La prestazione professionale in conflitto di interessi

L’avvocato deve astenersi dall’assumere incarichi da soggetti che abbiano interessi e posizioni processuali divergenti, determinandosi altrimenti una violazione dei doveri di lealtà e correttezza (Nel caso di specie, l’avvocato aveva richiesto il risarcimento dei danni da incidente stradale per conto di un cliente, al quale aveva altresì richiesto per conto di altro cliente il risarcimento […]

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L’attività professionale in conflitto di interessi

In tema di responsabilità disciplinare dell’avvocato, l’attività professionale vietata dall’art. 37 del codice deontologico (approvato dal Consiglio nazionale forense nella seduta del 17 aprile 1997) è esclusivamente quella che determina un conflitto di interessi con un cliente. (Enunciando il principio di cui in massima, la S.C. ha escluso che vi rientrasse l’attività , consistente nell’invio […]

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Il quesito (del Consiglio dell’Ordine degli Avvocati di Pordenone) concerne il caso di un avvocato (x) convenuto in giudizio da una persona giuridica, con l’accusa di avere attestato falsamente la firma del legale rappresentante della persona giuridica stessa. Tale avvocato si difende attribuendo ad altro collega (y) la responsabilità del fatto. La persona giuridica intraprende altra causa, ad altro titolo, contro l’avvocato (y); questi si fa assistere da avvocato (z) che, in occasione di udienza, si fa sostituire dal collega (x). Il COA richiedente il parere, rilevato che la fattispecie non pare rientrare nel caso dell’art. 37 del codice deontologico, domanda al Consiglio nazionale se il caso non possa comunque farsi ricadere sotto l’operatività di principi deontologici in materia di conflitto di interessi.

La Commissione ritiene di non potersi esprimere, giacché il caso prospettato non sembra suscettibile di integrare una fattispecie generale ed astratta, ma risulta invero specifico e relativo ad una vicenda concreta, che potrebbe costituire oggetto di cognizione del CNF in sede giurisdizionale. Consiglio Nazionale Forense, parere del 10 maggio 2002, n. 89

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Il quesito (del Consiglio dell’Ordine degli Avvocati di Pordenone) concerne il caso di un avvocato (x) convenuto in giudizio da una persona giuridica, con l’accusa di avere attestato falsamente la firma del legale rappresentante della persona giuridica stessa. Tale avvocato si difende attribuendo ad altro collega (y) la responsabilità del fatto. La persona giuridica intraprende altra causa, ad altro titolo, contro l’avvocato (y); questi si fa assistere da avvocato (z) che, in occasione di udienza, si fa sostituire dal collega (x). Il COA richiedente il parere, rilevato che la fattispecie non pare rientrare nel caso dell’art. 37 del codice deontologico, domanda al Consiglio nazionale se il caso non possa comunque farsi ricadere sotto l’operatività di principi deontologici in materia di conflitto di interessi.

Dopo ampia discussione la Commissione fa propria la proposta del relatore, ed adotta il seguente parere: – la Commissione consultiva ritiene che il caso prospettato non ricada nell’ipotesi di conflitto di interessi (art. 37 cd), ma più propriamente possa integrare, eventualmente, appurate le altre circostanze di fatto e di diritto, la violazione dei doveri di […]

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Avvocato – Norme deontologiche – Rapporti con la parte assistita – Divieto di conflitto di interessi – Art. 37 c.d.f. – Conferimento del mandato da soggetto avversario in altro processo – Violazione

Realizza l’ipotesi prevista dall’art. 37 c.d.f. in materia di conflitto d’interessi il comportamento dell’avvocato che, al di là dell’effettività o potenzialità del conflitto, si presenti agli occhi della collettività come chi accetti un mandato da un soggetto che sia suo avversario in altro processo. (Rigetta il ricorso avverso decisione C.d.O. di Terni, 21 aprile 2008). […]

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Avvocato – Norme deontologiche – Rapporti con la parte assistita – Conflitto di interessi – Violazione art. 51 c.d.f. – Ritardata conoscenza dell’intervenuta modifica della norma deontologica – Irrilevanza

Deve ritenersi lesivo del dovere di fedeltà e correttezza, e comunque contrario a buona norma di comportamento, il contegno del professionista che assuma un incarico difensivo contro un ex cliente del quale si siano curati gli interessi, con la possibilità di fare uso di informazioni acquisite nello svolgimento del precedente mandato. Deve ritenersi priva di […]

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Avvocato – Norme deontologiche – Rapporti con la parte assistita – Conflitto di interessi – Violazione art. 37 c.d.f. – Configurabilità

Il conflitto d’interessi perseguito dall’art. 37 c.d. va ravvisato in tutti quei comportamenti nei quali la mancanza di linearità e trasparenza della condotta professionale possa implicare, anche solo in via potenziale, il venire meno del rapporto fiduciario tra professionista e cliente. (Nella specie l’incolpato, che aveva assistito l’esponente in determinate precedenti vicende, aveva successivamente prospettato […]

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Avvocato – Norme deontologiche – Rapporti con la parte assistita – Contestuale difesa di due soggetti con interessi contrastanti – Conflitto di interessi – Violazione art. 37 c.d.f. – Fattispecie- Accordo simulatorio – Difesa congiunta

L’assunzione della difesa contemporanea di due soggetti con interessi contrastanti, o che, in virtù di accordo simulatorio, debbano apparire contrastanti, costituisce la negazione stessa della funzione dell’avvocato, il quale deve perseguire fedelmente gli interessi del suo cliente e solo quelli, e, pertanto, vìola non soltanto i canoni generali di correttezza e probità ma anche quelli […]

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Avvocato – Norme deontologiche – Rapporti con la parte assistita – Conflitto di interessi – Violazione art. 37 c.d.f. – Controversie di diritto familiare – Potenzialità del conflitto – Sufficienza

Al fine di integrare la responsabilità disciplinare per violazione dell’art. 37 c.d. – nella specie applicabile ratione temporis nella formulazione ante riforma – deve ritenersi sufficiente il carattere meramente potenziale del conflitto di interessi, cosicchè anche il solo rischio, ovvero la possibilità astratta del suo insorgere, vale a determinare la violazione deontologica, configurando la predetta […]

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