L’individuazione del domicilio professionale nel caso di più sedi dello Studio legale

Qualora il professionista si avvalga di più sedi, il domicilio va individuato tenuto conto della durata, della frequenza, della periodicità e della continuità delle prestazioni professionali erogate, del numero dei clienti e del giro di affari realizzato. Consiglio Nazionale Forense (pres. f.f. Vermiglio, rel. Berruti), sentenza del 7 maggio 2013, n. 66 NOTA: In senso […]

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Il COA di Ancona ha formulato il seguente quesito: “Il cliente di un legale iscritto presso l’Ordine di Ancona ha chiesto di poter controdedurre ai sensi e per gli effetti della legge n. 241/90 e successive modificazioni in ordine al parere di congruità chiesto dal legale in ordine alle prestazioni professionali svolte; richiesta di controdeduzioni da esaminare ed accogliere prima di rilasciare il parere di congruità. Si chiede di sapere se ci sono precedenti in merito al di là di una decisione del TAR Lazio del 2012, e comunque se vi sono indicazioni in merito da parte di questo Consiglio Nazionale”.

Il parere è reso nei seguenti termini: L’Ordine professionale rientra nella tipologia degli Enti pubblici non economici e pertanto l’attività che svolge – anche in materia di liquidazione delle parcelle degli iscritti (art. 29, lettera l, L.P. 2013) – ha natura amministrativa. Trova conseguentemente applicazione, nel relativo procedimento, l’art. 7 della legge 7 agosto 1990, […]

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Il principio di corrispondenza tra chiesto e pronunciato in sede disciplinare

Per aversi violazione del principio di correlazione tra fatti contestati e quelli assunti a base della decisione, occorre una trasformazione radicale, nei suoi elementi essenziali, del fatto concreto, sì da pervenire ad un’incertezza sull’oggetto dell’addebito da cui scaturisca una reale violazione del principio del contraddittorio e dei diritti della difesa. Ne consegue che l’indagine volta […]

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La falsa rassicurazione circa il pagamento spontaneo da parte del proprio assistito

E’ contrario ai doveri di correttezza, lealtà e colleganza il comportamento dell’avvocato che comunichi al collega avversario l’intenzione del proprio assistito di adempiere al più presto, inducendolo così a soprassedere all’azione, al solo fine di poter guadagnare il tempo necessario ad attuare iniziative incompatibili con il prospettato adempimento (Nel caso di specie, il professionista, dopo […]

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Il Consiglio dell’Ordine degli Avvocati di Chieti chiede se costituisca modalità di corretta informazione, anche ai sensi dell’art. 17 C.D. l’indicazione nella carta intestata e negli atti dell’avvocato solo della sigla dell’associazione consumatori di cui l’avvocato sia responsabile localmente (unitamente ai nominativi di altri avvocati parimenti legali dell’associazione) senza indicazione alcuna di “studio Legale” svolgendosi, nel caso specifico, l’attività professionale direttamente nella sede dell’associazione dei consumatori i cui recapiti sono indicati sia nella carta intestata che negli atti.

Nell’ipotesi delineata dal COA richiedente ricorre un’inopportuna commistione di indicazioni che potrebbero essere strumentalizzati al duplice fine di acquisire pratiche legali e di procurare aderenti all’associazione: una situazione, anche logistica, funzionale a creare condizioni per un accaparramento di clientela conseguente ad una canalizzazione di potenziali utenti da convogliare sull’associazione e da acquisire come clienti dello […]

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Il termine per la notifica della decisione del COA è ordinatorio

Il termine di quindici giorni, fissato dall’art. 50 r.d.l. n. 1578/33 (ratione temporis applicabile) per il deposito e la notifica della decisione disciplinare del C.d.O., non ha natura perentoria e la sua violazione non determina la nullità del provvedimento adottato. Consiglio Nazionale Forense (pres. f.f. Salazar, rel. Del Paggio), sentenza del 7 maggio 2013, n. 64 […]

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Il C.O.A. di Torino pone i seguenti quesiti: se la decorrenza dell’abilitazione al patrocinio, nel caso di una reiscrizione, tenuto conto che l’abilitazione al patrocinio non è stata mai richiesta, deve essere calcolata considerando la prima data di iscrizione alla pratica o la data relativa alla reiscrizione; se, ove l’abilitazione sia stata richiesta durante la prima iscrizione nel caso di una reiscrizione, la scadenza da considerare sia quella stabilita durante la prima iscrizione o decorra una nuova scadenza considerando la data di reiscrizione.

La risposta deve rendersi nei seguenti termini. Quanto alla prima ipotesi va ribadito che il dies a quo dell’abilitazione al patrocinio deve essere individuato nel primo giorno del secondo anno di iscrizione nel registro dei praticanti, rimanendo irrilevante (C.N.F., pareri n. 9/2008 e n. 44/2010) la circostanza che l’interessato si sia attivato per richiedere l’abilitazione […]

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La composizione e le funzioni giurisdizionali del CNF sono soggette a riserva assoluta di legge

Il Consiglio nazionale forense è “giudice speciale” ai sensi e per gli effetti del combinato disposto della VI disp. trans. Cost. e dell’art. 102 Cost., sicché la disciplina che ne regola la composizione e le funzioni giurisdizionali è soggetta a riserva assoluta di legge ex art. 108 della Costituzione (Nel caso di specie, l’incolpato aveva […]

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La composizione e le funzioni giurisdizionali del CNF sono conformi ai principi costituzionali di terzietà ed imparzialità del giudice

L’attuale assetto del Consiglio Nazionale Forense risulta compatibile con i principi costituzionali di terzietà ed imparzialità del giudice, atteso che la sua peculiare posizione di giudice speciale vale da sola ad escludere condizionamenti da parte di organi amministrativi in posizione sovraordinata (Nel caso di specie, in applicazione del principio di cui in massima, il CNF […]

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Il COA di Torino pone all’attenzione del CNF due quesiti in materia di tirocinio. Con il primo, relativamente ai corsi postlaurea svolti all’estero, chiede di chiarire se l’elencazione contenuta nell’art. 6, comma 9, D.P.R. 137/2012 sia da ritenersi tassativa ovvero se possa farsi applicazione di quanto previsto dal precedente comma 4 del medesimo articolo laddove si consente il tirocinio presso Enti Esteri. Con il secondo quesito si chiede se, con riguardo alla scuola notarile, debba applicarsi la disciplina prevista dalla prima parte del comma 9 dell’art. 6 D.P.R. 137/2012 ovvero quella prevista dalla seconda parte dello stesso comma 9, dunque se sia o meno necessaria la specifica autorizzazione del Consiglio Nazionale Forense. Chiede, altresì, di specificare se il periodo di frequenza della scuola notarile valutabile ai fini del tirocinio debba essere comunque limitato a sei mesi.

Nelle more dell’approvazione del verbale recante il parere, è entrata peraltro in vigore la legge n. 247/12 (Nuova disciplina dell’ordinamento della professione forense). L’art. 48 della nuova legge professionale dispone infatti che, fino al secondo anno successivo all’entrata in vigore della legge (dunque, fino al 31 dicembre 2014), l’accesso alla professione forense resterà disciplinato dalle […]

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