Quesito n. 175: Il COA di Sondrio pone il seguente quesito: “se sia valido il percorso di laurea e se sussiste la conseguente possibilità di iscriversi nel Registro Speciale dei Praticanti Avvocati non abilitati di un neo laureato in possesso di 1) laurea di primo livello in Scienze dell’Amministrazione (classe di laurea in Scienze dell’Amministrazione – 19) Curriculum Operatore Giudiziario; 2) Master di I° livello della durata di 1959 ore (78 CFU) sostitutivo del 4° anno di laurea; 3) laurea magistrale in Giurisprudenza (LMG/01) – Classe delle lauree in Giurisprudenza di cui al DM n. 270 del 22.10.2004) conseguita presso l’Università Telematica Pegaso.

La risposta al quesito è nei seguenti termini: L’art. 8 del RDL 27 novembre 1933, n. 1578, tuttora vigente, richiede, per l’iscrizione nel Registro speciale dei praticanti, tenuto dal COA, la laurea in giurisprudenza. Occorre dunque verificare: a) se l’aspirante all’iscrizione è provvisto di tale laurea, senza che il COA possa sindacare il percorso seguito […]

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Quesito n. 172: Il COA di Milano pone il seguente quesito: se l’avvocato B sia tenuto ad evadere la richiesta del collega A di trasmettere documentazione relativa a processo ormai concluso, in relazione al caso in cui tale documentazione, allegata al fascicolo dell’avvocato B e rimasta depositata presso la cancelleria del giudice per tutta la durata del procedimento, sia sta infine restituita alla cliente di B, che però si rifiuta di far seguito alla richiesta del proprio ex avvocato.

La risposta è resa nei termini seguenti. L’obbligo dell’avvocato nei confronti del Collega deve ritenersi adempiuto con la richiesta, rivolta al proprio (ex) cliente, della documentazione che sia già stata restituita. Ove il cliente si rifiuti di metterla  a disposizione, non può far carico all’avvocato alcun ulteriore onere non essendo la documentazione più nella sua disponibilità […]

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La competenze del COA nel caso di responsabilità disciplinare dell’avvocato comunitario che svolga la professione in Italia

L’avvocato comunitario che intende svolgere la sua attività professionale in Italia (o anche in Italia) ha attualmente la possibilità o di chiedere al Consiglio dell’Ordine l’iscrizione nel registro di cui all’art. 12 legge n. 31/1982, attuativa della direttiva CEE n. 77/249, per lo svolgimento dei servizi (e in tal caso gli sarà possibile svolgere in […]

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Successione delle norme deontologiche nel tempo e principio del favor per l’incolpato

L’illecito disciplinare del professionista è soggetto alle norme vigenti al tempo in cui fu commesso, a nulla rilevando che successivamente tali norme siano state abrogate o modificate in senso favorevole all’incolpato. Cassazione Civile, sez. III, pres. Varrone Michele – rel. Amatucci Alfonso, sentenza 18-03-2008, n. 7274 NOTA: Il principio di cui in massima, già non […]

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La mancanza, nella sola copia della sentenza del CNF, della sottoscrizione del presidente

In materia di elezioni dei Consigli degli ordini degli avvocati, la mancanza, nella decisione del Consiglio nazionale forense resa in sede di reclamo contro i risultati elettorali, della sottoscrizione del presidente – prescritta, unitamente a quella del segretario, dall’art. 44 del R.D. 22 gennaio 1934, n. 37 – non è motivo di nullità quando riguarda […]

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Inammissibile l’impugnazione del solo dispositivo del COA

L’art. 51 del regio decreto 22 gennaio 1934, n. 37, sull’ordinamento della professione di avvocato, là dove rinvia, con riguardo alle deliberazioni del consiglio dell’ordine in materia disciplinare, alle disposizioni dettate dall’art. 473 cod. proc. pen., in quanto compatibili, non implica l’applicabilità di tale ultima norma anche sul punto dell’obbligo della lettura del dispositivo in […]

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Il principio dell’invariabilità del collegio giudicante non si applica ai procedimenti davanti al COA

Con riguardo alle deliberazioni dei consigli dell’ordine degli avvocati e procuratori, incluse quelle in materia di cancellazione dall’albo, l’art. 43 del R.D. 22 gennaio 1934 n. 37, quando esige la loro adozione con la presenza di almeno la metà dei componenti, non impone la partecipazione alla decisione di tutti coloro che sono intervenuti nella fase […]

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Il Comitato addetto alla tenuta dell’albo speciale degli avvocati ammessi al patrocinio dinanzi alle giurisdizioni superiori

Il Comitato addetto alla tenuta dell’albo speciale degli avvocati ammessi al patrocinio dinanzi alle giurisdizioni superiori è parte necessaria del procedimento giurisdizionale, che si svolge innanzi al Consiglio Nazionale Forense, avente ad oggetto le delibere d’iscrizione e cancellazione dall’albo speciale emanate dal Comitato medesimo; è pertanto nullo il procedimento svoltosi senza la sua partecipazione. Cassazione […]

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La comunicazione dell’apertura del procedimento disciplinare mediante atto notificato anziché con raccomandata

In tema di procedimento disciplinare a carico di avvocati, non determina alcun vizio del procedimento l’effettuazione della comunicazione di apertura del procedimento disciplinare mediante atto notificato, anziché mediante raccomandata con avviso di ricevimento, secondo quanto previsto dall’art. 47 r.d. 22 gennaio 1934, n. 37, poiché lo strumento della notificazione per ufficiale giudiziario assicura ancor meglio […]

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L’avvocato può impugnare in proprio le sentenze del CNF anche senza essere Cassazionista

L’avvocato che intenda impugnare una decisione del Consiglio nazionale forense, emessa in sede disciplinare, può personalmente sottoscrivere il ricorso e partecipare alla discussione orale davanti alla Suprema Corte, pur senza essere iscritto nell’apposito albo dei patrocinanti davanti alle giurisdizioni superiori, trovando al riguardo applicazione gli artt. 66 e 67 del r.d. 22 gennaio 1934, n. […]

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