La norma di rito penale che impone la lettura dell’interrogatorio dell’imputato assente non si applica al procedimento disciplinare

L’art. 499 secondo comma Cod. proc. pen., che prevede la lettura dell’interrogatorio reso dall’imputato assente, non è applicabile nel procedimento disciplinare a carico di avvocati e procuratori, il quale trova compiuta regolamentazione nella disciplina dettata dal titolo secondo del R.D. 22 gennaio 1934 n. 37, e può essere soggetto alle disposizioni del processo penale solo […]

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La sindacabilità in Cassazione della motivazione addotta dal CNF nelle proprie sentenze

Nel procedimento disciplinare a carico di avvocati e procuratori, le valutazioni del consiglio nazionale forense, in ordine alla sussistenza dei fatti, alla loro non conformità alla dignità od al decoro della professione, all’adeguatezza della sanzione inflitta, non si sottraggono all’obbligo della motivazione, sancito per ogni provvedimento giurisdizionale dall’art 111 primo comma della costituzione e, pertanto, […]

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Il Consiglio dell’Ordine chiede se sia legittimo istituire presso una Provincia un Ufficio Unico di Avvocatura per lo svolgimento in comune di attività di consulenza legale, difesa e rappresentanza in giudizio da svolgersi nell’interesse e per conto di altri enti territoriali uniti attraverso una specifica convenzione.

Si deve premettere che l’art. 3 del R.D. n. 1578 del 1933, stabilendo al co. 2 l’incompatibilità dell’esercizio della professione forense con la qualità di dipendente di ente pubblico, escludeva al successivo c. 4, lettera b) la sussistenza di tale incompatibilità per i dipendenti di enti pubblici inseriti in autonomi uffici legali istituiti presso gli […]

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Il Consiglio dell’Ordine degli Avvocati di Vicenza, con nota del 4 febbraio 2013, ha richiesto parere in merito alla “compatibilità dell’iscrizione all’albo degli avvocati da parte di chi collabori nella impresa familiare costituita ex art. 230 bis c.c. e nella quale l’imprenditore è uno dei genitori”.

Il quesito, secondo la prospettazione del Consiglio rimettente, si concentra sull’ambito delle incompatibilità all’esercizio professionale, delineato dall’art. 18 della Legge 31 dicembre 2012 n. 247 recante la riforma dell’ordinamento forense. L’anzidetta disposizione connette l’incompatibilità a determinate posizioni giuridico-soggettive del professionista, connesse ad attività continuative o professionali di lavoro autonomo o subordinato, nonché all’esercizio di impresa […]

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Il Consiglio dell’Ordine degli Avvocati di Reggio Calabria ha richiesto parere in merito alla tariffa forense applicabile per la liquidazione dei compensi professionali di taluni avvocati per l’attività espletata in qualità di componenti di una commissione di gara nell’ambito di una procedura ad evidenza pubblica relativa alla privatizzazione parziale del capitale di una società partecipata da un ente pubblico. Il quesito del Consiglio dell’Ordine rimettente attiene, in specie, alla applicabilità, o meno, al caso in esame della Tariffa Forense riferita al funzionamento di un collegio arbitrale; lo stesso Consiglio si interroga, altresì, circa la propria competenza ad esprimere il parere di congruità dell’onorario richiesto dagli interessati per l’indicata prestazione.

La Commissione, preliminarmente, ritiene che il Consiglio territoriale abbia senz’altro competenza a conoscere dell’istanza di liquidazione onorari proposta dai professionisti interessati; la cognizione del Consiglio in tema di opinamento di congruità attiene, infatti, ad ogni attività dell’avvocato che, in quanto tale, sia stato reso affidatario di un incarico per un’attività di natura professionale. Nel caso […]

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Il COA può impugnare in Cassazione le sentenze del CNF

Nei giudizi disciplinari dinanzi al Consiglio nazionale forense, il Consiglio dell’ordine degli avvocati è parte necessaria, in quanto portatore dell’interesse a mantenere in vita il provvedimento da esso emesso, a tutela dei fini istituzionali affidati alle sue cure; ne consegue che il Consiglio dell’ordine è legittimato a sollecitare il controllo di legittimità da parte delle […]

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Procedimento disciplinare: le valutazioni in fatto del CNF sono incensurabili in Cassazione

In tema di procedimento disciplinare a carico di avvocati e procuratori, le valutazioni del consiglio nazionale forense sulla concreta sussistenza dei fatti addebitati, sulla loro non conformità alla dignità ed al decoro della professione, sull’adeguatezza della sanzione inflitta dal consiglio dell’ordine, si traducono in un apprezzamento di merito non censurabile con ricorso alle sezioni unite […]

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L’accesso agli atti del procedimento disciplinare ai sensi della L. n. 241/1990

In materia di procedimento disciplinare a carico di avvocati e procuratori, non sussiste violazione del dovere di riservatezza qualora sia consentito l’accesso a documenti del procedimento disciplinare; infatti, il diritto di accesso ai documenti di procedimenti amministrativi, anche se disciplinari, previsto dagli artt. 21 ss. della legge n. 241 del 1990, compete a chiunque abbia […]

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La rilevanza deontologica di un comportamento prescinde dalla sua eventuale illiceità civile o penale

In tema di procedimento disciplinare a carico di avvocati, l’illiceità dei comportamenti deve essere valutata solo in relazione alla loro idoneità a ledere la dignità e il decoro professionale, a nulla rilevando che i suddetti comportamenti non siano configurabili anche come illeciti civili e o penali; la relativa valutazione è apprezzamento proprio del giudice disciplinare […]

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