Il COA di Ferrara formula quesito in merito all’interpretazione dell’art. 48 del Codice deontologico. In particolare, il COA chiede di sapere se le eccezioni al divieto di produzione della corrispondenza previste dall’art. 48, comma 2, del Codice possano essere estese al rapporto con il cliente.

La risposta è resa nei termini che seguono. L’art. 48 del Codice deontologico, non a caso collocato nel Titolo IV (relativo ai doveri dell’avvocato nel processo), disciplina l’utilizzo in giudizio della corrispondenza tra colleghi. Ivi sono enunciate, in via generale, le ipotesi di producibilità e quelle di non producibilità; i divieti e le relative deroghe, […]

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Il COA di Taranto formula quesito in merito alla possibilità di iscrivere nella sezione speciale Avvocati stabiliti del locale Albo degli Avvocati un soggetto che risulta già iscritto nel Registro dei praticanti tenuto dal medesimo Ordine.

Le due iscrizioni corrispondono a due diversi status e a diverse possibilità di accesso o esercizio della professione forense, i quali tuttavia non paiono necessariamente alternativi o incompatibili tra loro. Pertanto, il praticante può mantenere l’iscrizione nel registro e, ove ne abbia titolo, stabilirsi in Italia ai sensi e per gli effetti del D. Lgs. […]

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Il COA di Ascoli Piceno formula quesito in merito alla possibilità di conferire mandato congiunto – per il patrocinio dinanzi ad una giurisdizione superiore – ad un avvocato cassazionista e ad uno non cassazionista, chiedendo altresì se, in caso di risposta affermativa, l’avvocato non cassazionista possa partecipare alle udienze dinanzi alla giurisdizione superiore, in presenza del collega abilitato, discutendo la causa, argomentando i fatti e procedendo a osservazioni.

Tale eventualità è da escludersi, essendo in radice preclusa all’avvocato non abilitato al patrocinio dinanzi alle giurisdizioni superiori la possibilità di stare in giudizio dinanzi alle ridette giurisdizioni (sul punto si veda, di recente, Consiglio Nazionale Forense, sentenza del 28 dicembre 2018, n. 226). Consiglio nazionale forense, parere n. 50 del 20 ottobre 2019

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Il COA di Forlì Cesena formula quesito in merito alla compatibilità tra l’obbligo di comunicazione delle sanzioni disciplinari a tutti gli iscritti ai sensi dell’art. 62, comma 5 della legge n. 247/12 e la normativa in tema di tutela della riservatezza.

Sul punto, il Consiglio si è espresso con i propri pareri n. 5/2016 e 86/2016, che non devono ritenersi superati dalla nuova normativa in tema di riservatezza. In questo caso, infatti, la comunicazione della sanzione interdittiva risponde all’esigenza di tutelare l’interesse pubblico al corretto esercizio della professione. Consiglio nazionale forense, parere n. 49 del 20 […]

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Il COA di Potenza chiede di sapere se, in caso di reiscrizione a seguito di cancellazione su istanza, debba essere indicata quale data di iscrizione nell’Albo quella più recente, ovvero quella di prima iscrizione.

Nell’Albo, alla voce relativa alla posizione dell’iscritto, deve essere annotato qualunque accadimento relativo alla continuità dell’iscrizione. Pertanto, in caso di cancellazione e successiva iscrizione, ferma restando la cumulabilità dei relativi periodi ai fini del computo dell’anzianità di iscrizione, dovranno essere annotate entrambe le date di iscrizione. Consiglio nazionale forense, parere n. 48 del 20 ottobre […]

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Il COA di Milano formula quesito in merito alla possibilità – per l’avvocato iscritto all’AIRE – di mantenere l’iscrizione nell’Albo qualora: a) non possieda domicilio professionale a Milano; b) non possieda un indirizzo PEC; c) non abbia stipulato una polizza per responsabilità civile derivante dall’esercizio della professione.

L’art. 7, comma 5 della legge professionale dispone che “Gli avvocati italiani, che esercitano la professione all’estero e che ivi hanno la loro residenza, mantengono l’iscrizione nell’albo del circondario del tribunale ove avevano l’ultimo domicilio in Italia. Resta fermo per gli avvocati di cui al presente comma l’obbligo del contributo annuale per l’iscrizione all’albo”. Queste, […]

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Il COA di Cassino formula quesito in merito alla possibilità di un avvocato iscritto all’Albo, dipendente dal MIUR nei ruoli di personale docente, di essere comandato presso il CNEL per effettuare attività di ricerca e collaborazione in materie giuridiche.

Dal quesito non si evince a quale titolo il dipendente dal Miur sia stato iscritto nell’Albo degli Avvocati. A tale riguardo, si ricorda che l’iscrizione nell’Albo è, di regola, incompatibile con lo svolgimento di attività di lavoro subordinato. In deroga a tale principio, l’articolo 19, comma 1, della legge n. 247/12 dispone che “l’esercizio della […]

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Il COA di Pescara formula quesito in merito alla sussistenza dell’obbligo formativo per l’avvocato sospeso volontariamente dall’Albo ai sensi dell’art. 20, comma 2, della legge n. 247/12.

Si richiama, sul punto, il parere n. 90/2016, a mente del quale “l’art. 11 legge n. 247/2012 esenta dall’obbligo formativo solo gli avvocati iscritti che vengono sospesi in ossequio alla previsione recata dall’art. 20, co. 1 (perché eletti ad incarichi politico-istituzionali, ovvero alla Corte Costituzionale od al Consiglio Superiore della Magistratura). La sospensione volontaria dall’attività […]

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Il COA di Verona formula quesito in materia di iscrizione nella sezione speciale Avvocati stabiliti dell’Albo, con particolare riguardo ai poteri del COA in sede di controllo sul titolo professionale di origine.

Questo Consiglio ritiene necessario premettere che le attività di tenuta degli Albi e degli elenchi – ivi compresa la loro periodica revisione – rientra nell’autonomia decisionale di ciascun Consiglio dell’Ordine circondariale, rispetto alla quale il Consiglio nazionale forense non assume una posizione di sovraordinazione gerarchica. Pertanto, non potendo intervenire direttamente sull’esercizio dell’attività amministrativa dei COA […]

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Il COA di Forlì Cesena formula quesito in materia di iscrizione nella sezione speciale Avvocati stabiliti dell’Albo, con particolare riguardo ai poteri del COA in sede di controllo sul titolo professionale di origine.

Questo Consiglio ritiene necessario premettere che le attività di tenuta degli Albi e degli elenchi – ivi compresa la loro periodica revisione – rientra nell’autonomia decisionale di ciascun Consiglio dell’Ordine circondariale, rispetto alla quale il Consiglio nazionale forense non assume una posizione di sovraordinazione gerarchica. Pertanto, non potendo intervenire direttamente sull’esercizio dell’attività amministrativa dei COA […]

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