Il COA di Roma chiede se, ai sensi dell’art. 2 c. 3, lett. b) della L. 247/2012, il quale prevede la possibilità di iscrizione all’Albo degli avvocati per i professori universitari di ruolo dopo cinque anni di insegnamento di materie giuridiche, al fine del computo del predetto termine possa essere valutato il periodo svolto quale ricercatore assunto a tempo indeterminato in materie giuridiche.

La risposta è nei seguenti termini. Il comma 3, lett. b) dell’art. 2 della L. 247/2012 è norma eccezionale, insuscettibile quindi di interpretazione estensiva. Il servizio di insegnamento richiesto dalla disposizione in esame per l’iscrizione dei professori di ruolo all’Albo professionale dev’essere quindi prestato con siffatta qualifica. Consiglio nazionale forense (rel. Salazar), parere del 23 […]

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Il COA di Roma chiede se è possibile equiparare, ai fini della pratica forense, anche alla luce della L. 247/2012, art. 41 e del D.M. 70/2016, il diploma di specializzazione per le professioni legali al dottorato di ricerca in materie giuridiche con sostituzione, quindi, di un anno della pratica forense con il conseguimento del titolo di dottore di ricerca.

La risposta e nei seguenti termini. Il comma 9 dell’art. 41 della L. 247/2013 dispone che il diploma conseguito presso le scuole di specializzazione per le professioni legali, di cui all’art. 16 del decreto legislativo 17 novembre 1997, n. 398 e successive modificazioni, è valutato ai fini del compimento del tirocinio per l’accesso alla professione […]

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Il COA di Roma formula quesito in merito all’individuazione dei parametri per la determinazione del compenso relativo all’attività prestata in procedimenti dinanzi ad Autorità amministrative indipendenti.

Tali procedimenti – di natura stragiudiziale – possono essere ricondotti alla nozione di “affari amministrativi” di cui all’art. 21, comma 4 del D.M. n. 55/2014. A mente di tale disposizione – relativa proprio alla determinazione del valore dell’affare e del compenso nel caso di attività stragiudiziale – “per l’assistenza in affari amministrativi il compenso si […]

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Il COA di Teramo chiede di conoscere, in termini generali, quali siano i criteri corretti di determinazione del valore della controversia, ai fini della liquidazione del compenso, in un giudizio amministrativo di legittimità avente ad oggetto “l’annullamento di un provvedimento vincolistico della p.a., senza espropriazione per p.u., su un complesso immobiliare di proprietà del privato” suscettibile di ridurne il valore economico in termini di limitazione della possibilità di circolazione del bene in regime di libero mercato. La Commissione ritiene, anzitutto, ammissibile il quesito solo in termini generali ed astratti, non potendo (come, invece, in detta parte inammissibilmente, il quesito chiederebbe) dare risposta a più specifici quesiti che involgono l’esame della concreta fattispecie sottoposta al vaglio del COA.

All’uopo si ritiene di potere puntualizzare: a) Sulla questione si è ritenuto in passato (con riferimento a fattispecie che non involgevano l’interpretazione del criterio dettato dall’art. 5, comma 3°, del D.M. 10 marzo 2014, n. 55, attualmente vigente) che andrebbe considerata di valore indeterminabile la controversia introdotta innanzi al giudice amministrativo per l’annullamento di un […]

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Il COA di Torino pone il seguente quesito: “Se un avvocato iscritto nell’Albo professionale possa essere socio di due associazioni professionali atteso che il comma 4 dell’art. 4 della L. 247/2012 è stato abrogato dalla L. 4 agosto 2017 n. 124 mentre il comma 3 dell’art. 70 del Codice Deontologico Forense prevede che «l’avvocato può partecipare ad una sola associazione o società tra avvocati»”.

La risposta è nei seguenti termini. Il comma 4 dell’art. 4 della legge 247/12, il quale prevedeva che “l’avvocato può essere associato ad una sola associazione” è stato espressamente soppresso dalla L. 4 agosto 2017, n. 124. Il comma 3 dell’art. 70 del CDF traeva origine da una disposizione primaria, oggi abrogata. Consiglio nazionale forense […]

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Il COA di Napoli pone il seguente quesito: “L’Avvocato che nel corso dell’anno chiede l’iscrizione all’Ordine degli avvocati proveniente da altro Ordine, è tenuto al pagamento della quota associativa annuale al momento della richiesta di iscrizione al nuovo Ordine, avendo già pagato la quota all’Ordine di provenienza?”.

La risposta è nei seguenti termini. Ai sensi dell’art. 29, c. 3 della L. 247/2012 il Consiglio è autorizzato: a) a fissare e riscuotere un contributo annuale o contributo straordinario da tutti gli iscritti a ciascun albo, elenco o registro; b) a fissare contributi per l’iscrizione negli albi, negli elenchi, nei registri, per il rilascio […]

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Il COA di Verona chiede di sapere se i crediti acquisiti come revisori legali possano essere riconosciuti ai fini dell’obbligo formativo del Reg. 4/2016 e nel caso in che misura, ed eventualmente, (come ritiene) se la competenza sia del CNF ex artt. 17 e 22 del regolamento.

Il quesito offre l’opportunità di intervenire sulla semplificazione degli obblighi formativi per gli Avvocati, nel rispetto delle norme che regolamentano la formazione continua delle professioni compatibili con la professione forense. Infatti la formazione continua è obbligatoria per tutte le categorie professionali e ciò potrebbe determinare, in astratto, una moltiplicazione degli obblighi formativi per gli Avvocati […]

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Il COA di Massa Carrara formula il seguente quesito: “se sia consentita la sospensione volontaria dall’Albo ai sensi dell’art. 20 L. 247/2012 all’Avvocato che sia chiamato ad esercitare le funzioni di Capo Segreteria del Sottosegretario di Stato di un Ministero”.

La risposta è nei seguenti termini. L’art. 20, comma 1, della L. 247/2012 prevede la sospensione dall’esercizio professionale durante il periodo della carica dell’avvocato eletto o nominato a determinate funzioni pubbliche, ivi tassativamente indicate. L’incarico di Capo Segreteria del Sottosegretario di Stato di un Ministero non rientra in detto elenco ed è quindi escluso dalla […]

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Il CDD di Napoli formula il seguente quesito: “se agli avvocati stabiliti in Italia va applicata la disciplina di cui all’art. 11, commi 1 e 2 D. Lvo n. 96/2001 o deve ritenersi tale normativa implicitamente abrogata ai sensi dell’art. 50 n. 4 legge 247/2012”.

La risposta al quesito è nei seguenti termini: Vanno richiamati preliminarmente i commi 1 e 2 dell’art. 11 del D. Lgs. 2.2.2001, n. 96, i quali così rispettivamente dispongono: 1. Nell’esercizio dell’attività professionale, l’avvocato stabilito è soggetto, per ogni violazione delle disposizioni contenute o richiamate nel presente titolo, al potere disciplinare del Consiglio dell’ordine competente. […]

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Il COA di Roma indirizza alla commissione consultiva la richiesta di un articolato parere volto sostanzialmente ad individuare la ripartizione dei compiti tra il Consiglio Nazionale Forense e gli Ordini territoriali in materia di antiriciclaggio.

Appare necessario, ai fini di una compiuta risposta, riportare il testo degli articoli del decreto antiriciclaggio richiamati dal COA di Roma, ma riassunti in modo talora non conforme al dettato legislativo (ad esempio laddove si legge che “gli organismi di autoregolamentazione adottano e aggiornano, previo parere dell’UIF, gli indicatori di anomalia di cui all’art. 6,4, […]

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