Procedimento disciplinare: la rilevanza probatoria delle dichiarazioni dell’esponente

Le dichiarazioni dell’esponente possono assumere da soli valore di prova quando trovano riscontro in altri elementi obiettivi e documentali, e siano altresì esenti da lacune e vizi logici. Pertanto, l’attività istruttoria espletata dal consiglio territoriale deve ritenersi correttamente motivata allorquando la valutazione disciplinare sia avvenuta non già solo esclusivamente sulla base delle dichiarazioni dell’esponente o […]

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Il COA può disporre la cancellazione amministrativa dell’iscritto condannato con sentenza penale irrevocabile, senza attendere l’esito del procedimento disciplinare dinanzi al CDD

Il COA può provvedere, in ogni tempo, alla cancellazione d’ufficio del proprio iscritto, che sia stato condannato in via definitiva per fattispecie di reato che pregiudichino la condotta irreprensibile (art. 17 L. n. 247/2012), e ciò a prescindere dall’eventuale pendenza del relativo procedimento disciplinare, giacché il divieto di cui agli artt. 17, co. 16, e […]

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Reiscrizione all’albo e condotta irreprensibile

In sede di reiscrizione all’albo o registro, il COA è tenuto a valutare la sussistenza di tutti i requisiti previsti dall’articolo 17, commi da 1 a 7, L. n. 247/2012 e dunque anche la condotta irreprensibile di cui alla lettera h) del comma 1. Infatti, la reiscrizione a seguito di cancellazione – indipendentemente dalle ragioni […]

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Delibera consiliare: la firma del presidente e del segretario è sufficiente nell’originale

E’ valida la notifica per copia conforme (quindi prive delle sottoscrizioni in originale) delle delibere consiliari, quando si accerti che l’originale contenga le dovute sottoscrizioni e la copia contenga l’accertamento di conformità. Consiglio Nazionale Forense (pres. Greco, rel. Galletti), sentenza n. 473 del 30 dicembre 2024 Consiglio Nazionale Forense (pres. Greco, rel. Galletti), sentenza n. […]

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Sulla condotta irreprensibile (già “specchiatissima e illibata”)

Nel nuovo ordinamento professionale forense, la formula della condotta “specchiatissima e illibata” (RDL 1578/1933) è stata sostituita dalla “condotta irreprensibile” (L. 31/12/2012, n. 247) che, tuttavia, sia pure con meno enfasi, non modifica il contenuto sostanziale del requisito di iscrizione e permanenza all’albo o registro, dovendosi la irreprensibilità della condotta valutare alla stregua del codice […]

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L’individuazione della sanzione disciplinare nel caso di illecito deontologico a forma libera o atipico

Nel caso di illecito tipico, la sanzione applicabile è quella indicata dalla stessa norma deontologica incriminatrice, mentre negli altri casi spetta al giudicante determinare la sanzione da irrogarsi in concreto tenendo conto del grado di offensività della condotta illecita e da scegliersi tra una di quelle tipizzate dall’Ordinamento professionale (artt. 52 e 53 L. n. […]

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L’appropriazione indebita di somme incassate per conto del cliente

L’avvocato è tenuto a dare immediata comunicazione al proprio cliente delle somme incassate per suo conto ed a fornirgli comunque, senza necessità di particolari inviti e richieste, il rendiconto delle operazioni eseguite in applicazione della obbligazione ricadente sul mandatario, non trovando applicazione il principio della compensazione quando questo sia il frutto di unilaterale appropriazione di […]

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L’omessa fatturazione di compensi percepiti

L’avvocato ha l’obbligo, sanzionato dagli artt. 16 e 29 codice deontologico (già art. 15 cod. prev.), di emettere fattura tempestivamente e contestualmente alla riscossione dei compensi, restando irrilevante l’eventuale ritardo nell’adempimento in parola, non preso in considerazione dal codice deontologico. In particolare, la violazione di tale obbligo costituisce illecito permanente, sicché la decorrenza del termine […]

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