Il quesito (del COA di Vicenza) verte sull’eventuale incompatibilità tra la contemporanea iscrizione nell’albo degli avvocati ed in quello degli agenti di calciatori, atteso che detta ultima attività è disciplinata dalla F.I.G.C. nell’ambito delle attribuzioni pubblicistiche proprie delle federazioni sportive, ed è pertanto da considerarsi come una vera e propria professione regolamentata. L’incompatibilità potrebbe derivare dalla facoltà di organizzare in forma imprenditoriale la professione di agente di calciatore e dalla caratteristica di obbligazione di risultato (anziché di mezzi) tipica del contratto di attività dell’agente di calciatori.

“L’attività di agente di calciatori si configura come attività almeno parzialmente regolamentata, posto che esistono attribuzioni esclusive della categoria professionale, un albo ed un esame per accedervi. La F.I.G.C. ha emanato altresì un regolamento per l’esercizio della professione ed un “codice di condotta professionale”. L’attività assume più precisi contorni, da un punto di vista sostanziale, […]

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Il quesito (del COA di Forlì-Cesena) concerne la possibilità di iscrivere nell’elenco speciale annesso all’Albo un segretario comunale cui deliberazioni amministrative del Comune abbiano conferito l’incarico del patrocinio e della difesa legale del Comune stesso, istituendo ufficio legale al quale è appunto preposto il segretario comunale.

Dopo ampia discussione la Commissione fa propria la proposta del relatore, ed adotta il seguente parere: “Confermando la propria costante giurisprudenza (cfr. parere n. 141, I pareri del Consiglio nazionale forense 1994-1997, a cura di V. Panuccio, Milano 1998, 163, e parere n. 179, ivi, 201), la Commissione ritiene che non sia possibile accogliere la […]

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Il quesito (del COA di Viterbo) concerne la possibilità di iscriversi nell’albo degli avvocati per un funzionario di cancelleria di Tribunale in aspettativa.

Dopo ampia discussione la Commissione adotta il seguente parere: – la condizione dell’aspettativa non fa venire meno l’originario rapporto di impiego pubblico, incompatibile, allo stato attuale della legislazione vigente, con l’iscrizione nell’albo. La risposta al quesito proposto è pertanto di segno negativo. Consiglio Nazionale Forense (rel. Orsoni), parere del 10 marzo 2005, n. 14

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Il quesito (del COA di Lanciano) concerne la decorrenza del sessennio dell’abilitazione al patrocinio del praticante abilitato.

Dopo ampia discussione la Commissione fa propria la proposta del relatore, ed adotta il seguente parere: – ritiene la Commissione che, ai sensi della disciplina applicabile (cfr. art. 8, RDL n. 1578/1933), il sessennio di abilitazione al patrocinio decorra dal momento in cui il Consiglio ha deliberato l’ammissione al patrocinio del praticante, giacché tale delibera […]

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Il quesito (del COA di Voghera) concerne la possibilità per un referendario presso la Corte costituzionale, o presso le Corti europee (Corte europea dei diritti dell’uomo, Corte di giustizia CE).

Dopo ampia discussione la Commissione adotta il seguente parere: “La norma di cui all’art. 30 RDL n. 1578/1933 riveste carattere eccezionale, in quanto consente l’iscrizione di diritto nell’albo degli avvocati ai magistrati appartenenti all’ordine giudiziario, in deroga al regime generale dell’iscrizione nell’albo. Ne consegue che la stessa sia di stretta applicazione, e non sia suscettibile […]

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Il quesito (del COA di Gorizia) riporta (con le generalità dell’interessato) il caso di un praticante che ha ottenuto due certificati di compiuta pratica e, superato l’esame di abilitazione, chiede l’iscrizione all’Ordine che ha emesso il primo di tali certificati.

Ai sensi del regolamento istitutivo, la Commissione consultiva del Consiglio nazionale forense può esprimersi solo su richieste di parere provenienti da Consigli dell’ordine degli avvocati, o da enti e associazioni, ma formulate in forma anonima, secondo criteri di generalità ed astrattezza, e in ogni caso non riferibili fattispecie concrete che possano costituire oggetto di cognizione […]

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Il quesito (del del COA di Rossano) concerne la possibilità per un referendario presso la Corte costituzionale, o presso le Corti europee (Corte europea dei diritti dell’uomo, Corte di giustizia CE).

Si chiede di conoscere il parere del Consiglio Nazionale Forense sulla possibilità di ammissione al patrocinio a spese dello Stato anche nel processo esecutivo. Dopo ampia discussione la Commissione fa propria la proposta fatta pervenire per iscritto dal relatore, ed adotta il seguente parere: – Muovendo dalla lettera della norma dell’art. 74, comma 2, del […]

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Si chiede di sapere (da parte del COA di Forlì) se si ritenga legittima l’interpretazione dell’art. 130 t.u., in rapporto all’art. 82 t.u., secondo la quale il massimo liquidabile sia da determinarsi applicando prima l’art. 82, che prevede tale massimo nel medio fra il minimo e il massimo di tariffa, e successivamente l’art. 130, con la riduzione a metà di tali importi, quando l’applicazione di tale interpretazione comporti la sostanziale violazione dei minimi tariffari sia in ordine alle procuratorie che in ordine agli onorari.

Dopo ampia discussione la Commissione fa propria la proposta fatta pervenire per iscritto dal relatore, ed adotta il seguente parere: “Ritiene la Commissione che la scelta operata dal legislatore del patrocinio a spese dello Stato, pur se ispirata a un evidente criterio di contenimento della spesa pubblica, non si sottragga a censura dal momento che […]

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Si chiede di sapere (da parte del COA di Viterbo) se la sentenza con la quale la Corte di Cassazione ha annullato con rinvio una decisione del Consiglio Nazionale Forense – che, decidendo su ricorso presentato dal medesimo professionista, aveva irrogato la sanzione disciplinare della sospensione dall’esercizio della professione per la durata complessiva di due mesi – debba essere comunicata a tutti gli iscritti, a tutti gli Ordini d’Italia e alle Autorità giudiziarie.

Dopo ampia discussione la Commissione fa propria la proposta fatta pervenire per iscritto dal relatore, ed adotta il seguente parere: “Ritiene la Commissione che per analogia con quanto disposto dall’art. 46 R.D.L. 27 novembre 1933, n.1578 – secondo cui i provvedimenti di sospensione sono comunicati a tutti i Consigli dell’Ordine degli Avvocati della Repubblica e […]

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Chiede il COA di Bolzano come debba valutarsi la locuzione “esercizio permanente della professione” di cui al capo II del d. lgs. 96/2001, nell’ambito dei poteri attribuiti al Consiglio dell’ordine nella disciplina in questione.

Dopo ampia discussione la Commissione adotta il seguente parere: “La disciplina di cui al d. lgs. 96/2001, come noto, non assume l’aspetto di una regolamentazione esaustiva dell’esercizio della professione di avvocato, ma mira a garantire il solo diritto di esercizio della professione in Stati dell’Unione diversi da quello di origine. In tal senso vanno lette […]

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