Lo jus superveniens non si applica alla prescrizione dell’azione disciplinare

In materia di sanzioni disciplinari a carico degli avvocati, l’art. 65, comma 5, della legge 31 dicembre 2012, n. 247, nel prevedere, con riferimento alla nuova disciplina dell’ordinamento della professione forense, che le norme contenute nel nuovo codice deontologico si applicano anche ai procedimenti disciplinari in corso al momento della sua entrata in vigore, se […]

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L’appropriazione indebita di somme incassate per conto del cliente

L’avvocato è tenuto a dare immediata comunicazione al proprio cliente delle somme incassate per suo conto ed a fornirgli comunque, senza necessità di particolari inviti e richieste, il rendiconto delle operazioni eseguite in applicazione della obbligazione ricadente sul mandatario, non trovando applicazione il principio della compensazione quando questo sia il frutto di unilaterale appropriazione di […]

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La compensazione (con obbligo di rendiconto): quando l’avvocato può trattenere per sè le somme riscosse per conto del cliente

L’avvocato è tenuto a mettere immediatamente a disposizione della parte assistita le somme riscosse per conto di questa (art. 31 ncdf, già 44 cdf), fatto salvo il consenso prestato dal cliente in modo specifico e dettagliato (dovendo egli conoscere l’esatto contenuto dell’obbligazione), che può appunto costituire ipotesi di lecita compensazione, senza tuttavia far venir meno […]

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Il COA di Cagliari formula il seguente quesito: “Chiarisca il CNF se le prescrizioni di cui agli artt. 28, c. 10, L. 247/2012 e 53 n.3 del nuovo CDF, riferendosi specificamente agli “incarichi giudiziari”, debbano intendersi nel senso di limitare il divieto di accettazione degli incarichi conferiti da Giudici del Circondario esclusivamente a quelli in cui l’avvocato operi quale ausiliario del giudice (e quindi quelli di curatore fallimentare, di curatore dell’eredità giacente, di delegato alle vendite nelle procedure esecutive immobiliari e custode giudiziale), posto che lo svolgimento di quei soli incarichi assume particolare rilevanza nella funzione giudiziaria e comporta una necessaria e continua collaborazione con il giudice, in ciò evidenziandosi anche che la nomina non consentita è quella funzionale all’amministrazione della giustizia”.

La risposta al quesito è nei seguenti termini. Il comma 10 dell’art. 28 della L. 247/2012 dispone testualmente, nella sua ultima parte, che “ai componenti del Consiglio, per il tempo in cui durano in carica, non possono essere conferiti incarichi giudiziari da parte dei magistrati del circondario”. Per incarichi giudiziari si devono intendere quelli in […]

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Il Coa di Roma formula il seguente quesito: “Si valuti se un avvocato che abbia pratiche disciplinari pendenti davanti al Consiglio Distrettuale di Disciplina della propria regione, possa richiedere ed ottenere il trasferimento ad altro Ordine del Distretto della Corte d’Appello, anche se ciò rischi di incidere sulla terzietà e composizione del Collegio giudicante, creando i presupposti per eventuali incompatibilità con uno di componenti”.

La risposta è nei seguenti termini: Ai sensi dell’art. 57 della L. 247/2012 “durante lo svolgimento del procedimento, dal giorno dell’invio degli atti al consiglio distrettuale di disciplina non può essere deliberata la cancellazione dall’albo”. Pur essendo il trasferimento provvedimento diverso dalla cancellazione, deve ritenersi che il divieto posto dalla disposizione testè richiamata operi anche […]

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Il COA di Monza, rilevato, da un lato, che il D.P.R. n. 137/2012 stabilisce, all’art. 6, co. 12, che il certificato di compiuta pratica decade dall’efficacia qualora, decorsi cinque anni dal suo rilascio, il tirocinante non abbia superato l’Esame di Stato; osservato, dall’altro, che l’art. 45 della legge n. 247/2012 nulla, invece, prevede “in ordine alla perdita di efficacia” del certificato anzidetto e che, stante la permanente vigenza del D.P.R. n. 137/2012, detta omissione introduce disparità di trattamento fra i tirocinanti delle diverse professioni, chiede di conoscere, al riguardo, il parere del Consiglio Nazionale Forense.

La commissione osserva quanto segue. La legge n. 247/2012 è legge speciale che si applica in via esclusiva alla professione forense. La mancata previsione nell’art. 45 della medesima di un termine di decadenza dell’efficacia del certificato di compiuto tirocinio non costituisce, pertanto, omissione, bensì espressione della volontà del legislatore: ubi lex voluit dixit, ubi lex […]

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La ritardata consegna al cliente di somme incassate per suo conto

L’avvocato è tenuto a dare immediata comunicazione al proprio cliente delle somme incassate per suo conto ed a fornirgli comunque, senza necessità di particolari inviti e richieste, il rendiconto delle operazioni eseguite in applicazione della obbligazione ricadente sul mandatario, non trovando applicazione il principio della compensazione quando questo sia il frutto di unilaterale appropriazione di […]

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L’obbligo (deontologico) di rendiconto nella gestione di denaro altrui

E’ legittima la sanzione disciplinare nei confronti dell’Avvocato che, in violazione dell’art. 30 ncdf – “Gestione di denaro altrui” (già art. 41 cdf), non fornisca dimostrazione di aver dato pieno e compiuto rendiconto dell’attività di gestione della somma affidatagli né tantomeno una ricostruzione precisa delle somme gestite per conto del cliente. Consiglio Nazionale Forense (pres. […]

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La discrezionalità del Giudice disciplinare nel valutare la rilevanza delle prove

Il principio del libero convincimento opera anche in sede disciplinare, sicché il Giudice della deontologia ha ampio potere discrezionale nel valutare ammissibilità, rilevanza e conferenza delle prove dedotte. Non è pertanto censurabile, né può determinare la nullità della decisione, la mancata audizione dei testi indicati ovvero la mancata acquisizione di documenti, quando risulti che il […]

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Il COA di Forlì-Cesena chiede se la eventuale stipula di convenzioni con Asili Nido, Scuole per l’infanzia e Baby parking della loro Provincia, sia pubblici che privati, finalizzate a disporre di un’offerta a prezzi scontati dei relativi servizi, dei quali gli iscritti all’Ordine potrebbero avvalersi, sia subordinata all’indizione di uno specifico Bando di gara pubblica. Inoltre, il COA chiede di sapere se siano previste procedure specifiche al riguardo, o se invece, più in generale, sia consentito al COA o alla sua Commissione per le Pari Opportunità stipulare dette convenzioni con i soggetti che manifestino la propria disponibilità al riguardo.

La commissione, al riguardo, osserva quanto segue. Le convenzioni in argomento, qualora non comportino alcun onere finanziario in capo all’Ordine, sono da ritenersi rivolte ad esclusivo, potenziale beneficio degli iscritti, in capo ai quali ricadrebbe integralmente il costo del servizio richiesto. In quest’ottica, il Consiglio non sarebbe quindi tenuto ad indire una pubblica gara, potendosi […]

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