Avvocato – Norme deontologiche – Rapporti con i magistrati – Dovere di correttezza – Espressioni offensive verso magistrati – Illecito deontologico.

Al difensore compete il più ampio diritto di difesa nei confronti del giudice, ma sempre attenendosi a criteri di assoluta correttezza, imposta dalla legge e dalla dignità della funzione espletata. Pertanto pone in essere un comportamento disciplinarmente rilevante l’avvocato che in udienza usi espressioni offensive e minacciose nei confronti del magistrato onorario, a nulla valendo […]

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Avvocato – Norme deontologiche – Dovere di correttezza e probità – Praticante avvocato – Attività senza titolo – Dichiarazioni e firme false – Illecito deontologico.

Pone in essere un comportamento deontologicamente rilevante perché lesivo del dovere di correttezza e probità il praticante avvocato che, pur non avendo il patrocinio, eserciti l’attività attribuendosi la qualifica dell’avvocato suo dominus, sottoscrivendo, con firma falsa, atti di causa a nome dello stesso. (Nella specie per il principio della unicità della sanzione è stata confermata […]

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Avvocato – Procedimento disciplinare – Pluralità di infrazioni deontologiche – Unicità della sanzione.

Il procedimento disciplinare comporta un giudizio complessivo sulla condotta dell’incolpato a cui va irrogata una unica sanzione, la maggiore assorbendo la minore, ancorché siano vari gli addebiti; tale sanzione non è, infatti, la somma di altrettante pene singole sugli addebiti contestati ma la valutazione della condotta complessiva dell’incolpato. (Accoglie parzialmente il ricorso avverso decisione C.d.O. […]

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Avvocato – Procedimento disciplinare – Ricorso al C.N.F. – Decisione disciplinare – Motivazione sintetica ma congrua – Validità.

E’ valida la decisione disciplinare che abbia una motivazione, se pur sintetica, congrua e corretta tale da far individuare l’iter logico seguito dall’organo giudicante. (Accoglie parzialmente il ricorso avverso decisione C.d.O. di Saluzzo, 23 marzo 2003). Consiglio Nazionale Forense (pres. ALPA, rel. MARIANI MARINI), sentenza del 3 novembre 2004, n. 261

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Avvocato – Tenuta albi – Iscrizione – Rigetto – Ricorso al C.N.F. – Rinuncia al ricorso – Inammissibilità del procedimento.

L’atto di rinuncia alla impugnativa proposta fatto pervenire al C.N.F. da parte del ricorrente determina l’inammissibilità del ricorso per sopravvenuta rinuncia. (Dichiara inammissibile il ricorso avverso decisione C.d.O. di Bergamo, 18 novembre 2003). Consiglio Nazionale Forense (pres. ALPA, rel. PERFETTI), sentenza del 14 dicembre 2004, n. 294

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Avvocato – Tenuta albi – Iscrizione – Rigetto – Ricorso al C.N.F. – Rinuncia al ricorso – Inammissibilità del procedimento.

L’atto di rinuncia alla impugnativa proposta fatto pervenire al C.N.F. da parte del ricorrente determina l’inammissibilità del ricorso per sopravvenuta rinuncia. (Dichiara inammissibile il ricorso avverso decisione C.d.O. di Brescia, 17 marzo 2004). Consiglio Nazionale Forense (pres. ALPA, rel. PERFETTI), sentenza del 3 novembre 2004, n. 260

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Avvocato – Tenuta albi – Iscrizione – Rigetto – Ricorso al C.N.F. – Rinuncia al ricorso – Inammissibilità del procedimento.

L’atto di rinuncia alla impugnativa proposta fatto pervenire al C.N.F. da parte del ricorrente determina l’inammissibilità del ricorso per sopravvenuta rinuncia. (Dichiara inammissibile il ricorso avverso decisione C.d.O. di Brescia, 8 marzo 2004). Consiglio Nazionale Forense (pres. ALPA, rel. PERFETTI), sentenza del 3 novembre 2004, n. 259

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Avvocato – Tenuta albi – Iscrizione – Ricorso al C.N.F. – Rinuncia al ricorso – Estinzione del procedimento.

Il deposito di un atto di rinuncia al ricorso precedentemente proposto determina la declaratoria di estinzione del procedimento per cessata materia del contendere. (Dichiara cessata la materia del contendere nel ricorso avverso decisione C.d.O. di Palermo, 9 ottobre 2003). Consiglio Nazionale Forense (pres. f.f. ALPA, rel. BASSU), sentenza del 3 novembre 2004, n. 258

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Avvocato – Procedimento disciplinare – Ricorso al C.N.F. – Deposito del ricorso oltre il termine di 20 giorni – Inammissibilità.

Deve essere dichiarato inammissibile perché tardivo il ricorso al C.N.F. depositato oltre il termine perentorio di venti giorni dalla notifica del provvedimento impugnato, così come previsto dall’art. 50, comma 2, r.d.l. n. 1578/1933. (Dichiara inammissibile il ricorso avverso decisione C.d.O. di Bassano del Grappa, 20 novembre 2003). Consiglio Nazionale Forense (pres. f.f. ALPA, rel. Bassu), […]

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Avvocato – Procedimento disciplinare – Ricorso al C.N.F. – Deposito del ricorso oltre il termine di 20 giorni – Inammissibilità.

Deve essere dichiarato inammissibile perché tardivo il ricorso al C.N.F. depositato oltre il termine perentorio di venti giorni dalla notifica del provvedimento impugnato, così come previsto dall’art. 50, comma 2, r.d.l. n. 1578/1933. (Dichiara inammissibile il ricorso avverso decisione C.d.O. di Catania, 9 luglio 2002). Consiglio Nazionale Forense (pres. f.f. ALPA, rel. PETIZIOL), sentenza del […]

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