La condotta specchiatissima ed illibata è requisito anche per l’iscrizione nel registro dei praticanti procuratori (pure se richiesta senza autorizzazione al patrocinio)

Il requisito della condotta specchiatissima ed illibata, previsto dall’art. 17, primo comma, n. 3), del r.d.l. 27 novembre 1933 n. 1578 per l’iscrizione nel registro speciale dei praticanti procuratori, è necessario anche nel caso di richiesta d’iscrizione senza autorizzazione al patrocinio, non potendo argomentarsi in contrario dalla formulazione dell’art. 1 del r.d. 22 gennaio 1934 […]

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Ricorso per revocazione e specificazione dei motivi

Va dichiarato inammissibile il ricorso per revocazione avverso la decisione del CNF privo dell’indicazione specifica del motivo per il quale viene presentato il gravame e chiesta la riforma della decisione nonché, pur nel generico richiamo di atti e documenti, privo dell’illustrazione della sussistenza dell’incidente relazione diretta tra il documento asseritamente rinvenuto e la diversa statuizione […]

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Ai Giudici di Pace non spetta l’iscrizione di diritto nell’albo degli avvocati

L’esercizio delle funzioni di giudice di pace non è equiparabile a quello di magistrato inquadrato nell’ordine giudiziario e, di conseguenza, non può consentire l’iscrizione di diritto del giudice di pace nell’albo degli avvocati sulla base del mero decorso dell’arco temporale stabilito dalla legge per i magistrati professionali. (Rigetta, Cons. Naz. Forense Roma, 21 Novembre 2006) […]

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I litisconsorti necessari nel ricorso in Cassazione aventi ad oggetto le controversie in tema di elenco speciale annesso all’albo degli avvocati

Nel giudizio di impugnazione, davanti alle Sezioni Unite della Corte di cassazione, della decisione del Consiglio Nazionale Forense in materia di elenchi speciali annessi agli albi tenuti dai consigli degli ordini locali, sono litisconsorti necessari, oltre al Consiglio dell’ordine, i pubblici ministeri presso il tribunale e la corte d’appello; ai sensi dell’art. 56, secondo comma, […]

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L’esponente non può impugnare il provvedimento di archiviazione

Il provvedimento di archiviazione adottato dal Consiglio dell’Ordine non è impugnabile dall’esponente, atteso che in materia disciplinare l’impugnazione è consentita solo avverso decisioni che concludono un procedimento disciplinare e legittimati a proporla sono esclusivamente l’iscritto contro cui si procede ed il procuratore generale presso la Corte d’Appello. Consiglio Nazionale Forense (Pres. f.f. PERFETTI – Rel. […]

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I litisconsorti necessari nel ricorso in Cassazione contro le sentenze del CNF

Nel giudizio di impugnazione dinanzi alla Corte di cassazione della decisione del Consiglio Nazionale Forense, emessa a seguito di ricorso avverso il diniego di iscrizione all’albo professionale di un magistrato onorario ai sensi dell’art. 26 lettera e) del r.d.l. 27 novembre 1933, n. 1578, sono contraddittori necessari, alla luce del disposto dell’art. 56, comma primo, […]

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I presupposti della sospensione cautelare

La sospensione cautelare non può essere disposta per il solo assoggettamento dell’incolpato al procedimento penale per determinati reati o comportamenti, atteso che il provvedimento amministrativo, previsto dal 3° comma dell’art. 43 Rdl 1578/33, non ha natura di sanzione disciplinare quanto invece cautelare e, pur in presenza di un procedimento penale a carico dell’avvocato, non può […]

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La durata della sospensione cautelare

La sospensione cautelare dall’esercizio della professione non costituisce sanzione disciplinare ma provvedimento amministrativo a carattere provvisorio di natura, appunto, cautelare che, come tale, non è soggetta a termine di durata, a differenza della sanzione disciplinare della sospensione di cui all’art. 40 n. 3 Rdl 1578/33. Ciononostante, dovrà comunque applicarsi il principio di ragionevolezza e quindi […]

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Il CNF non può entrare nel merito della sospensione cautelare disposta dal COA

Il potere cautelare esercitato dal C.O.A. ai fini dell’adozione del provvedimento di sospensione è discrezionale e non sindacabile dal CNF, essendo solo al C.O.A. affidata dall’ordinamento la valutazione della lesione al decoro e alla dignità della professione e quella dell’opportunità dell’adozione della misura cautelare, mentre l’esame del C.N.F. è limitato al controllo di legittimità restando […]

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