Il quesito (del COA di Gorizia) verte sulla spettanza dei diritti di procuratore per la partecipazione alle udienze al solo domiciliatario che concretamente partecipi alle udienze ovvero anche al dominus della causa che fornisce le istruzioni d’udienza al collega.

La Commissione, dopo ampia discussione, adotta il seguente parere: “Non può esservi dubbio che i diritti di procuratore, ed in particolare il corrispettivo per la partecipazione alle udienze, spettino all’avvocato che partecipi alle udienze medesime quale mandatario del cliente, congiunto al dominus della causa. A nulla rileva che il procuratore eletto abbia ricevuto istruzioni dal […]

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Il quesito (del COA di Sala Consilina) riguarda un docente universitario in regime di servizio a tempo pieno, il quale ha prodotto domanda di iscrizione nell’elenco speciale annesso all’albo ai sensi dell’art. 34, comma 1, lett. a), l.p.f. L’Ordine richiedente esprime dubbî circa la possibilità che l’iscritto possa prestare il giuramento, poiché – pur versando in situazione di incompatibilità con l’esercizio della professione – tramite il certificato di iscrizione e l’avvenuto giuramento il soggetto potrebbe esercitare la professione forense.

La Commissione, dopo ampia discussione, adotta il seguente parere: “Innanzitutto deve sottolinearsi la circostanza che l’esercizio professionale non è affatto consentito per il mero tramite di un certificato di iscrizione e dell’avvenuto giuramento pubblico previsto dall’art. 12, comma 3, l.p.f. Infatti perché il professionista possa esercitare la professione nel libero foro è necessaria la vigenza […]

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Il Consiglio dell’Ordine (di Lagonegro) chiede delucidazioni rispetto all’interpretazione delle norme sul patrocinio dei praticanti avvocati anche nel settore del contenzioso lavoristico e previdenziale.

La Commissione, dopo ampia discussione, adotta il seguente parere: “Si ritiene di dover confermare l’orientamento già espresso con il parere 26 ottobre 2006, n. 59. In particolare si osserva che la capacità di patrocinare in capo al praticante abilitato, in origine collegata alla competenza della Pretura, è ad oggi limitata dal valore della causa, senza […]

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Il quesito (del COA di Ancona) proposto attiene alla posizione dei giudici onorarî di Tribunale (G.O.T.) i quali abbiano mantenuto l’iscrizione nell’albo degli avvocati. Si chiede se sussista un’incompatibilità e se questa possa risultare inficiante una sentenza emessa da un collegio nel quale sia stato presente un giudice in tale condizione, in analogia a quanto previsto per i giudici onorarî aggregati (G.O.A.) dalla legge 276/1997.

La Commissione, dopo ampia discussione, adotta il seguente parere: “Il quesito è inammissibile, in quanto si riportano le generalità di un iscritto, mentre la Commissione consultiva può pronunciarsi solo su questioni giuridiche astratte e prive di riferimenti nominativi.” Consiglio Nazionale Forense (rel. Morgese), parere del 9 maggio 2007, n. 15

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Il quesito (del COA di Piacenza) si riferisce ad un giudice onorario di Tribunale (G.O.T.), il quale, avendo esercitato tale funzione per sei anni, e rilevando l’impossibilità di svolgere tale funzione per i quindici anni richiesti dalla legge professionale ai fini dell’iscrizione di diritto, chiede di essere comunque iscritto nell’albo degli avvocati.

La Commissione, dopo ampia discussione, adotta il seguente parere: “La normativa sulle iscrizioni speciali ope legis di soggetti che non abbiano positivamente sostenuto l’esame di abilitazione è del tutto eccezionale, ed è – tra l’altro – deviante rispetto al modello prescritto dall’art. 33, comma quinto, della Costituzione. La circostanza che l’ordinamento giudiziario o le norme […]

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Quesito del COA di Napoli

L’ordine forense partenopeo chiede se: a) il Consiglio sia tenuto a motivare l’archiviazione dei procedimenti “pre-disciplinari”; b) si debba rilasciare copia dei provvedimenti disciplinari all’esponente, ivi comprendendo la motivazione degli stessi; c) debba essere accolta la richiesta dell’avvocato interessato da un esposto disciplinare che chieda di acquisire copia dei provvedimenti adottati e dei documenti contenuti […]

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Il quesito (del COA di Siena) riguarda il caso di un ex istituto di credito di diritto pubblico, poi trasformato in società per azioni. Premesso che i dipendenti di tale banca hanno potuto conservare l’iscrizione nell’elenco speciale (ai sensi della l. 218/1990) si chiede se tale facoltà persista anche ove il dipendente venga “distaccato” presso società controllate dalla banca capogruppo e destinate allo svolgimento di specifiche attività definite “non strategiche”.

La Commissione, dopo ampia discussione, adotta il seguente parere: “La norma di cui all’art. 3, secondo comma, della legge 30 luglio 1990, n. 218, nella parte in cui fa salvi i diritti «rivenienti dalla originaria natura pubblica dell’ente di appartenenza» costituisce una norma derogatoria alla disciplina ordinaria delle iscrizioni nell’albo degli avvocati. Tale eccezione è […]

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Il Comune richiedente intende sapere se sia possibile ottenere l’iscrizione nell’elenco speciale annesso all’albo di un proprio dipendente in servizio presso l’Ufficio del difensore civico, considerato che la legge attribuisce a tale ufficio compiti di tutela dei cittadini (in ispecie vi è la necessità di costituzione di parte civile a favore di un disabile vittima di reato) senza prevedere deroghe alle norme professionali in tema di incompatibilità. L’Ordine degli Avvocati di Milano, richiesto di effettuare l’iscrizione, ha espresso parere sfavorevole.

La Commissione, dopo ampia discussione, adotta il seguente parere: “La questione sottoposta a Questa Commissione riguarda la materia delle iscrizioni e della tenuta degli albi, che la legge affida alla competenza dei Consigli dell’Ordine circondariale, sui quali – come noto – non insiste alcun potere sovraordinato del Consiglio nazionale forense. Perciò l’interessato ha correttamente sottoposto […]

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Il richiedente, un singolo iscritto, chiede delucidazioni circa la pubblicità informativa degli avvocati.

La Commissione, dopo ampia discussione, adotta il seguente parere: “Il quesito è inammissibile, poiché proviene da un singolo iscritto, in contrasto con il regolamento istitutivo della Commissione e con la prassi costante. Pertanto il quesito andrà sottoposto al Consiglio dell’Ordine competente, il quale, ove intendesse raccogliere l’avviso del Consiglio nazionale ai fini di una uniforme […]

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Il quesito (del COA di Sassari) verte sulla possibilità per un avvocato, alla luce della nuova normativa introdotta con il cosiddetto “decreto Bersani”, di far parte di un’associazione professionale tra avvocati e, al contempo, altresì di un’ulteriore associazione, con altri professionisti quali commercialisti o consulenti del lavoro.

La Commissione, dopo ampia discussione, adotta il seguente parere: “Alcuni degli aspetti centrali nella disciplina delle forme associative per l’esercizio di attività professionale sono stati già affrontati dal Consiglio e resi noti a mezzo della circolare n. 22-C/2006 del 4 settembre 2006. Per ciò che in questa sede interessa, si deve confermare che il decreto-legge […]

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