Le udienze del procedimento disciplinari non sono pubbliche

Nel procedimento disciplinare a carico di avvocati o procuratori deve escludersi l’obbligo della pubblicità delle udienze, atteso il difetto di una previsione in tal senso nelle norme che regolano il procedimento stesso, senza che sia invocabile l’art. 6 della Convenzione europea dei diritti dell’uomo(ratificata con legge n. 848 del 1955) che, nell’affermare l’esigenza di pubblicità […]

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Contenzioso elettorale: le funzioni del presidente di seggio

Il Presidente del seggio elettorale costituisce l’organo preposto dal Consiglio dell’Ordine a presidio della regolarità dello svolgimento delle operazioni elettorali, sovrintendendo alla votazione da parte degli iscritti ed allo scrutinio delle schede elettorali; deve escludersi che a tale tipica funzione possa essere assimilato anche il potere di adottare determinazioni atte a modificare le modalità di […]

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La sospensione cautelare dei provvedimenti disciplinari

Il principio generale dell’ordinamento giuridico, per il quale i provvedimenti cautelari possono essere adottati anche “inaudita altera parte” quando la convocazione dei controinteressati potrebbe pregiudicare l’attuazione del provvedimento, deve ritenersi operante anche in tema di sospensione dell’esecuzione dei provvedimenti del Consiglio Nazionale Forense irrogativi di sanzioni disciplinari, chiesta dall’interessato alle Sezioni Unite della Corte di […]

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La natura delle decisioni disciplinari del Consiglio dell’Ordine

Il procedimento disciplinare, promosso dal Consiglio dell’Ordine nei confronti di un avvocato iscritto, è un procedimento amministrativo, conformemente alla natura e alle funzioni dell’organo, e le corrispondenti decisioni sono provvedimenti amministrativi, derivando tale carattere da quello del corrispondente procedimento. Pertanto, alle decisioni adottate dal Consiglio dell’Ordine degli avvocati, anche quando riguardano la materia disciplinare, non […]

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I limiti alla pubblicità professionale (dopo il c.d. Decreto Bersani)

I principi in tema di pubblicità di cui alla L. n. 248/2006 (di conversione del c.d. Decreto Bersani), pur consentendo al professionista di fornire specifiche informazioni sull’attività e i servizi professionali offerti, non legittimano tuttavia una pubblicità indiscriminata avulsa dai dettami deontologici: la peculiarità e la specificità della professione forense, in virtù della sua funzione […]

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Il provvedimento disciplinare fondato su un fatto non contestato nel capo di incolpazione viola il diritto di difesa dell’incolpato

Il principio della corrispondenza tra il chiesto ed il pronunciato, sancito in via generale dall’art. 112 cod. proc. civ., trova applicazione anche nei procedimenti in materia disciplinare innanzi al Consiglio Nazionale Forense. Sicché, la decisione del menzionato Consiglio che si fondi, sia pure in misura non prevalente, su un comportamento del professionista neppure implicitamente contenuto […]

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Le informazioni sull’esercizio professionale

A seguito dell’entrata in vigore della normativa nota come “Bersani”, il codice deontologico forense consente non una pubblicità indiscriminata (ed in particolare non comparativa ed elogiativa), ma la diffusione di specifiche informazioni sull’attività, anche sui prezzi, i contenuti e le altre condizioni di offerta di servizi professionali, al fine di orientare razionalmente le scelte di […]

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Il principio della corrispondenza tra il chiesto ed il pronunciato nel procedimento disciplinare

Non incorre in violazione del principio della corrispondenza tra il chiesto e il pronunciato, sancito in via generale dall’art. 112 COD.PROC.CIV. e applicabile anche ai procedimenti in materia disciplinare innanzi al Consiglio Nazionale Forense, la decisione che fonda la sussistenza dell’illecito disciplinare su una condotta del professionista implicitamente contenuta nel capo di incolpazione non ravvisandosi […]

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Successione di norme disciplinari nel tempo e irretroattività norma disciplinare abrogata

Sebbene l’art. 25 Cost. sia riferibile alle sole sanzioni penali vere e proprie, ditalché alle sanzioni disciplinari non si applica il principio di legalità (con i connessi paradigmi della fattispecie tipica e tassativa), l’indubbia natura afflittiva di queste ultime deve comunque indurre all’applicazione del principio generale del favor rei, atteso che la retroattività piena ed […]

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Procedimento disciplinare: l’iniziativa officiosa del Consiglio dell’ordine

Il Consiglio dell’Ordine degli avvocati ha il potere – dovere di promuovere d’ufficio l’azione disciplinare allorquando venga a conoscenza di fatti lesivi dell’onore dei professionisti iscritti e del decoro della classe forense; l’esercizio di tale potere non è condizionato dalla tipologia della fonte della notizia dell’illecito disciplinarmente rilevante, che può essere costituita anche dalla denuncia […]

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