La censura in Cassazione della violazione dell’obbligo di motivazione in fatto

L’inosservanza, da parte del Consiglio Nazionale Forense, dell’ obbligo della motivazione su questioni di fatto integra violazione di legge, denunciabile con ricorso alle Sezioni Unite della Corte di Cassazione ai sensi dell’art. 56 del R.D.L. 27 novembre 1933 n. 1578, quando si traduca in mancanza della motivazione stessa (con conseguente nullità della pronuncia per difetto […]

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L’impugnazione della transazione raggiunta con il collega

Il dovere di lealtà, che gli artt. 88 cod. proc. civ. e 12 del R.D.L. 27 novembre 1933 n. 1578 impongono, nell’interesse non solo delle parti ma anche della giustizia, agli avvocati e procuratori, comporta l’illiceità, sul piano disciplinare, del comportamento del professionista che proceda o comunque partecipi alla redazione di una scrittura conciliativa con […]

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Impugnazione al CNF: il Procuratore Generale presso la Corte di Cassazione è contraddittore necessario

Contraddittore necessario, nel giudizio innanzi al Consiglio Nazionale Forense e nella impugnazione delle sue decisioni, è esclusivamente l’Ufficio del Procuratore Generale presso la Corte Suprema di Cassazione, con la conseguenza che la legittimazione all’impugnazione di dette decisioni in capo a quest’ultimo Ufficio assorbe ed esclude la legittimazione prevista per il Pubblico Ministero presso il Tribunale […]

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Procedimento disciplinare: i testi non hanno l’obbligo di prestare giuramento

Ai sensi dell’art. 48 del R.D.L. 27 novembre 1933 n. 1578 (ordinamento delle professioni di avvocato e procuratore), i testimoni assunti nei procedimenti disciplinari avanti ai colleghi degli ordini territoriali non sono tenuti a prestare giuramento, atteso, in particolare, che tale norma fa specifico riferimento (disponendone l’applicabilità ai procedimenti suddetti) solo agli artt. 358 e […]

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La censura in Cassazione della insufficienza o irrazionalità della motivazione del CNF in relazione alle prove

Nell’ambito della violazione di legge – deducibile, assieme all’incompetenza ed all’eccesso di potere, come motivo di ricorso alle Sezioni Unite della Corte di Cassazione avverso le decisioni del Consiglio Nazionale Forense – non può essere inclusa, tenuto anche conto dell’art. 111, secondo comma, Cost., la censura di insufficienza o irrazionalità della motivazione in raffronto con […]

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I vizi denunciabili in Cassazione avverso le sentenze del CNF

Il ricorso alle Sezioni Unite della Corte di Cassazione avverso le decisioni del Consiglio Nazionale Forense, essendo, ai sensi dell’art. 56 del R.D.L. 27 novembre 1933, n. 1578, sull’ordinamento delle professioni di avvocato e procuratore, soltanto per incompetenza eccesso di potere e violazione di legge, non è proponibile al fine di conseguire una valutazione delle […]

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I limiti del potere certificativo dei COA

I consigli dell’ordine forense hanno un potere certificativo solo in ipotesi ben determinate (certificato di pratica forense, certificato di iscrizione all’albo dei procuratori o all’albo speciale dei patrocinanti davanti alla corte di cassazione): fuori di tali ipotesi non può riconoscersi al consiglio dell’ordine un vero e proprio potere certificativo, tale, cioè, da consentire l’attribuzione di […]

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Il termine per l’impugnazione delle sentenze del CNF

A norma dell’art. 56, comma terzo, del R.D.L. n. 1578 del 1933, il ricorso alle sezioni unite della Corte di cassazione avverso le decisioni del Consiglio nazionale forense deve essere proposto nel termine (perentorio, posto a pena di inammissibilità) di trenta giorni, decorrente dalla ricevuta notificazione della pronuncia contestata e non dalla comunicazione personale della […]

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Inammissibile il ricorso in Cassazione contro l’omessa pronuncia del CNF

Il ricorso alle sezioni unite della Corte di Cassazione avverso le decisioni del Consiglio Nazionale Forense, ai sensi dell’art. 56 del R.D.L. 27 novembre 1933, n. 1578, presuppone che una pronuncia formale del Consiglio stesso sia effettivamente intervenuta e, pertanto, non è ammissibile per denunciarne meri comportamenti omissivi o anche commissivi, che non abbiano assunto […]

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