La delibera di apertura del procedimento disciplinare non è impugnabile

La deliberazione dei COA territoriali che dispone l’apertura del procedimento non è immediatamente impugnabile innanzi al CNF, attesa la sua natura di atto endoprocedimentale, inidoneo -in quanto tale- ad incidere su alcuna situazione giuridica soggettiva dell’iscritto e quindi non riconducibile all’elenco tassativo degli atti scrutinabili dal Consiglio Nazionale in materia disciplinare, ovverosia le sole decisioni […]

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Il diritto-dovere di difesa non giustifica l’uso di espressioni sconvenienti ed offensive

E’ facoltà e dovere dell’avvocato esporre con vigore le ragioni del proprio assistito, utilizzando tutti gli strumenti processuali di cui dispone, senza tuttavia superare il limite invalicabile costituito dal divieto di assumere comportamenti non improntati alla dignità e al rispetto sia della persona del giudicante che del suo operato o di insinuare nei confronti del […]

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L’erronea “clausola di impugnazione” non rimette in termini l’appellante

E’ inammissibile il ricorso al C.N.F. presentato oltre il termine perentorio fissato dalla Legge, a prescindere da qualsivoglia diversa indicazione da parte dell’organo che ha emesso il provvedimento, la quale -seppur teoricamente idonea ad ingenerare un erroneo affidamento nel ricorrente- non può escludere l’obiettiva circostanza della tardività, stante la perentorietà del termine processuale e l’assenza […]

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La richiesta di compensi sproporzionati ed eccessivi

Pone in essere un comportamento deontologicamente rilevante l’avvocato che richieda compensi eccessivi per attività mai svolta, che utilizzi documenti ricevuti in ragione del mandato per ottenere decreti di pagamento verso i propri clienti, e relativi ai pagamenti delle proprie spettanze professionali, e svolga attività dopo la revoca del mandato anche in contrasto con l’interesse del […]

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L’incarico professionale per il tramite di agenzie o procacciatori d’affari

Pone in essere un comportamento deontologicamente rilevante l’avvocato che assuma pratiche per il tramite di un’agenzia e svolga attività professionale senza ricevere il mandato diretto della parte assistita così ponendo in essere un’ipotesi di non consentito accaparramento della clientela. Consiglio Nazionale Forense (Pres. Alpa, Rel. Vermiglio), sentenza del 20 febbraio 2012, n. 18

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Come stabilire se il compenso è sproporzionato ed eccessivo

Il compenso può ritenersi sproporzionato od eccessivo ex art. 43 codice deontologico solo al termine di un giudizio di relazione condotto con riferimento a due termini di comparazione, ossia l’attività espletata e la misura della sua remunerazione da ritenersi equa; solo una volta che sia stato quantificato l’importo ritenuto proporzionato può essere formulato il successivo giudizio […]

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La simulazione, mediante fotomontaggio, dell’adempimento dell’incarico professionale in realtà inevaso

Vìola le norme deontologiche di cui agli artt. 5 (dignità, probità e decoro), 6 (lealtà e correttezza), 8 (diligenza), 35 (fiducia) e 38 (negligenza) l’avvocato che, attraverso un fotomontaggio, formi un provvedimento giurisdizionale (nella specie, sentenza) che consegni al cliente in fotocopia al fine di dimostrare in tale modo l’adempimento di un incarico professionale in […]

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La gestione effettiva di impresa commerciale è incompatibile con la professione

E’ incompatibile con l’esercizio della professione forense e deve essere cancellato l’avvocato presidente di una s.p.a., se pur municipalizzata, che vanti poteri effettivi di gestione ordinaria e straordinaria. La carica di presidente del consiglio di amministrazione o di amministratore di una società commerciale è, infatti, compatibile con l’esercizio della professione forense e l’iscrizione all’albo, solo […]

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L’incompatibilità tra la professione forense e la carica di presidente del CdA di società commerciale

La situazione di incompatibilità tra l’attività commerciale e l’iscrizione all’albo non ricorre quando il professionista pur ricoprendo la carica di Presidente del Consiglio di Amministrazione, sia stato privato, per statuto sociale o per successiva deliberazione dei poteri di gestione dell’attività commerciale (Nel caso di specie, dallo Statuto societario risultava invece che il professionista ricopriva la […]

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