Quesito n. 171: Con nota pervenuta il 6 luglio 2012 il Consiglio dell’Ordine degli Avvocati di Avezzano ha richiesto parere in merito al seguente quesito: “può un praticante conseguire la frequentazione di 20 udienze in un arco temporale maggiore di 6 mesi, ossia in 8 mesi? In questo caso il periodo di 6 mesi deve intendersi perso oppure si verifica lo slittamento del periodo complessivo di pratica? Il praticante può rimediare a tale stato di cose?”.

Va preliminarmente chiarito che l’articolazione della pratica forense in semestri consecutivi, così come previsto dal D.P.R. n. 101/1990 (art. 6), si connette al sistema di controllo periodico dell’effettività della pratica stessa, assegnato ai Consigli territoriali dal comma 2 della predetta disposizione regolamentare. Ciò non toglie che, ai fini del rilascio del certificato di compiuta pratica […]

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Quesito n. 125: Il Consiglio dell’Ordine degli Avvocati di Forlì Cesena ha richiesto parere sul seguente quesito: “se esistono cause di incompatibilità ostative al fatto che un avvocato rivesta la qualifica di socio accomandante in una società immobiliare – costituita nella forma societaria di società in accomandita semplice (s.a.s.) – ove la società medesima, dopo aver acquistato un immobile ad uso commerciale, lo ceda in locazione all’avvocato medesimo quale sede del proprio studio legale”

Questo Consiglio Nazionale ha già avuto modo di affermare in più occasioni, seguendo un indirizzo costante, che l’incompatibilità ex art. 3 Rdl 27/11/33 n. 1578 discende dall’assunzione di una carica sociale che comporti poteri di gestione e rappresentanza essendo irrilevante la distinzione tra effettività dell’attività commerciale e titolarità della carica incompatibile posto che quest’ultima abilita […]

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Quesito n. 176: Il COA di Barcellona Pozzo di Gotto formula il seguente quesito: se è possibile fare retroagire la decorrenza dell’iscrizione nel Registro dei Praticanti alla data di presentazione della domanda o alla data di dichiarazione di inizio della pratica.

La risposta è negativa. La deliberazione del COA di iscrizione nel Registro dei praticanti ha natura costitutiva e pertanto gli effetti che dalla stessa derivano non possono assumere valenza retroattiva. Consiglio Nazionale Forense (rel. Salazar), parere del 28 settembre 2012, n. 56

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Quesito n. 173: Il COA di Larino pone il seguente quesito: “può il soggetto che risultava iscritto nell’elenco speciale annesso all’Albo degli Avvocati di un Ordine, per essere preposto all’Ufficio legale di un Ente territoriale, essere iscritto nell’elenco speciale annesso all’Albo tenuto da altro Ordine, a seguito di trasferimento per effetto di mobilità volontaria, sulla base del solo rilascio del nulla osta al trasferimento da parte dell’Ordine di provenienza”?

La risposta è resa nei termini seguenti. Ai fini della nuova iscrizione, non è sufficiente il nulla osta, ma una nuova domanda di iscrizione, in quanto il COA di nuova iscrizione deve poter valutare la sussistenza dei requisiti e di tutte le condizioni per l’iscrizione, con particolare riferimento all’esistenza, presso l’ente territoriale verso il quale […]

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Quesito n. 168: Il COA di Milano chiede parere sul seguente quesito: “Se decorsi i cinque anni dall’irrogazione o dalla comunicazione di una sanzione disciplinare (ad esempio avvertimento), la sanzione stessa può considerarsi prescritta o estinta e, quindi, non produttiva di effetti”.

Osserva lo stesso COA che diversamente la sanzione disciplinare sarebbe maggiormente afflittiva rispetto a quella penale i cui effetti possono essere annullati con il ricorso alla riabilitazione, istituto non previsto per le sanzioni disciplinari. La risposta al quesito è nei seguenti termini: La prescrizione – che ai sensi dell’art. 51 RDL 27 nov. 1933, n. […]

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Quesito n. 164: Il Consiglio dell’Ordine degli Avvocati di Parma chiede, stante quanto sancito dall’art. 3 RDL 1578/33, se sussista causa di incompatibilità all’iscrizione all’albo per soggetto che, in possesso dell’abilitazione all’esercizio della professione, abbia in essere “un contratto di collaborazione coordinata e continuativa a progetto”.

Il quesito, così come posto, non può trovare soluzione senza una preliminare disamina della natura giuridica e delle caratteristiche del contratto di collaborazione continuativa a progetto, meglio noto con l’acronimo Co.co.Pro. Tale strumento rappresenta l’evoluzione del contratto di collaborazione coordinata e continuativa, comunemente definito Co.Co.Co., con il quale si era introdotta la possibilità di instaurare, […]

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Quesito n. 127: Il Consiglio dell’Ordine degli Avvocati di Termini Imerese ha richiesto un parere sulle ricadute in termini deontologici del conferimento al procuratore costituito di poteri “esondanti” dalla funzione difensiva e dalla configurazione tipica della procura ad litem, inserendo gli stessi nella predetta procura. In particolare, il Consiglio chiede parere “in ordine all’ammissibilità, sotto il profilo deontologico, dell’attribuzione al difensore di poteri per certi versi esondanti dalla funzione difensiva stricto sensu e dalla configurazione tipica del mandato ad litem, quali quelli di procedere alla definizione di transazioni con la controparte, al rilascio di quietanze, alla rinuncia agli atti del giudizio e, addirittura, all’adozione di iniziative rimesse alla esclusiva disponibilità delle parti quali, ad esempio, la proposizione di querela di falso ed il disconoscimento di sottoscrizioni”.

Va logicamente premesso che nell’ambito del processo civile, salvo alcune eccezioni in cui la parte può stare in giudizio personalmente, è imposto a colui che propone la domanda o intende resistervi, di stare in giudizio con il ministero di un difensore, munito di procura alle liti, regolarmente iscritto all’Albo, così come previsto dall’art. 83 cpc. […]

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Quesito n. 183: Il COA di Sciacca chiede un parere sull’interpretazione dell’art . 9 del D.L. 24.01.12 in ordine alla durata del tirocinio e delle modalità con cui lo stesso debba essere compiuto. In particolare chiede se possa essere rilasciato certificato di compiuta pratica a praticante iscritto in data 01.06.2011 che abbia frequentato e frequenti tutt’ora uno Studio professionale e che durante gli studi universitari abbia compiuto un tirocinio di tre mesi presso un Studio legale in conformità al piano di studi allora adottato.

La risoluzione del quesito necessita l’esame di diverse questioni. In primo luogo, la durata del tirocinio che, con il decreto legge citato dallo stesso consiglio richiedente, è stata determinata in 18 mesi. Altra questione attiene le modalità di espletamento della pratica la quale vede oggi plurime forme alternative alla tradizionale frequentazione dello Studio di un […]

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Quesito n. 175: Il COA di Sondrio pone il seguente quesito: “se sia valido il percorso di laurea e se sussiste la conseguente possibilità di iscriversi nel Registro Speciale dei Praticanti Avvocati non abilitati di un neo laureato in possesso di 1) laurea di primo livello in Scienze dell’Amministrazione (classe di laurea in Scienze dell’Amministrazione – 19) Curriculum Operatore Giudiziario; 2) Master di I° livello della durata di 1959 ore (78 CFU) sostitutivo del 4° anno di laurea; 3) laurea magistrale in Giurisprudenza (LMG/01) – Classe delle lauree in Giurisprudenza di cui al DM n. 270 del 22.10.2004) conseguita presso l’Università Telematica Pegaso.

La risposta al quesito è nei seguenti termini: L’art. 8 del RDL 27 novembre 1933, n. 1578, tuttora vigente, richiede, per l’iscrizione nel Registro speciale dei praticanti, tenuto dal COA, la laurea in giurisprudenza. Occorre dunque verificare: a) se l’aspirante all’iscrizione è provvisto di tale laurea, senza che il COA possa sindacare il percorso seguito […]

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Quesito n. 172: Il COA di Milano pone il seguente quesito: se l’avvocato B sia tenuto ad evadere la richiesta del collega A di trasmettere documentazione relativa a processo ormai concluso, in relazione al caso in cui tale documentazione, allegata al fascicolo dell’avvocato B e rimasta depositata presso la cancelleria del giudice per tutta la durata del procedimento, sia sta infine restituita alla cliente di B, che però si rifiuta di far seguito alla richiesta del proprio ex avvocato.

La risposta è resa nei termini seguenti. L’obbligo dell’avvocato nei confronti del Collega deve ritenersi adempiuto con la richiesta, rivolta al proprio (ex) cliente, della documentazione che sia già stata restituita. Ove il cliente si rifiuti di metterla  a disposizione, non può far carico all’avvocato alcun ulteriore onere non essendo la documentazione più nella sua disponibilità […]

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