In materia disciplinare non opera il principio di stretta tipicità dell’illecito

In materia disciplinare non opera il principio di stretta tipicità dell’illecito, proprio del diritto penale, per cui non è prevista una tassativa elencazione dei comportamenti vietati, ma solo l’enunciazione dei doveri fondamentali, tra cui segnatamente quelli di probità, dignità, decoro, lealtà e correttezza di cui all’art. 9 del nuovo codice deontologico forense che, quale “norma […]

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I limiti al sindacato di legittimità delle sentenze disciplinari del CNF

Le decisioni del CNF in materia disciplinare, quanto all’accertamento del fatto, all’apprezzamento della sua rilevanza rispetto alle imputazioni, alla scelta della sanzione opportuna e, in generale, alla valutazione delle risultanze processuali non possono essere oggetto del controllo di legittimità, salvo che si traducano in un palese sviamento di potere, ossia nell’uso del potere disciplinare per […]

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La natura (ontologicamente) afflittiva delle sanzioni disciplinari non può essere invocata al fine di sottrarvesene

Il requisito del periculum, necessario per la sospensione della sentenza del CNF, non è integrato dalla considerazione che la sanzione disciplinare nuocerebbe all’onorabilità dell’incolpato, giacché altrimenti si perverrebbe all’illogica conseguenza che mai nessuna sanzione disciplinare sarebbe suscettibile di esecuzione immediata se impugnata o impugnabile, perché qualsiasi sanzione sarebbe, per il solo fatto di essere irrogata, […]

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In dubio pro reo: il principio di presunzione di non colpevolezza vale anche in sede disciplinare

Il procedimento disciplinare è di natura accusatoria, sicché va accolto il ricorso avverso la decisione del Consiglio territoriale allorquando la prova della violazione deontologica non si possa ritenere sufficientemente raggiunta, per mancanza di prove certe o per contraddittorietà delle stesse, giacché l’insufficienza di prova su un fatto induce a ritenere fondato un ragionevole dubbio sulla […]

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Il COA di Piacenza formula quesito in merito alla durata temporale dell’annotazione della sospensione dell’iscritto, chiedendo in particolare se la stessa possa permanere anche una volta decorso il periodo di sospensione pur potendo sussistere, in astratto, un “interesse del pubblico” a conoscere la storia professionale dell’iscritto.

L’annotazione della sospensione è dovuta, per il periodo della sospensione medesima, al fine di portare a conoscenza della collettività il fatto che l’iscritto non può – in quel periodo – svolgere attività professionale (parere n. 86/2016); e ciò anche a tutela dell’amministrazione della giustizia e dell’affidamento della collettività nel corretto esercizio della professione forense, funzionale […]

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Il COA di Perugia chiede di sapere se il praticante che abbia anticipato un semestre di tirocinio in costanza degli studi universitari e che abbia successivamente conseguito il diploma di laurea possa immediatamente richiedere l’ammissione al patrocinio sostitutivo o se invece debba attendersi un ulteriore semestre di tirocinio.

La possibilità di anticipare un semestre di tirocinio durante l’ultimo periodo degli studi universitari è esplicitamente riconosciuta dall’articolo 41 comma 6 lettera d della legge numero 247 del 2012. L’anticipazione del semestre presuppone l’iscrizione nel registro dei praticanti e lo svolgimento effettivo della pratica forense presso un avvocato, seppure nel contesto di un progetto formativo […]

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Il COA di Vicenza formula quesito in merito alla compatibilità dello svolgimento, da parte di un praticante Avvocato, del Tirocinio ex art. 73 D.L. 69/2013, con il contemporaneo svolgimento della pratica forense presso lo Studio di un Avvocato, che eserciti nel medesimo circondario ove ha sede il Tribunale presso il quale si svolge il Tirocinio ex art. 73 D.L. 69/2013.

La possibilità di svolgimento contestuale del tirocinio presso l’ufficio giudiziario e del tirocinio forense è espressamente ammessa dall’articolo 73, comma 10 del D.L. n. 69/2013 che ha cura di precisare, al secondo periodo, che “Il contestuale svolgimento del tirocinio per l’accesso alla professione forense non impedisce all’avvocato presso il quale il tirocinio si svolge di […]

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Le norme deontologiche previgenti, che non stabilivano una sanzione disciplinare massima, sono da considerare -per questo- meno favorevoli per l’incolpato

In tema di giudizi disciplinari nei confronti degli avvocati, ai sensi dell’art. 65, comma 5, della l. n. 247 del 2012, che ha recepito il criterio del favor rei in luogo di quello del tempus regit actum, le norme contenute nel nuovo codice deontologico forense, approvato il 31 gennaio 2014, si applicano ai procedimenti in […]

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Il COA di Cagliari formula quesito in merito alla decorrenza della cancellazione d’ufficio dell’avvocato iscritto nell’elenco speciale degli avvocati dipendenti degli enti pubblici in caso di adozione – da parte dell’ente – di una determina di revoca dell’assegnazione dell’avvocato all’ufficio legale, anche nel caso in cui tale determina non sia stata comunicata agli uffici giudiziari e, quindi, l’avvocato abbia continuato per un certo periodo a ricevere notifiche e/o comunicazioni relative a procedimenti in cui patrocinava a favore dell’ente e se, in tale ultimo caso, la cancellazione debba decorrere dalla data della determina ovvero dalla data dell’ultima notifica ricevuta.

La risposta è resa nei termini seguenti.Elemento costitutivo per l’iscrizione nell’elenco speciale di cui all’articolo 23 della legge n. 247/12 è l’adibizione esclusiva del dipendente pubblico in possesso del titolo di avvocato alla trattazione degli affari legali dell’ente mediante suo inquadramento stabile e altrettanto esclusivo nell’ufficio legale dell’ente pubblico, alle condizioni e con le caratteristiche […]

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Il COA di Roma formula richiesta di parere “circa la compatibilità tra l’iscrizione nell’Albo degli Avvocati e il richiamo in servizio a domanda senza assegni, in qualità di Comandante e Coordinatore di un corpo militare speciale volontario, ausiliario delle Forze armate il cui stato giuridico è regolato dagli artt. 1626 e ss. del d.lgs. 66/2010″.

La risposta è resa nei termini seguenti.Premesso che in materia di tenuta degli Albi il COA gode di un margine di discrezionalità che si lega – anzitutto – alla valutazione delle concrete caratteristiche del caso, occorre dunque che il COA valuti, in tale prospettiva, se la tipologia dell’incarico possa comportare commistione di interessi con l’esercizio […]

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