Il quesito lamenta la mancata risposta da parte di un ordine ad un quesito proposto dall’istante e vertente in materia di incompatibilità. La mancata risposta deriverebbe dalla qualità dell’interessata, non ancora iscritta nell’albo.

“Il quesito è inammissibile, poiché proviene da un singolo iscritto, mentre il regolamento del Consiglio nazionale forense prevede che possano essere esaminate solo questioni veicolate attraverso gli ordini circondariali. Si segnala peraltro che, nella specifica materia, il Consiglio dell’Ordine ha competenza propria e l’eventuale provvedimento di rigetto è impugnabile dinanzi al C.N.F. in sede giurisdizionale. […]

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Si chiede (da parte del COA di Ferrara) parere circa la sussistenza di una situazione di incompatibilità con l’esercizio professionale in capo ad un iscritto che sia altresì socio accomandatario di una s.a.s. la quale, però, risulti “inattiva” all’esito della visura presso la Camera di commercio.

La Commissione, dopo ampia discussione, adotta il seguente parere: “Nella società in accomandita semplice il socio accomandatario risponde illimitatamente per le obbligazioni sociali (art. 2313 c.c.) e la società ha obbligo di iscrizione nel registro delle imprese. L’attività commerciale è sempre consentita, sì come la permanenza nel predetto registro, fino al momento nel quale si […]

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Il quesito (del COA di Ancona) riguarda la possibilità di ammettere al patrocinio un praticante che, ad un anno dall’iscrizione nel registro, abbia conseguito il diploma di una scuola di specializzazione per le professioni legali ma non avendo mai frequentato uno studio legale, né avendo presenziato ad udienze.

La Commissione, dopo ampia discussione, adotta il seguente parere: “La soluzione della questione posta non può che darsi con riferimento a quanto precisato, a più riprese, da questa Commissione e dal Consiglio nazionale in genere (cfr. circolare C.N.F. n. 30-B/2003 e i pareri 27 aprile 2005, n. 27; 6 ottobre 2005, n. 72; 14 dicembre […]

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Quesiti dei COA di Velletri ed Orvieto

Il quesito del Consiglio di Velletri verte sull’ipotesi di un iscritto che intenda candidarsi alle elezioni forensi e che abbia svolto le funzioni di commissario d’esame, nell’ambito di un mandato che deve ancora terminare e con la prospettiva di termine dei lavori oltre la data delle elezioni. Chiede il Consiglio di Orvieto: – se possano […]

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Il Consiglio grossetano chiede se sia corretto il contegno di un avvocato che, a fronte del ritardato pagamento delle proprie competenze da parte di un cliente professionale (imprenditore o libero professionista), applichi per il periodo di ritardo, anziché il saggio legale d’interesse, quello previsto dal d. lgs. 231/2002 per le transazioni commerciali.

La Commissione, dopo ampia discussione, adotta il seguente parere: “La pretesa dell’avvocato di applicare una norma sulle transazione commerciali pare del tutto infondata. Infatti l’art. 2 del d. lgs. 9 ottobre 2002, n. 231, conformemente all’omologo articolo della direttiva 2000/35/CE, limita l’applicazione delle disposizioni in tema di “lotta contro i ritardi di pagamento” alle sole […]

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Il quesito (del COA di Forlì-Cesena) riguarda la possibilità di svolgere pubblicità informativa (riguardante l’organizzazione dello studio, i servizi offerti, le materie trattate ed i prezzi di singole prestazioni) attraverso apposita stabile organizzazione, interna od esterna allo studio professionale, e la sua compatibilità con gli articoli 17 (informazioni sull’attività professionale), 17-bis (modalità d’informazione) e 19 (divieto di accaparramento di clientela) del codice deontologico.

La Commissione, dopo ampia discussione, adotta il seguente parere: “A seguito della revisione del codice deontologico forense varata il 14 dicembre 2006 in attuazione della legge 4 agosto 2006, n. 248, l’avvocato può dare informazione sulla propria attività professionale, con contenuto conforme a verità e correttezza e secondo forme e modalità che rispettino la dignità […]

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Il Consiglio remittente (Tortona) segnala il caso di un iscritto che, subentrando nel mandato di un precedente collega, non si è adoperato per la liquidazione dei compensi di quest’ultimo. Si chiede se la norma di cui all’art. 33 cod. deont. si applichi anche alle attività stragiudiziali, come sarebbe richiesto nel caso di specie.

La Commissione, dopo ampia discussione, adotta il seguente parere: “La richiesta di parere è inammissibile, poiché essa si riferisce ad una specifica vicenda di rilevanza deontologica, mentre la Commissione consultiva del Consiglio nazionale forense può esprimersi sono su quesiti astratti e non idonei ad interferire con la funzione giurisdizionale del Consiglio medesimo, che sussiste quale […]

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Il richiedente lamenta un’interpretazione scorretta dell’Ordine di appartenenza circa la liquidazione di alcune proprie notule di pagamento.

La Commissione, dopo ampia discussione, adotta il seguente parere: “Il quesito è inammissibile, innanzitutto perché proviene da un singolo iscritto, mentre l’art. 24 del Regolamento delle attività del C.N.F. prevede che si provveda su richieste di parere nascenti o fatte proprie dagli Ordini. In secondo luogo il Consiglio nazionale non ha alcun potere di legge […]

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L’Ordine (di Ancona) chiede se possa essere iscritto tra i praticanti un laureato in giurisprudenza condannato per reati in materia di stupefacenti con sentenza di “patteggiamento” ex art. 444 c.p.p.

La Commissione, dopo ampia discussione, adotta il seguente parere: “L’ordinamento professionale forense non prevede un’automatica inibizione dell’iscrizione a carico di coloro che abbiano riportato una condanna da parte del giudice penale. D’altro canto, però, all’avvocato, quale collaboratore dell’amministrazione della giustizia e come titolare di una funzione costituzionalmente prevista, è richiesto un livello di moralità più […]

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Il quesito (del COA di Pesaro) riguarda la possibilità di fornire a terzi, a fronte di istanze documentate, indirizzi di posta elettronica di avvocati iscritti nell’albo.

La Commissione, dopo ampia discussione, adotta il seguente parere: “Il quesito riguarda la materia della privacy e non l’ordinamento forense. Lo stesso potrebbe utilmente essere quindi indirizzato all’Ufficio del Garante per la protezione dei dati personali. Tuttavia la questione sembra possa trovare piana soluzione nelle disposizioni vigenti. Premesso che gli indirizzi di posta elettronica recano […]

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