Il Consiglio territoriale che svolga attività di indagine preliminare su un fascicolo processuale non è tenuto a darne avviso all’iscritto. Consiglio Nazionale Forense (pres. f.f. Salazar, rel. Pasqualin), sentenza n. 116 del 19 ottobre 2019
Il Consiglio territoriale che svolga attività di indagine preliminare su un fascicolo processuale non è tenuto a darne avviso all’iscritto. Consiglio Nazionale Forense (pres. f.f. Salazar, rel. Pasqualin), sentenza n. 116 del 19 ottobre 2019
In tema di procedimento disciplinare, le indagini del Consiglio territoriale sono giustificate dallo svolgimento di attività istituzionale di rilevanza pubblicistica, volta all’esercizio della funzione disciplinare a tutela dell’interesse pubblico al corretto esercizio dell’attività professionale, sicché non può fondatamente sostenersi una violazione della normativa relativa alla privacy. Consiglio Nazionale Forense (pres. f.f. Salazar, rel. Pasqualin), sentenza […]
L’omessa comunicazione all’interessato della apertura del procedimento disciplinare non costituisce motivo di nullità del procedimento se il destinatario abbia comunque avuto la conoscenza effettiva e completa del contenuto del provvedimento, e abbia perciò potuto compiere tutti gli atti previsti dall’ordinamento a garanzia del diritto di difesa. Consiglio Nazionale Forense (pres. f.f. Salazar, rel. Pasqualin), sentenza […]
Le attività preliminari svolte dal Consiglio territoriale a seguito della segnalazione di fatti da valutarsi al fine di stabilirne l’eventuale rilevanza disciplinare non costituiscono atti del procedimento disciplinare in quanto anteriori all’inizio dello stesso, e rispetto ad essi non sussiste quindi l’obbligo di darne comunicazione all’incolpando ai sensi dell’art. 47 R.D. n. 37/1934, che si […]
La sospensione a tempo indeterminato dall’esercizio della professione come conseguenza del mancato versamento da parte dell’iscritto del contributo annuale al proprio C.O.A. nei termini stabiliti, ha natura di sanzione amministrativa ma è adottata nelle forme del procedimento disciplinare e, quindi, l’impugnazione della relativa delibera deve essere trattata alla stregua di un ricorso avverso un provvedimento […]
Le norme che derogano al principio della generalità del diritto elettorale passivo sono di stretta interpretazione e devono contenersi entro i limiti di quanto è necessario a soddisfare le esigenze di pubblico interesse cui sono preordinate. Conseguentemente, l’art. 47, co. 6 L.n. 247/2012 (secondo cui “Gli avvocati componenti della commissione (d’esame) non possono essere eletti […]
Contro i risultati dell’elezione forense, ciascun professionista iscritto nell’Albo può proporre reclamo al Consiglio Nazionale Forense (art. 6 D.L. n. 382/1944), anche se non offre la prova di un suo diritto od interesse specifico, Consiglio Nazionale Forense (pres. f.f. Masi, rel. Iacona), sentenza n. 114 del 19 ottobre 2019
L’istituto della rimessione in termini (art. 153 co. 2 cpc) ha una connotazione di carattere generale e, come tale, trova in astratto applicazione anche nella fase di gravame dinanzi al CNF, ricorrendone i presupposti, ovvero una causa di forza maggiore o caso fortuito, giacché il concetto di non imputabilità deve presentare il carattere dell’assolutezza, non […]
Nel giudizio dinanzi al CNF, l’incolpato può difendersi personalmente, purché iscritto nell’albo professionale ed in possesso dello ius postulandi, ovvero farsi assistere da altro avvocato, purché iscritto all’albo dei patrocinanti davanti alle Giurisdizioni Superiori e munito di mandato speciale, ovvero espressamente conferita per la fase di gravame in via autonoma e successiva alla decisione da […]
Anche nel nuovo ordinamento professionale deve ritenersi operante il divieto di reformatio in pejus, allorché ad impugnare dinanzi al CNF sia soltanto il sanzionato e non pure o solo la pubblica accusa o il Consiglio dell’ordine presso il quale l’incolpato stesso è iscritto. Consiglio Nazionale Forense (pres. f.f. Picchioni, rel. Iacona), sentenza n. 110 del […]