L’Associazione Avvocati Calcio chiede di sapere se l’Avvocato iscritto nell’Albo possa “legittimamente (anche in assenza di specifica previsione da parte della FIGC) assistere calciatori e società legati alla FIGC da vincolo o affiliazione, prestando opera di consulenza e assistenza nella stipula del contratto di prestazione sportiva o cessione tra società dei diritti di prestazione sportiva del calciatore in pieno rispetto delle norme previste dall’ordinamento forense”, e se a tal fine sia tenuto all’iscrizione nel relativo Registro tenuto presso la FIGC e disciplinato dal Regolamento pubblicato dalla stessa FIGC con C.U. n. 189/A del 26 marzo 2015. L’Associazione chiede altresì di sapere se l’avvocato che in tal modo eserciti tale attività possa farlo con libertà di forme contrattuali e se sia tenuto a depositare presso la medesima Federazione il mandato ricevuto dal cliente.

Premette il richiedente che il richiamato regolamento, nel sostituire il previgente Regolamento FIGC in tema di procuratori sportivi, non riproduce la previsione di cui all’art. 5 di esso, che esplicitamente sottraeva gli avvocati dall’obbligo di ottenere la licenza rilasciata dalla FIGC, ai fini di esercitare l’attività di procuratore sportivo. Vale rilevare, peraltro, che questa Commissione […]

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Il Consiglio dell’Ordine degli Avvocati di Messina pone il seguente quesito: se la mancata adozione del regolamento ministeriale previsto dall’art. 41, comma 13, legge n. 247/2012, sospenda l’applicabilità di tutto l’art. 41 (eccezion fatta che per la previsione di durata del tirocinio in diciotto mesi), ovvero abbia effetti sulle sole modalità di svolgimento del tirocinio.

La risposta al quesito va articolata sulla scorta degli artt. 48 e 65 della legge n. 247/2012. La prima norma ha infatti sospeso l’applicabilità delle norme in materia tirocinio ed esame di Stato per i primi due anni successivi all’entrata in vigore della legge: quindi, fino al 2 febbraio 2015. La seconda ha previsto che […]

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Il COA di Cagliari chiede se vi sia la conservazione in capo al C.O.A. di un margine valutativo, seppur minimo e nei limiti che seguono, sugli “esposti” disciplinari, posto che l’art. 50, comma 4 L.F., così recita: “(…) Quando è presentato un esposto o una denuncia ad un Consiglio dell’Ordine, o vi è comunque una notizia di illecito disciplinare, il Consiglio deve (…)”.

L’art. 50 c. 4 L. 247/2012 ricollega l’insorgere dell’obbligo di trasmissione al C.D.D. (e quindi trasmettere immediatamente gli atti) al momento nel quale il C.O.A. “deve darne notizia all’iscritto” e non a quello successivo in cui pervengono le deduzioni difensive dell’incolpato. La frase ricompresa tra le virgole “invitandolo a” individua meramente l’obbligo per il C.O.A. […]

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Il COA di Milano chiede di sapere: 1) se la posizione dell’avvocato stabilito sia soggetta a termine, ovvero lo stesso possa rimanere iscritto a tempo indeterminato nella sezione speciale; 2) se l’avvocato stabilito che agisce d’intesa solo con l’avvocato A possa collaborare anche con l’avvocato B, sostituendolo anche in udienza; 3) se l’attività di cui al n. 2 possa essere validamente considerata ai fini del rilascio della dispensa dalla prova attitudinale

Con riferimento al primo quesito, si osserva che il D. Lgs. n. 96/2001, nel disciplinare l’esercizio “permanente” e “stabile” della professione forense da parte dell’avvocato iscritto in altro Stato membro dell’UE che intenda esercitare il diritto di stabilimento, non pone alcun limite temporale all’iscrizione nella sezione speciale dell’Albo riservata agli avvocati stabiliti. Il passaggio dalla […]

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Il Consiglio dell’Ordine degli Avvocati di Rovereto pone il seguente quesito: se il praticante avvocato che abbia maturato i requisiti per l’abilitazione al patrocinio prima del 2 febbraio 2015, ma abbia presentato la relativa domanda in data successiva, abbia diritto ad esercitare il patrocinio legale secondo le modalità previste dall’art. 8 R.D.L. n. 1578/1933, ovvero se si debba applicare nei suoi confronti la nuova previsione recata dall’art. 41, comma 12 della legge n. 247/2012.

La Commissione osserva come sia pacifico che la domanda di ammissione al patrocinio da parte del praticante sia stata presentata allorquando, decorso il 2 febbraio 2012 il termine di moratoria biennale delle nuove norme previsto dall’art. 48 della legge n. 247/2012 in tema di disciplina transitoria della pratica professionale, era apparentemente divenuto applicabile l’istituto del […]

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Il COA di Sciacca formula quesito in relazione ai parametri applicabili alla determinazione del compenso dell’avvocato per la prestazione resa in qualità di componente di una commissione di collaudo di un’opera pubblica. Riferisce il COA, in particolare, di essere investito di una richiesta di visto di congruità redatta dall’avvocato in relazione a tale attività e richiede parere, contestualmente, in ordine alla propria competenza ad apporre il suddetto visto di congruità.

Quanto alla legittimazione del COA richiedente ad emettere il visto, è sufficiente richiamare l’art. 29, comma 1, lett. l) della legge n. 247/12 che, nell’enumerare le competenze del COA, fa generico riferimento alla possibilità di dare “pareri sulla liquidazione dei compensi spettanti agli iscritti”, senza effettuare alcuna distinzione in ordine alla natura dell’attività in relazione […]

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Si chiede, a seguito della sospensione degli Avvocati morosi ai sensi dell’art. 6 Reg. n. 3/2013 approvato in attuazione dell’art. 35 L. 247/2012, a quali organi sia necessario comunicare il relativo provvedimento (Quesito n. 58, COA di Urbino)

L’ipotesi delineata potrebbe ricondursi, anzitutto, ad un illecito disciplinare posto che la fattispecie rientra tra quelle previste dall’art. 70 c. 4° del C.D. onde il provvedimento di sospensione, una volta assunto dal C.O.A., dovrà essere comunicato al C.D.D. competente territorialmente quale titolare del potere disciplinare ai sensi dell’art. 50 L. 247/2012. Considerato, peraltro, che si […]

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Il Consiglio dell’Ordine degli Avvocati di Padova chiede un parere in ordine all’art. 32 della legge n. 247/2012 e, in particolare, chiede di conoscere se la disposizione consenta o meno l’attribuzione di funzioni deliberative alle commissioni ivi previste e, in caso di risposta affermativa, entro quali limiti ed a quali condizioni.

Il comma 1 dell’articolo citato prevede che i Consigli dell’ordine composti da nove o più membri “possano svolgere la propria attività mediante commissioni di lavoro”, composte da tre membri, il cui funzionamento è disciplinato “con regolamento interno ai sensi dell’art. 29, comma 1, lettera b)” (comma 2). Tradizionalmente le Commissioni consiliari hanno avuto il compito […]

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