Delibera di cancellazione dall’albo: gli effetti possono retroagire alla data di presentazione della relativa domanda

Gli effetti del provvedimento di cancellazione dall’Albo/Registro/Elenco operano normalmente a partire dal momento dell’assunzione della relativa delibera da parte del Consiglio dell’ordine, che tuttavia può discrezionalmente e prudenzialmente disporre la retroattività degli effetti stessi alla data di presentazione della domanda, secondo modalità tali da non pregiudicare la certezza delle posizioni giuridiche coinvolte, ed in primo […]

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Procedimento disciplinare: il CDD può revocare, anche d’ufficio, una propria precedente delibera istruttoria

In applicazione dell’ampio potere discrezionale nel valutare ammissibilità, rilevanza e conferenza delle prove dedotte, il CDD può modificare nonché revocare una propria ordinanza istruttoria, anche d’ufficio (Nel caso di specie, il CDD aveva revocato la delibera con cui aveva ammesso l’escussione dei testi dedotti dall’incolpato con memoria istruttoria, in quanto -ad una più attenta analisi- […]

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I limiti all’assunzione di incarichi contro una parte già assistita sono posti a presidio dell’immagine della professione forense

L’art. 68 cdf (“Assunzione di incarichi contro una parte già assistita”) è posto a presidio dell’immagine della professione forense, ritenendosi non decoroso né opportuno che un avvocato muti troppo rapidamente cliente, passando nel campo avverso senza un adeguato intervallo temporale e prescinde anche dal concreto utilizzo di eventuali informazioni acquisite nel precedente incarico. Consiglio Nazionale […]

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Le sole (e mere) dichiarazioni dell’esponente non bastano a ritenere provato l’addebito

L’attività istruttoria espletata dal consiglio territoriale deve ritenersi correttamente motivata allorquando la valutazione disciplinare sia avvenuta non già solo esclusivamente sulla base delle dichiarazioni dell’esponente o di altro soggetto portatore di un interesse personale nella vicenda, ma altresì dall’analisi delle risultanze documentali acquisite agli atti, che rappresentano certamente il criterio logico-giuridico inequivocabilmente a favore della […]

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Procedimento disciplinare: il termine per il deposito della memoria istruttoria non è a giorni liberi

L’incolpato ha diritto di produrre documenti e di indicare testimoni entro sette giorni della data fissata per il dibattimento (art. 21, co. 2, lett. d, Reg. CNF 2/2014); tale termine non è a giorni liberi, giacché non espressamente qualificato come tale né dalla Legge né dal Regolamento. Consiglio Nazionale Forense (pres. f.f. Corona, rel. Giraudo), […]

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La discrezionalità del Giudice disciplinare nel valutare la rilevanza delle prove

Il principio del libero convincimento opera anche in sede disciplinare, sicché il Giudice della deontologia ha ampio potere discrezionale nel valutare ammissibilità, rilevanza e conferenza delle prove dedotte. Non è pertanto censurabile, né può determinare la nullità della decisione, la mancata audizione dei testi indicati ovvero la mancata acquisizione di documenti, quando risulti che il […]

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Il divieto di agire in conflitto di interessi è norma di portata generale

Deve ritenersi che l’art. 24 cdf (“Conflitto di interessi”) abbia portata generale, e dunque sia applicabile anche all’art. 68 cdf (“Assunzione di incarichi contro una parte già assistita”), che ne costituisce un’applicazione in ragione della materia di particolare importanza. Consiglio Nazionale Forense (pres. Greco, rel. Di Maggio), sentenza n. 160 del 25 luglio 2023

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Conflitto di interessi: il consenso del cliente non scrimina l’illecito

L’art. 24 cdf mira ad evitare situazioni che possano far dubitare della correttezza dell’operato dell’avvocato e, quindi, perché si verifichi l’illecito, è sufficiente che potenzialmente l’opera del professionista possa essere condizionata da rapporti di interesse con la controparte, a nulla rilevando la consapevolezza ed il consenso delle parti stesse a tale prestazione professionale. Consiglio Nazionale […]

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Conflitto di interessi: l’illecito (c.d. di pericolo) tutela l’affidamento della collettività sulla capacità degli avvocati di fare fronte ai doveri che l’alta funzione esercitata impone

Il divieto di prestare attività professionale in conflitto di interessi anche solo potenziale (art. 24 cdf, già art. 37 codice previgente) risponde all’esigenza di conferire protezione e garanzia non solo al bene giuridico dell’indipendenza effettiva e dell’autonomia dell’avvocato ma, altresì, alla loro apparenza (in quanto l’apparire indipendenti è tanto importante quanto esserlo effettivamente), dovendosi in […]

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La prescrizione disciplinare non può essere interrotta per più di 7 anni e mezzo

Ai sensi dell’art. 56 L. n. 247/2012, l’azione disciplinare si prescrive nel termine di sei anni (comma 1), che decorre dalla commissione del fatto o dalla cessazione della sua permanenza; l’interruzione della prescrizione fa decorrere un nuovo termine di cinque anni (comma 3), ma in nessun caso il termine prescrizionale complessivo può essere superiore a […]

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