del procedimento disciplinare non è una pronuncia implicita sulla colpevolezza

In tema di procedimento disciplinare a carico di avvocato e procuratore, il provvedimento con il quale il consiglio dell’ordine deliberi l’apertura del procedimento medesimo non implica, neppure implicitamente, alcuna pronuncia sulla colpevolezza del professionista, ma costituisce mero atto preliminare della decisione, da adottarsi dopo l’espletamento dell’istruttoria ed in esito al dibattimento. Tale provvedimento, pertanto, non […]

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La mancata lettura in udienza della decisione del COA

In tema di procedimento disciplinare a carico di avvocato e procuratore, la mancata lettura in udienza della decisione del consiglio dell’ordine, come prescritto dall’art. 472 Cod. proc. pen., non determina, in difetto di espressa comminatoria di legge, nullità del procedimento medesimo. Cassazione Civile, sentenza del 25 ottobre 1979, n. 5573, sez. U- Pres. ROSSI G- […]

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Il preteso vizio della motivazione in fatto della sentenza del CNF non è deducibile in Cassazione

Il riesame in sede di legittimità delle decisioni disciplinari del Consiglio nazionale forense può avvenire soltanto nei limiti segnati dall’art. 56 del R.D.L. 27 novembre 1933, n. 1578, (convertito in legge 22 gennaio 1934, n. 36), e dall’art. 111 Cost., nel cui ambito non è compreso il sindacato sulla sufficienza o congruità della motivazione, secondo […]

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L’illecito disciplinare può anche non integrare illecito civile e o penale

In tema di procedimenti disciplinari a carico di avvocati, l’illeceità dei comportamenti deve essere valutata solo in relazione alla loro idoneità a ledere la dignità e il decoro professionale, a nulla rilevando che i suddetti comportamenti non siano configurabili anche come illeciti civili e/o penali; la relativa valutazione è apprezzamento proprio del giudice di merito […]

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Le prove raccolte in un processo penale definito con amnistia

Al consiglio nazionale forense, nel decidere in procedimento disciplinare contro avvocato o procuratore, è consentito di avvalersi di prove desumibili da un processo penale a carico del professionista, definito con amnistia, quando ciò avvenga al limitato fine di trarre una conferma del giudizio formatosi sulla base di elementi direttamente esaminati e valutati. Cassazione Civile, sentenza […]

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Competenza disciplinare di più COA: l’autodenuncia del professionista non deroga al criterio della prevenzione

L’art. 38, terzo comma, dell’ordinamento delle professioni di avvocato e procuratore (R.D.L. 27 novembre 1933 n. 1578), nell’attribuire al professionista il potere di iniziativa per il procedimento disciplinare nei propri confronti, non introduce una deroga al precedente comma della norma medesima, il quale devolve la competenza a procedere disciplinarmente, in via alternativa e secondo il […]

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L’accertamento del fatto e l’apprezzamento della sua rilevanza deontologica spetta al giudice disciplinare

Nei procedimenti disciplinari a carico di avvocati e procuratori, l’accertamento del fatto, l’apprezzamento della sua rilevanza rispetto alle incolpazioni formulate e la scelta della sanzione opportuna appartengono all’esclusiva competenza degli organi disciplinari forensi, le cui determinazioni al riguardo sfuggono al riesame di legittimità, salvo che si traducano in palese sviamento di potere, ossia nell’esercizio del […]

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L’accertamento dell’illecito e della sua rilevanza deontologica spetta al COA e al CNF (non alla Cassazione)

Nei procedimenti disciplinari a carico di avvocati e procuratori, l’accertamento del fatto, l’apprezzamento della sua rilevanza rispetto alle incolpazioni formulate e la scelta della sanzione opportuna appartengono all’esclusiva competenza degli organi disciplinari forensi, le cui determinazioni al riguardo sfuggono al controllo di legittimità, salvo che si traducano in un palese sviamento di potere, ossia nell’uso […]

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