Il Comitato addetto alla tenuta dell’albo speciale degli avvocati ammessi al patrocinio dinanzi alle giurisdizioni superiori

Il Comitato addetto alla tenuta dell’albo speciale degli avvocati ammessi al patrocinio dinanzi alle giurisdizioni superiori è parte necessaria del procedimento giurisdizionale, che si svolge innanzi al Consiglio Nazionale Forense, avente ad oggetto le delibere d’iscrizione e cancellazione dall’albo speciale emanate dal Comitato medesimo; è pertanto nullo il procedimento svoltosi senza la sua partecipazione. Cassazione […]

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La comunicazione dell’apertura del procedimento disciplinare mediante atto notificato anziché con raccomandata

In tema di procedimento disciplinare a carico di avvocati, non determina alcun vizio del procedimento l’effettuazione della comunicazione di apertura del procedimento disciplinare mediante atto notificato, anziché mediante raccomandata con avviso di ricevimento, secondo quanto previsto dall’art. 47 r.d. 22 gennaio 1934, n. 37, poiché lo strumento della notificazione per ufficiale giudiziario assicura ancor meglio […]

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L’avvocato può impugnare in proprio le sentenze del CNF anche senza essere Cassazionista

L’avvocato che intenda impugnare una decisione del Consiglio nazionale forense, emessa in sede disciplinare, può personalmente sottoscrivere il ricorso e partecipare alla discussione orale davanti alla Suprema Corte, pur senza essere iscritto nell’apposito albo dei patrocinanti davanti alle giurisdizioni superiori, trovando al riguardo applicazione gli artt. 66 e 67 del r.d. 22 gennaio 1934, n. […]

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L’accertamento della condotta “specchiatissima ed illibata” (ora: “irreprensibile”) da parte del CNF

Il requisito della “condotta specchiatissima ed illibata”, al fine dell’iscrizione nell’albo dei procuratori legali, può essere autonomamente accertato e valutato dal consiglio nazionale forense, anche in base ad elementi diversi da quelli posti dal consiglio dell’ordine a fondamento della decisione impugnata, atteso che il predetto consiglio nazionale e giudice anche del merito, non soltanto di […]

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La deliberazione del COA non deve necessariamente indicare il numero dei voti favorevoli e contrari

Sulla validità della deliberazione del consiglio dell’ordine degli avvocati e procuratori, in materia di iscrizione e cancellazione dall’albo, non spiega rilievo la circostanza che il relativo verbale non dia indicazioni sulle modalità di scrutinio e sul numero dei voti favorevoli e contrari, essendo sufficiente che da esso emerga il rispetto delle prescrizioni fissate dall’art 43 […]

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La contestazione degli addebiti

Nel procedimento disciplinare a carico degli esercenti la professione forense, la contestazione degli addebiti non esige una minuta, completa e particolareggiata esposizione dei fatti che integrano l’illecito, essendo, invece, sufficiente che l’incolpato, con la lettura dell’imputazione, sia posto in grado di approntare la propria difesa in modo efficace, senza rischi di essere condannato per fatti […]

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Procedimento disciplinare: la convocazione dei componenti del COA è a forma libera

In tema di procedimento disciplinare a carico di avvocati, la convocazione dei componenti del Consiglio dell’Ordine – in assenza di specifiche previsioni, e non risultando applicabile l’art. 46 del regio decreto n. 37 del 1934 (che riguarda le comunicazioni a soggetti diversi dai componenti del Collegio, quali ad esempio l’incolpato o i testimoni) – non […]

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Procedimento disciplinare: ricorso per Cassazione e principio della consumazione del diritto di impugnazione

Poiché nel giudizio di impugnazione davanti alla Corte di cassazione delle decisioni adottate dal Consiglio nazionale forense, in merito ai procedimenti disciplinari nei confronti degli avvocati, si applicano le norme del processo civile (art. 67, comma quinto, R.D. n. 37 del 1934), nel medesimo trova applicazione il principio secondo cui la rituale proposizione del ricorso […]

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La mancata indicazione dei testimoni nella citazione dell’incolpato

La disciplina dei procedimenti disciplinari contro gli avvocati, improntata ad una certa semplicità di forme, ferma restando l’esigenza della salvaguardia del diritto di difesa, e caratterizzata dalla ammissibilità della difesa personale dell’interessato, presenta esigenze a cui rispondono nella maniera più adeguata i tempi e i modi del processo civile (per quanto non sia disciplinato con […]

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Il rigetto della richiesta di compiuta pratica va impugnato al TAR

Il provvedimento con il quale il consiglio dell’ordine degli avvocati rigetta la richiesta di rilascio di un certificato di compiuta pratica forense e la delibera del consiglio dell’ordine che ne disciplina le modalità di espletamento hanno natura amministrativa e pertanto rientrano nella giurisdizione generale di legittimità del giudice amministrativo. (Regola giurisdizione) Cassazione Civile, sez. Unite, […]

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