La mancata audizione dell’incolpando nella fase preliminare al procedimento disciplinare

Il diritto di difesa ex art. 24 Cost. non viene compromesso dalla mancata audizione dell’interessato nella fase delle indagini preliminari al procedimento disciplinare, atteso che la fase istruttoria delle indagini conoscitive non è indispensabile e la comunicazione e l’audizione dell’interessato vanno pertanto ritenute auspicabili, ma non obbligatorie. Consiglio Nazionale Forense (pres. f.f. Vermiglio, rel. Salazar), […]

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La delibera del COA che dispone l’apertura o la prosecuzione del procedimento disciplinare non è impugnabile al CNF

La deliberazione dei COA territoriali che dispone l’apertura o la prosecuzione del procedimento disciplinare non è immediatamente impugnabile innanzi al CNF, attesa la sua natura di atto endoprocedimentale, inidoneo -in quanto tale- ad incidere su alcuna situazione giuridica soggettiva dell’iscritto e quindi non riconducibile all’elenco tassativo degli atti scrutinabili dal Consiglio Nazionale in materia disciplinare, […]

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La decisione disciplinare del COA deve essere sottoscritta (nel suo originale) dal presidente e dal segretario

Le due sottoscrizioni del Presidente e del Segretario costituiscono requisiti essenziali della decisione del COA (44 R.D. n. 37/1934), sicchè la mancanza anche di una sola di queste incide sull’autenticità dello svolgimento del processo e della sua conclusione. Tuttavia, la mancanza di una o entrambe tali sottoscrizioni non è motivo di nullità quando riguarda la […]

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Il CNF può integrare, in sede di appello, la motivazione della decisione del COA

La mancanza di adeguata motivazione non costituisce motivo di nullità della decisione del Consiglio dell’Ordine territoriale, in quanto, alla motivazione carente, il Consiglio Nazionale Forense, giudice di appello, può apportare le integrazioni che ritiene necessarie. Il C.N.F. è infatti competente quale giudice di legittimità e di merito, per cui l’eventuale inadeguatezza, incompletezza e addirittura assenza […]

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Il principio del libero convincimento del giudice vale anche in sede disciplinare

In tema di valutazione delle deposizioni testimoniali nell’ambito del procedimento disciplinare dinanzi al Collegio territoriale, il Consiglio dell’Ordine ha un ampio potere discrezionale sia sulla valutazione dell’ammissibilità di una prova orale sia sulla interpretazione della stessa e sulla valutazione di attendibilità dei testimoni. Consiglio Nazionale Forense (pres. f.f. Vermiglio, rel. Salazar), sentenza del 16 aprile […]

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La rilevanza probatoria delle dichiarazioni dell’esponente

Le dichiarazioni dell’esponente possono assumere da soli valore di prova quando trovano riscontro in altri elementi obiettivi e documentali, e siano altresì esenti da lacune e vizi logici. Consiglio Nazionale Forense (pres. f.f. Vermiglio, rel. Salazar), sentenza del 16 aprile 2014, n. 65 NOTA: In senso conforme, tra le altre, Cons. Naz. Forense 25-02-2013, n. […]

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La mancata audizione dell’incolpando nella fase preliminare al procedimento disciplinare

Il diritto di difesa ex art. 24 Cost. non viene compromesso dalla mancata audizione dell’interessato nella fase delle indagini preliminari al procedimento disciplinare, atteso che la fase istruttoria delle indagini conoscitive non è indispensabile e la comunicazione e l’audizione dell’interessato vanno pertanto ritenute auspicabili, ma non obbligatorie. Consiglio Nazionale Forense (pres. f.f. Vermiglio, rel. Salazar), […]

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La delibera del COA che dispone l’apertura o la prosecuzione del procedimento disciplinare non è impugnabile al CNF

La deliberazione dei COA territoriali che dispone l’apertura o la prosecuzione del procedimento disciplinare non è immediatamente impugnabile innanzi al CNF, attesa la sua natura di atto endoprocedimentale, inidoneo -in quanto tale- ad incidere su alcuna situazione giuridica soggettiva dell’iscritto e quindi non riconducibile all’elenco tassativo degli atti scrutinabili dal Consiglio Nazionale in materia disciplinare, […]

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Il COA di Piacenza chiede di sapere se sia consentito “ad un avvocato iscritto all’Albo chiedere ed ottenere sospensione temporanea dall’esercizio della professione a norma dell’art. 20, comma 2 L.P.F. al fine di svolgere attività di lavoro subordinato a tempo determinato o se, invece, detta situazione, ma pur sempre temporanea, sia incompatibile con il mantenimento dell’iscrizione e richiede quindi la cancellazione”.

La risposta va resa nei medesimi termini utilizzati per il parere nr. 15/14, che qui si richiama integralmente e si allega per comodità di consultazione, reso con riferimento al quesito n. 356, posto dal COA di Trapani. Quesito n. 356, COA di Trapani, Rel. Cons. Salazar Parere 9 aprile 2014, n. 15 Il COA di […]

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Il COA di Rovigo formula il seguente quesito: “Se sia possibile per un avvocato dipendente di un Ente pubblico ed iscritto all’Elenco Speciale degli avvocati degli Enti pubblici esercitare al di fuori del rapporto in essere con l’Ente pubblico attività di consulenze di carattere giuridico, anche scientifico, in favore di soggetti terzi, altri Enti pubblici e studi legali, nonché collaborare con riviste e case editrici specializzate nel settore del diritto amministrativo”.

La risposta al quesito è nei seguenti termini. Ai sensi dell’art. 23 della L. n. 247/2012 gli avvocati degli Uffici legali specificatamente istituiti presso gli Enti pubblici esercitano le funzioni di competenza di detti Uffici in forma esclusiva. Essi pertanto, in virtù di siffatta esclusività non possono svolgere attività di consulenza a carattere professionale e […]

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