Il quesito (del COA di Sanremo) concerne la sussistenza dell’obbligo di comunicazione al Consiglio dell’Ordine, ai sensi dell’art. 22 del codice deontologico, da parte di un avvocato che predisponga una denuncia penale riferita ad un collega per fatti estranei all’attività professionale e per un reato procedibile d’ufficio.

Dopo ampia discussione la Commissione fa propria la proposta del relatore, ed adotta il seguente parere: “Ritiene la Commissione che l’obbligo, contemplato dall’art. 22 del codice deontologico forense, dell’avvocato di informare preventivamente il Consiglio dell’Ordine delle iniziative penali e civili da promuovere nei confronti di un collega non abbia affatto carattere cogente e inderogabile. Milita […]

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Il quesito (del COA di Crotone) concerne il problema della compatibilità dell’esercizio della professione forense innanzi al Tribunale, sez. civile, per chi svolge le funzioni di Vice Procuratore Onorario presso la Procura della Repubblica dello stesso Tribunale.

Dopo ampia discussione la Commissione fa propria la proposta del relatore, ed adotta il seguente parere: “Ritiene la Commissione che a mente del combinato disposto degli art. 42-quater e 71-bis dell’Ordinamento Giudiziario l’incompatibilità all’esercizio della professione forense, per i vice procuratori onorari che tale professione esercitano, vada riferita unicamente all’attività tipica svolta avanti all’ufficio o […]

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Il quesito (del COA di Pescara) verte sulla possibilità, per il praticante avvocato, di ottenere il certificato di compiuta pratica, avendo effettuato l’intero anno di pratica, o parte di esso, nell’arco temporale nel quale frequenta la scuola di specializzazione per le professioni legali di cui all’art. 16, d. lgs. 398/1997.

Dopo ampia discussione la Commissione fa propria la proposta del relatore, ed adotta il seguente parere: 1-. La questione propone argomenti sui quali – come ricorda il COA richiedente – il Consiglio Nazionale Forense ha già espresso un parere riportato, per l’importanza dell’argomento, nella circolare 30-B/2003 del 24.10.2003. Ivi, premessa l’illustrazione del quadro normativo, si […]

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Il quesito (del COA di Gorizia) concerne la materia dell’iscrizione nell’albo di soggetti in possesso di due certificati di compiuta pratica. Il Consiglio rimettente allega i nominativi degli interessati.

Ai sensi del regolamento istitutivo, la Commissione consultiva del Consiglio nazionale forense può esprimersi solo su richieste di parere provenienti da Consigli dell’ordine degli avvocati, o da enti e associazioni, ma formulate in forma anonima, secondo criteri di generalità ed astrattezza, e in ogni caso non riferibili a fattispecie concrete che possano costituire oggetto di […]

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Il quesito (del COA di Vigevano) concerne la compatibilità di contemporaneo esercizio della professione di avvocato e di ragioniere commercialista.

Dopo ampia discussione la Commissione fa propria la proposta del relatore, ed adotta il seguente parere: “Ritiene la Commissione, sulla scorta di pareri già precedentemente espressi, che le incompatibilità con l’esercizio della professione forense, tra le quali non figura l’iscrizione al Collegio dei Ragionieri Commercialisti, elencate all’art. 3 del r.d.l. 27 novembre 1933 n. 1578, […]

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Quesito del COA Perugia

Il quesito (del COA Perugia) concerne: a) la possibilità, per il Consiglio dell’Ordine, cui venga richiesto parere di congruità su parcelle presentate dal difensore d’ufficio, di estendere la propria cognizione anche alle procedure esperite dall’Avvocato ai fini del recupero del credito professionale; b) la condotta che il Consiglio dell’Ordine deve tenere alla luce dell’incerta giurisprudenza […]

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Il quesito (del COA de La Spezia) concerne la ritualità dell’iniziativa che il Consiglio dell’Ordine vorrebbe assumere e consistente nello stipulare, a totale suo carico economico, una polizza assicurativa, molto vantaggiosa, a favore di tutti i propri iscritti che vedrebbero in tal modo assicurato il rischio di malattie o infortuni che dovessero colpirli.

Dopo ampia discussione la Commissione fa propria la proposta del relatore, ed adotta il seguente parere: “L’attività in questione non è espressione diretta di una funzione tipica attribuita dalla legge ai Consigli dell’Ordine degli avvocati; essa, piuttosto, costituisce manifestazione delle sue più generali prerogative di azione quale ente pubblico non economico (come ad es. potrebbe […]

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Il quesito (del COA di Pisa) recita: “nel caso di avvocato docente universitario c.d. “a tempo pieno”, iscritto nell’Elenco speciale di cui all’art. 11, DPR 382/1980, e qualora si ritenga che in capo al medesimo residui un pur limitato jus postulandi, deve il Consiglio dell’Ordine degli Avvocati dare comunicazione all’Amministrazione universitaria di appartenenza dei provvedimenti disciplinari limitativi dell’esercizio dell’attività professionale consentita?”

Dopo ampia discussione la Commissione fa propria la proposta del relatore, ed adotta il seguente parere: “Non è legislativamente previsto alcun obbligo per il Consiglio dell’Ordine di effettuare comunicazione delle sanzioni alla Pubblica Amministrazione di appartenenza. Deve ritenersi, tuttavia, fondata la facoltà, per il Consiglio stesso di comunicare la circostanza, e ciò in applicazione del […]

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Il quesito (del COA di Torino) concerne la possibilità, per un avvocato incaricato della docenza a contratto di materie giuridiche presso un’università, di premettere la qualifica di “professore” e, nell’ipotesi affermativa, il diritto di utilizzare il titolo solo per la durata dell’incarico od anche oltre.

Dopo ampia discussione la Commissione fa propria la proposta del relatore, ed adotta il seguente parere: “Al riguardo va premesso che il titolo di professore universitario suppone l’inquadramento dell’interessato nei ruoli dei professori di università conseguibile solo dopo il superamento delle prove concorsuali previste dalla legge. Va soggiunto che ai sensi dell’art. 17, 1° comma […]

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Il quesito (del COA di Massa) verte sulla possibilità di concedere l’iscrizione all’albo degli avvocati ad un soggetto che abbia rivestito la qualifica di segretario comunale, in quanto rivestente qualifica corrispondente a quella di dirigente superiore dell’Amministrazione civile dello Stato, ai sensi del D.P.R. 749/1972.

“Il quesito adombra la possibilità di una lettura assai estensiva delle norme sull’iscrizione di diritto nell’albo degli avvocati. In particolare ci si deve riferire all’art. 30, R.D.L. 1578/1933, il quale prevede talune categorie di soggetti ammessi all’iscrizione di diritto. Si tratta, senza dubbio, di una fattispecie eccezionale, e dunque insuscettibile di interpretazione analogica, a fronte […]

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