Ammissione della responsabilità – Rilevanza nella valutazione del comportamento dell’incolpato anche ai fini della pena da irrogare

L’ammissione della propria responsabilità da parte dell’incolpato è una circostanza che va tenuta presente nella valutazione del suo complessivo comportamento, in quanto rivelatrice di un ravvedimento che rientra negli scopi della sanzione. Consiglio distrettuale di disciplina di Napoli (pres. De Angelis, rel. De Angelis), decisione n. 20 del 16 dicembre 2019

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Il COA di Firenze chiede chiarimenti in merito all’applicazione dell’articolo 16, commi 7 e 7-bis del d. lgs. n. 185/2008 (come modificato da ultimo dall’art. dall’articolo 37, comma 1, lettera d), numeri 1), 2) e 3) del D.L. 16 luglio 2020, n. 76), ritenendo in particolare che gli obblighi di cui alla richiamata disposizione possano già ritenersi attualmente adempiuti dagli iscritti e dai COA alla luce delle vigenti previsioni normative che impongono – da un lato – la comunicazione all’Ordine del proprio indirizzo di posta elettronica e – dall’altro – il conferimento dei medesimi al Reg.In.D.E. e su INI-pec.

L’intervento normativo che ha interessato da ultimo la norma richiamata nel quesito ha riguardato – per quel che qui rileva – unicamente la previsione della possibilità di applicare una sanzione in capo all’iscritto che non comunichi il proprio domicilio digitale all’Ordine di appartenenza. Tale sanzione – di carattere amministrativo – consiste nella sospensione dall’esercizio dell’attività […]

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Valutazione della rilevanza deontologica della condotta dell’avvocato al di fuori dell’esercizio del suo ministero – Limiti

Gli organi disciplinari non possono valutare, con finalità censorie, la condotta dell’Avvocato che non travalichi i limiti della sua vita privata e, soprattutto, si mantenga estranea alla sua attività professionale. Conseguentemente, gli orientamenti ed i comportamenti sessuali dell’Avvocato non possono e non debbono essere oggetto di valutazione deontologica, attenendo essi alla sua sfera intima ed […]

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Artt. 22, comma 2, e 37 C.D. – Trattamento sanzionatorio

L’avvocato che sistematicamente, e non occasionalmente, si avvale di procacciatori e/o intermediari trasformando lo studio professionale in un vero e proprio terminale affaristico, in cui gli incarichi confluiscono senza alcun contatto con i clienti, risponde della violazione dell’art. 37 C.D., con l’aggravante, ai fini della determinazione della sanzione, di aver dimostrato, nel corso del procedimento […]

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Condotte estranee al rapporto professionale – Violazione dei doveri di probità, dignità e decoro anche nei rapporti interpersonali

L’avvocato, condannato per riciclaggio di danaro, commesso avvalendosi di un collega di studio e di terzi ai quali chiede di intestarsi e di incassare assegni di provenienza illecita e di versargli poi il relativo importo in contante, oltre a rispondere della violazione dei doveri di probità, dignità e decoro nella salvaguardia della propria reputazione e […]

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Prescrizione del reato – Autonoma valutazione in sede disciplinare – Proscioglimento dell’incolpato

La prescrizione del reato pronunciata a conclusione del processo penale non è ostativa alla valutazione in sede disciplinare della condotta dell’avvocato in base alle risultanze processuali, valutate secondo il libero convincimento, ai fini del proscioglimento dell’incolpato. Consiglio distrettuale di disciplina di Napoli (pres. Tortorano, rel. Tibaldi), decisione n. 5 dell’8 luglio 2019 NOTA: In senso […]

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Espressioni offensive sui social – Censurabilità anche nel contesto della dialettica politica

L’avvocato che, a mezzo delle piattaforme social, adotta nei confronti delle Istituzioni forensi e dei colleghi espressioni sconvenienti ed offensive, viola i doveri di probità, dignità, decoro, lealtà, correttezza di cui agli art. 9 e 63 CDF, nonché il dovere di collaborazione con le Istituzioni forensi di cui all’art. 71 CDF. Non costituisce un’esimente la […]

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Divieto di aggravamento della posizione debitoria della controparte

L’Avvocato che, nonostante abbia transatto nell’interesse del suo assistito una procedura esecutiva pendente – rinunciandola e ritirando presso la controparte assegno recante l’importo concordato -, coltivi la predetta procedura ottenendo l’emissione di ordinanza di assegnazione e ritiri, presso la controparte, ulteriore assegno recante l’importo giudizialmente assegnato, viola i doveri di correttezza e probità, nonché il […]

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Comportamento dell’incolpato – Assenza di precedenti disciplinari – Rilevanza ai fini del trattamento sanzionatorio

La buona fede dell’incolpato, il suo atteggiamento collaborativo nel corso dell’iter procedimentale e l’assenza di precedenti disciplinari rilevano ai fini dell’irrogazione della sanzione nella misura attenuata. Consiglio distrettuale di disciplina di Napoli (pres. Fimiani, rel. Mascolo), decisione n. 5 del 22 marzo 2017

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Divieto di assumere incarichi contro l’ex parte assistita – irrilevanza della distinzione tra difesa formale e difesa sostanziale

Ai fini della configurazione della violazione dell’art. 51 CDF previgente (ora art. 68 comma 1 CDF) è irrilevante la distinzione tra difesa formale e difesa sostanziale, atteso che lo scopo perseguito dalla norma è quello di prevenire un conflitto di interessi anche solo potenziale e non necessariamente effettivo e reale. Consiglio distrettuale di disciplina di […]

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