L’avvocato sospeso (ovvero cancellato o radiato) non può impugnare in proprio al CNF o in Cassazione

L’avvocato sottoposto alla sanzione disciplinare della sospensione dall’esercizio dell’attività professionale, non può sottoscrivere personalmente il ricorso per cassazione avverso la decisione con cui il Consiglio Nazionale Forense abbia rigettato l’impugnazione da lui proposta contro il provvedimento disciplinare, in quanto l’art. 66, terzo comma del r.d. 22 gennaio 1934, n. 37, prevedendo che il ricorso per […]

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L’atto di citazione dell’incolpato davanti al COA non è impugnabile al CNF

Nel procedimento disciplinare a carico di un avvocato, l’atto di citazione dell’incolpato, anche nell’ipotesi di citazione contenente la riformulazione dell’incolpazione, non è direttamente ricorribile davanti al Consiglio Nazionale Forense (neppure al fine di far valere l’intervenuta prescrizione dell’incolpazione), in quanto atto meramente endoprocedimentale, interlocutorio e privo di contenuto decisionale (Rigetta, Cons. Naz. Forense Roma, 13/10/2009) […]

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Vietato produrre in giudizio la proposta transattiva ricevuta dal collega di controparte

Pone in essere un comportamento disciplinarmente rilevante il professionista che produca in giudizio una lettera inviatagli dal collega di controparte e contenente una proposta transattiva. La riservatezza, infatti, colpisce non solo tutte le comunicazioni espressamente dichiarate riservate, ma anche le comunicazioni scambiate tra avvocati nel corso del giudizio, e quelle anteriori allo stesso, quando le […]

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Ricorso per cassazione e deposito di copia della sentenza del CNF impugnata

Il ricorso del P.G. presso la Corte d’appello avverso la decisione del Consiglio Nazionale Forense, in materia d’iscrizione agli albi tenuti dai Consigli dell’ordine degli Avvocati, proposto ai sensi dell’art. 56, primo e terzo comma, del r.d.l. 27 novembre 1933, n. 1578, deve essere presentato, a pena d’inammissibilità, unitamente alla copia della decisione impugnata e […]

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Il divieto di produrre in giudizio la corrispondenza tra i professionisti

Il divieto di produrre in giudizio la corrispondenza tra i professionisti contenente proposte transattive assume la valenza di un principio invalicabile di affidabilità e lealtà nei rapporti interprofessionali, indipendentemente dagli effetti processuali della produzione vietata, in quanto la norma mira a tutelare la riservatezza del mittente e la credibilità del destinatario, nel senso che il […]

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Dovere di difesa e divieto di produrre la corrispondenza tra colleghi

La produzione in giudizio di una lettera contenente proposta transattiva configura per ciò solo la violazione della norma deontologica di cui all’art. 28 c.d., precetto che non soffre eccezione alcuna, men che meno in vista del pur commendevole scopo di offrire il massimo della tutela nell’interesse del proprio cliente. Consiglio Nazionale Forense (Pres. f.f. Vermiglio, […]

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La delibera di apertura del procedimento disciplinare non è impugnabile al CNF

L’atto di apertura del procedimento disciplinare disposto dal Consiglio dell’ordine territoriale a carico di un avvocato non costituisce una “decisione” ai sensi dell’ordinamento professionale forense, bensì un mero atto amministrativo endoprocedimentale, il quale non incide in maniera definitiva sul relativo “status” professionale e non decide questioni pregiudiziali a garanzia del corretto svolgimento della procedura. Ne […]

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Il divieto di produrre la corrispondenza tra colleghi contenente proposte transattive

Il divieto di cui all’art. 28 codice deontologico riguarda anche la corrispondenza che, benché non qualificata come “riservata”, contenga proposte transattive; come è reso evidente dall’utilizzo della dizione “e comunque” del tutto equivalente, nel contesto lessicale esaminato, alla dizione “e in ogni caso”. Consiglio Nazionale Forense (Pres. f.f. Vermiglio, Rel. Piacci), sentenza del 29 novembre […]

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Il COA non ha l’obbligo di depositare la propria decisione entro un certo termine

In materia di procedimento disciplinare a carico di avvocati, il termine di quindici giorni di cui all’art. 50, primo comma, del r.d.l. 27 novembre 1933, n. 1578, riguarda la notificazione dei provvedimenti dei Consigli dell’ordine dopo il deposito nella segreteria del collegio deliberante, mentre non si riferisce ai tempi che devono intercorrere tra la deliberazione […]

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