Il quesito (dell’AUSL) scaturisce da una lettera del responsabile affari legali di una A.U.S.L., nella quale il medesimo ritiene di aver erroneamente permesso che alcuni collaboratori in servizio presso il proprio ufficio fossero iscritti nell’elenco speciale annesso all’albo degli avvocati dipendenti di enti pubblici. Il difetto deriverebbe, in particolare, dalla circostanza che tali dipendenti appartengono al “ruolo amministrativo” e, perciò, potrebbero essere destinati a funzioni diverse da quelle defensionali per atto unilaterale dell’amministrazione di appartenenza.

La Commissione, dopo ampia discussione, adotta il seguente parere: “La richiesta di parere è inammissibile, poiché in essa sono riportati i nomi dei professionisti interessati, mentre la Commissione consultiva del Consiglio nazionale forense può esprimersi sono su quesiti astratti e non idonei ad interferire con la funzione giurisdizionale del Consiglio medesimo, che sussiste quale giudice […]

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Il Consiglio remittente (Nola) inoltra, facendoli proprî, quesiti provenienti da un singolo iscritto.

La Commissione, dopo ampia discussione, adotta il seguente parere: “La richiesta di parere è inammissibile poiché, ai sensi del regolamento delle attività del Consiglio nazionale forense e per prassi costante, non sono esaminati pareri provenienti da singoli iscritti anche se inoltrati da Ordini. La Commissione esamina solo quesiti astratti, privi di riferimenti nominativi e provenienti […]

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L’Ordine (di Paola) formula quesito circa la possibilità, per un pubblico dipendente collocato in aspettativa, di conseguire l’iscrizione nell’albo degli avvocati limitatamente al periodo dell’aspettativa stessa.

La Commissione, dopo ampia discussione, adotta il seguente parere: “Si ritiene di confermare, anche in questo caso, il consolidato orientamento della Commissione sul punto (cfr. pareri 10 marzo 2005, n. 14 e 22 novembre 2006, n. 83), in base al quale si ritiene che la condizione di aspettativa, non facendo venir meno il rapporto di […]

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Il quesito (del COA di Piacenza) verte sulla tematica dell’accesso agli atti del procedimento disciplinare e chiede se il Consiglio nazionale forense abbia mutato orientamento rispetto ad un precedente parere, emanato nel novembre 1989, ove si negava la possibilità di accedere agli atti medesimi.

La Commissione, dopo ampia discussione, adotta il seguente parere: “In via preliminare si rappresenta che la comunicazione datata 14 luglio 2006, citata nel quesito e con la quale si sarebbe già proposta la medesima questione, non risulta agli atti del protocollo del Consiglio nazionale forense. Quanto alla questione sottoposta, il parere espresso dal C.N.F. è […]

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Il quesito (del COA di Monza) sorge in seguito all’archiviazione di un esposto disciplinare riguardante un iscritto. L’esponente, appresa la notizia di detta archiviazione, ha rivolto al Consiglio richiesta di ottenere il fascicolo difensivo entro il termine di sette giorni, riservandosi – in mancanza – “di tutelare i propri diritti nelle sedi opportune”.

Il Consiglio remittente chiede se il recente orientamento della giurisprudenza amministrativa debba interpretarsi nel senso che l’Ordine sia obbligato ad esibire gli atti ed i documenti inerenti ad un procedimento disciplinare anche ove limitati alla fase precedente all’esercizio della relativa azione. La Commissione, dopo ampia discussione, adotta il seguente parere: “Quanto alla valutazione, in linea […]

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Il quesito (del COA di Potenza) verte sulla proposta di convenzione, recapitata da una società esattoriale ad alcuni avvocati, nella quale si prefigura l’affidamento di parte del contenzioso della società a fronte di compensi forfettarî quantificati in cifre modeste, prescindendo dal valore della controversia e dall’attività svolta per ciascuna fase di giudizio.

La Commissione, dopo ampia discussione, adotta il seguente parere: “Il Consiglio nazionale forense si è, anche nel recente passato, attivato più volte contro iniziative (in ispecie di istituti bancarî ed assicurativi) volti ad imporre compensi inferiori ai minimi tariffarî in cambio dell’affidamento di “blocchi” del proprio contenzioso agli avvocati contraenti. Tale impegno, volto evidentemente a […]

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Il quesito (del COA di Palermo) riguarda la domanda, presentata al Consiglio dell’Ordine remittente, di iscrizione nel registro dei praticanti da parte di due soggetti in possesso di laurea triennale in “scienze dei servizi giuridici”, conseguita presso una facoltà di scienze politiche, e di laurea specialistica in “studi giuridici, comunitari, transnazionali e comparati”, appartenente alla classe 22/S delle lauree specialistiche in giurisprudenza, presso la stessa facoltà.

La Commissione, dopo ampia discussione, adotta il seguente parere: “In epoca recente vi è già stato modo di osservare (cfr. parere 22 novembre 2006, n. 77) che, nonostante alcune scelte curricolari adottate nell’ambito dell’autonomia universitaria possano legittimamente apparire poco consone agli obiettivi di formazione degli aspiranti alla carriera forense e destare perplessità quanto all’equipollenza rispetto […]

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La richiesta di parere (del COA di Potenza) riguarda un praticante che, avendo già ottenuto il certificato di compiuta pratica, chiede la reiscrizione nel registro dei praticanti al solo fine di conseguire l’abilitazione al patrocinio.

La Commissione, dopo ampia discussione, adotta il seguente parere: “La Commissione ha assunto un orientamento sulla questione proposta già con il recente parere 24 maggio 2006, n. 33, e non ritiene di discostarsi da esso. In particolare si evidenzia che la reiscrizione del praticante che abbia già compiuto il prescritto periodo di pratica non è […]

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Quesito del Ministero della Giustizia

Il quesito proviene dall’Ufficio Libere Professioni del Ministero della Giustizia e sottopone il caso di una cittadina italiana che intende far valere la propria abilitazione all’esercizio della professione forense all’estero, ai sensi della dir. 89/48/CE. La richiedente ha ottenuto l’abilitazione alla professione di procuratore legale nel 1985 ed è stata iscritta nel relativo albo dal […]

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Quesito di un avvocato della Repubblica Ceca

Il quesito proviene da un avvocato della Repubblica Ceca, difensore di alcuni clienti, i quali erano stati assistiti da un legale italiano (abilitato anche nella Rep. Ceca) per un risarcimento danni da incidente stradale dinanzi all’a.g. italiana. L’avvocato italiano aveva stipulato con i clienti un accordo tale per cui egli si impegnava a non addebitare […]

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