Il CDD di Napoli formula il seguente quesito: “se agli avvocati stabiliti in Italia va applicata la disciplina di cui all’art. 11, commi 1 e 2 D. Lvo n. 96/2001 o deve ritenersi tale normativa implicitamente abrogata ai sensi dell’art. 50 n. 4 legge 247/2012”.

La risposta al quesito è nei seguenti termini: Vanno richiamati preliminarmente i commi 1 e 2 dell’art. 11 del D. Lgs. 2.2.2001, n. 96, i quali così rispettivamente dispongono: 1. Nell’esercizio dell’attività professionale, l’avvocato stabilito è soggetto, per ogni violazione delle disposizioni contenute o richiamate nel presente titolo, al potere disciplinare del Consiglio dell’ordine competente. […]

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Il COA di Roma indirizza alla commissione consultiva la richiesta di un articolato parere volto sostanzialmente ad individuare la ripartizione dei compiti tra il Consiglio Nazionale Forense e gli Ordini territoriali in materia di antiriciclaggio.

Appare necessario, ai fini di una compiuta risposta, riportare il testo degli articoli del decreto antiriciclaggio richiamati dal COA di Roma, ma riassunti in modo talora non conforme al dettato legislativo (ad esempio laddove si legge che “gli organismi di autoregolamentazione adottano e aggiornano, previo parere dell’UIF, gli indicatori di anomalia di cui all’art. 6,4, […]

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Il COA di Genova, rilevato come siano operanti “due diverse tipologie di tirocinio presso gli uffici giudiziari”; richiamati il D.L. n. 58/16 e l’art. 73 del D.L. n. 69/13; chiede se il praticante: a) dopo i primi sei mesi di pratica presso un avvocato a norma dell’art. 41 L.247/12, possa ottenere un certificato attestante la avvenuta “pratica parziale”; b) se, cancellatosi dal registro dei praticanti per svolgere il tirocinio presso gli uffici giudiziari a norma dell’art. 73 D.L. n. 69/13, possa ottenere, all’esito positivo del tirocinio, il certificato di compiuta pratica.

La Commissione, dopo ampia discussione, ritiene opportuno far precedere la propria opinione, da un breve richiamo delle norme che regolano il tirocinio e le sue modalità di svolgimento: – art. 41 co. 5 L.247/12: “Il tirocinio è svolto in forma continuativa per diciotto mesi”; le disposizioni successive ed i decreti sopra richiamati, propongono ed offrono […]

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Il COA di Forlì Cesena formula quesiti in materia di assicurazione obbligatoria per la responsabilità civile derivante dall’esercizio della professione, chiedendo in particolare: 1) se detto obbligo possa ritenersi gravante anche sui praticanti abilitati al patrocinio (ai sensi della normativa previgente) o al patrocinio sostitutivo (ai sensi della normativa vigente); 2) quale sia il soggetto gravato dall’obbligo di stipulare la polizza infortuni per i dipendenti, i praticanti e i collaboratori.

Quanto al quesito sub 1, si osserva che la lettera della legge è chiara nell’individuare il soggetto obbligato, limitando l’obbligo agli avvocati, nonché alle associazioni o società tra professionisti. A rigore, pertanto, tale obbligo non può ritenersi gravante sugli iscritti nel Registro del Tirocinio: ciò non esclude, come correttamente rappresentato dal COA nelle proprie comunicazioni […]

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Il COA di Milano chiede di sapere se in caso di esposto contro un praticante quest’ultimo è soggetto al potere disciplinare del COA ai sensi dell’art. 42 L. 247/2012 o a quello del Consiglio distrettuale di disciplina ai sensi dell’art. 5, c. 2 della medesima legge.

La risposta è nei seguenti termini. Ai sensi dell’art. 50 della L. P. il potere disciplinare appartiene ai Consigli distrettuali di disciplina forense, al quale sono assoggettati anche i praticanti, tenuti all’osservanza degli stessi doveri e norme deontologiche degli avvocati. Il richiamo nell’art. 42 della L. 247/2012 al Consiglio dell’Ordine deve essere inteso nel senso […]

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Il COA di Forlì Cesena chiede se un avvocato iscritto all’Albo Speciale quale dipendente di un Ente pubblico, possa “esercitare le proprie competenze in tema di avvio e gestione” di procedimenti disciplinari in danno di dipendenti dell’Ente, assumendo poi la difesa dell’Ente stesso nell’eventuale giudizio di impugnazione.

Il CNF ha già avuto modo di affermare – in linea con la consolidata giurisprudenza delle SS.UU. (nn. 19547/10, 28049/08, 14213/05, 5559/02,10367/98) – che gli avvocati degli Enti pubblici devono occuparsi, in autonomia ed indipendenza da ogni altro ufficio, esclusivamente della trattazione degli affari legali dell’ente, con esclusione di ogni attività di gestione amministrativa (per […]

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Il COA di Massa Carrara formula quesito in merito alla sussistenza dell’obbligo formativo in capo all’Avvocato che, iscritto nell’Albo tenuto dal medesimo COA, sia altresì iscritto nell’Albo degli Avvocati di Lussemburgo ed ivi svolga esclusivamente la propria attività.

A mente dell’art. 11, comma 1, della legge n. 247/12, l’obbligo di curare “il continuo e costante aggiornamento della propria competenza professionale” è posto in capo ad ogni avvocato, per il solo fatto dell’iscrizione nell’Albo (come reso esplicito dall’art. 6, comma 2, del Regolamento CNF n. 6/2014). Le esenzioni dall’obbligo sono tassativamente previste dal comma […]

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Il COA di Savona chiede parere in relazione ai seguenti quesiti: a) se la frequentazione delle scuole di specializzazione per le professioni legali di cui all’art. 16 del D. Lgs. 398/97 possa o meno essere valutata ai fini del compimento del tirocinio per l’accesso alla professione di avvocato per il periodo di un anno, ai sensi dell’art. 41 comma 9 della L. 247/12, a prescindere dalla preventiva iscrizione nel registro dei praticanti; b) se il testo dell’art. 3, comma 5 del D.M. 70/2016 (laddove si prevede che la frequentazione delle S.S.P.L. possa essere svolta “contestualmente al tirocinio professionale”), posto in correlazione al comma 1 del medesimo articolo e al comma 4, secondo periodo, dell’art. 8 (espressamente richiamati dal citato comma 3), debba essere interpretato nel senso che sia consentito a chi frequenti la S.S.P.L. il contemporaneo svolgimento della pratica forense presso uno studio legale e, conseguentemente, che, contestualmente alla frequenza alla S.S.P.L., il praticante possa svolgere utilmente anche il semestre integrativo di pratica forense (da aggiungersi al periodo annuale riconosciuto ai sensi dell’art. 41, comma 9, L. 247/2012) talché, al termine della frequentazione della S.S.P.L. o prima di essa, non si renda necessario svolgere un ulteriore semestre di pratica.

La risposta è nei seguenti termini: 1) Il titolo conseguito presso le S.S.P.L. è valutato per il periodo di un anno ai fini del compimento del tirocinio per la professione di avvocato, ai sensi dell’art. 41, comma 9 della L. 247/2012, a prescindere dalla preventiva iscrizione nel registro dei praticanti (cfr. da ultimo parere n. […]

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L’Ordine degli Avvocati di Modena chiede se l’avvocato debba consegnare al Curatore del fallimento del cliente tutta la documentazione relativa all’attività svolta a favore dello stesso e, in caso affermativo, come tale obbligo possa conciliarsi con il dovere di segreto professionale.

La Commissione, dopo ampia analisi, osserva che, al fine di esprimere un motivato parere in ordine al quesito formulato, si debbano prendere in considerazione: i) le funzioni e la qualità attribuite al Curatore; ii) l’obbligo di “riserbo e segreto professionale” imposto all’avvocato dalla legge e dall’art. 28 del C.D.F.. Il succedersi di riforme della legge […]

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Quesito del COA di Firenze in materia di incompatibilità con la carica di componente il Consiglio di disciplina

Con riferimento al quesito urgente in oggetto, la Commissione consultiva, riunitasi in via d’urgenza in data 7 agosto 2014, a margine della seduta amministrativa del Consiglio nazionale, ha deliberato quanto segue: – si ritiene che l’incompatibilità di cui all’art. 3, comma 2 del regolamento in materia di elezioni dei consigli di disciplina vada intesa nel […]

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