In evidenza
Contenuti recenti
- ART. 9 E 52 CDF – UTILIZZO DI ESPRESSIONI OFFENSIVE – SUSSISTENZACostituisce violazione dei principi deontologici di probità, dignità e decoro l’utilizzo, negli atti processuali, di espressioni sconvenienti o offensive nei confronti di altri colleghi o delle parti coinvolte. Tali condotte, anche se adottate nell’ambito della difesa del cliente, ledono il prestigio e il decoro della professione forense e sono sanzionabili disciplinarmente. Il principio di difesa… Leggi tutto: ART. 9 E 52 CDF – UTILIZZO DI ESPRESSIONI OFFENSIVE – SUSSISTENZA
- ART. 16 REGOLAMENTO 2/2014 – PROCEDIMENTO DISCIPLINARE: LA SEZIONE PUÒ APPROVARE UN CAPO DI INCOLPAZIONE DIVERSO DA QUELLO PROPOSTO DAL CONSIGLIERE ISTRUTTORE (ANCHE RIQUALIFICANDOLO NEL CORSO DEL GIUDIZIO)Non sussiste violazione del principio di correlazione tra fatti contestati e fatti considerati per la decisione, né del principio del contraddittorio e dei diritti della difesa, qualora siano rimasti invariati gli elementi essenziali e la materialità del fatto. L’art. 16 del Regolamento n. 2/2014 attribuisce al Consigliere istruttore il compito di presentare alla Sezione una… Leggi tutto: ART. 16 REGOLAMENTO 2/2014 – PROCEDIMENTO DISCIPLINARE: LA SEZIONE PUÒ APPROVARE UN CAPO DI INCOLPAZIONE DIVERSO DA QUELLO PROPOSTO DAL CONSIGLIERE ISTRUTTORE (ANCHE RIQUALIFICANDOLO NEL CORSO DEL GIUDIZIO)
- INDEBITO UTILIZZO DEL TITOLO DI AVVOCATO – RILEVANZA ART. 36 CDFConfigura l’illecito di cui agli artt. 9 e 36 CDF l’utilizzo del titolo di avvocato senza averne conseguito l’abilitazione in quanto contravviene ai doveri di probità e decoro, compromettendo il prestigio della professione.(Nel caso di specie, l’incolpato aveva proposto appello avverso una sentenza del Tribunale nonostante non fosse abilitato per tale funzione; il CDD ha… Leggi tutto: INDEBITO UTILIZZO DEL TITOLO DI AVVOCATO – RILEVANZA ART. 36 CDF
- ADEMPIMENTO DEL MANDATO DIFENSIVO – INSUSSISTENZA VIOLAZIONE DEGLI ARTT. 1 COMMI 1, 9 e 26 CDFL’avvocato deve agire con diligenza, probità e decoro, specialmente nella gestione di compensi e nell’adempimento degli incarichi professionali ricevuti; ciò non di meno, ai fini della sussistenza dell’illecito disciplinare occorre la prova effettiva e documentata del conferimento del mandato e dell’avvenuta ricezione di compensi (nel caso di specie, l’incolpata era stata accusata di non aver… Leggi tutto: ADEMPIMENTO DEL MANDATO DIFENSIVO – INSUSSISTENZA VIOLAZIONE DEGLI ARTT. 1 COMMI 1, 9 e 26 CDF
- PROCURA ALLE LITI AZIONATA SUCCESSIVAMENTE AL DECESSO DELLA PARTE ASSISTITA VIOLAZIONE DEGLI ARTT. 1 COMMI 1, 9 e 27 CDFL’attività dell’avvocato che avvia procedimenti giudiziari in opposizione a cartelle esattoriali per conto di soggetti deceduti, senza previa verifica dell’esistenza in vita e della volontà degli stessi di intraprendere tali azioni, integra illecito disciplinare ai sensi degli artt. 1, 9, 12 e 27 del CDF. Tale condotta risulta non conforme agli obblighi deontologici e configura… Leggi tutto: PROCURA ALLE LITI AZIONATA SUCCESSIVAMENTE AL DECESSO DELLA PARTE ASSISTITA VIOLAZIONE DEGLI ARTT. 1 COMMI 1, 9 e 27 CDF
- Art. 52 CDF – Divieto di uso di espressioni offensive o sconvenienti – Ambito di applicazioneNell’applicare la norma di cui all’art. 52 CDF, che vieta all’avvocato l’uso di espressioni offensive o sconvenienti negli scritti in giudizio o nell’esercizio dell’attività professionale, nei confronti di colleghi, magistrati, controparti o terzi, occorre considerare l’esatto contesto in cui l’espressione sconveniente viene pronunciata, al fine di poter valutare con precisione la sua reale portata offensiva… Leggi tutto: Art. 52 CDF – Divieto di uso di espressioni offensive o sconvenienti – Ambito di applicazione
- Procedimento disciplinare – Natura accusatoria – Onere della provaIl Procedimento disciplinare forense ha natura accusatoria, sicchè deve pronunciarsi il proscioglimento dell’incolpato nel caso di carenza o contraddittorietà probatoria. In tal senso, l’esposto non è da solo sufficiente a integrare la prova certa dei fatti in esso rappresentati e a fondare l’affermazione della responsabilità disciplinare laddove l’incolpato abbia contestato la ricostruzione di tali fatti… Leggi tutto: Procedimento disciplinare – Natura accusatoria – Onere della prova
- Sentenza penale di proscioglimento ex art. 162 ter c.p. – Irrilevanza in sede disciplinare – SussistenzaNel procedimento disciplinare a carico degli avvocati è irrilevante la sentenza penale di proscioglimento ex art. 162 ter c.p., poiché essa non esclude la verificazione storica della condotta contestata, che anzi risulta accertata, potendo la riparazione del danno e l’avvenuto risarcimento alla parte offesa rilevare solo come circostanza attenuante, mentre producono effetti in sede disciplinare… Leggi tutto: Sentenza penale di proscioglimento ex art. 162 ter c.p. – Irrilevanza in sede disciplinare – Sussistenza
- Art. 36 comma I CDF – Attività professionale senza titolo – Praticante avvocatoConfigura l’illecito di cui all’art. 36 comma I CdF (uso di titolo professionale non conseguito ovvero svolgimento di attività in mancanza di titolo) la condotta del praticante avvocato che utilizza nella propria carta intestata la dicitura “Studio Legale” omettendo di indicare per esteso il titolo di “praticante avvocato” dal momento che tale indicazione è idonea… Leggi tutto: Art. 36 comma I CDF – Attività professionale senza titolo – Praticante avvocato
- Tipicità dell’illecito disciplinare – Possibilità di riqualificazione del fatto contestato – SussistenzaNel procedimento disciplinare a carico degli avvocati non si applica il principio di stretta tipicità degli illeciti e, pertanto, il Giudice disciplinare può procedere alla riqualificazione del medesimo fatto sotto diverse fattispecie previste dal Codice Deontologico Forense. (In applicazione del suddetto principio, la Sezione ha diversamente qualificato l’illecito originariamente contestato di cui all’art. 35 commi… Leggi tutto: Tipicità dell’illecito disciplinare – Possibilità di riqualificazione del fatto contestato – Sussistenza
- Illecito permanente: l’individuazione del dies a quo prescrizionaleIl dies a quo per la prescrizione dell’azione disciplinare va individuato nel momento della commissione del fatto solo se questo integra una violazione deontologica di carattere istantaneo che si consuma o si esaurisce al momento stesso in cui viene realizzata; ove invece la violazione risulti integrata da una condotta protrattasi e mantenuta nel tempo, la… Leggi tutto: Illecito permanente: l’individuazione del dies a quo prescrizionale
- L’inadempimento delle obbligazioni nei confronti dei terzi non è scriminato da asserite difficoltà economiche dell’incolpatoL’asserito stato di bisogno non scrimina la rilevanza deontologica né attenua la sanzione disciplinare per l’inadempimento delle obbligazioni nei confronti dei terzi (art. 64 cdf), tantopiù in mancanza di resipiscenza. Tuttavia, l’esistenza dei gravi problemi economico-familiari dell’incolpato il quale abbia agito in stato di bisogno e di gravi difficoltà economiche non dipendenti da fatto volontario… Leggi tutto: L’inadempimento delle obbligazioni nei confronti dei terzi non è scriminato da asserite difficoltà economiche dell’incolpato
- L’inadempimento delle obbligazioni nei confronti dei terziCommette e consuma illecito deontologico l’avvocato che non provveda al puntuale adempimento delle proprie obbligazioni nei confronti dei terzi e ciò indipendentemente dalla natura privata o meno del debito, atteso che tale onere di natura deontologica, oltre che di natura giuridica, è finalizzato a tutelare l’affidamento dei terzi nella capacità dell’avvocato al rispetto dei propri… Leggi tutto: L’inadempimento delle obbligazioni nei confronti dei terzi
- Inadempimento di obbligazioni assunte nei confronti dei terzi: la prescrizione civilistica non scrimina l’illecito deontologicoIn tema di violazione dell’art. 64 cdf (Obbligo di provvedere all’adempimento di obbligazioni assunte nei confronti dei terzi), la successiva prescrizione civilistica del diritto inadempiuto non elide il fatto storico e non fa quindi venir meno l’illecito deontologico, che si è ormai perfezionato e rimane pertanto soggetto alla sola prescrizione dell’azione disciplinare. Consiglio Nazionale Forense… Leggi tutto: Inadempimento di obbligazioni assunte nei confronti dei terzi: la prescrizione civilistica non scrimina l’illecito deontologico
- L’inadempimento delle obbligazioni nei confronti dei terzi è illecito permanenteAi fini della prescrizione dell’azione disciplinare, l’inadempimento delle obbligazioni nei confronti dei terzi (art. 64 cdf) è illecito di natura permanente. Consiglio Nazionale Forense (pres. f.f. Corona, rel. Berti Arnoaldi Veli), sentenza n. 324 del 20 settembre 2024