La “minaccia” di azioni legali infondate

Integra illecito disciplinare, perché contrario agli artt. 5, 6 e 53 cdf, il comportamento dell’avvocato che preannunci azioni giudiziarie palesemente infondate (e formalmente inattuabili) nei confronti di un Giudice, specie se fatte al fine di precostituirsi una ragione di ricusazione (Nel caso di specie, il professionista aveva preannunciato un’azione risarcitoria nei confronti di un Giudice […]

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Il dovere di lealtà e correttezza si riferisce all’intera attività professionale

L’art. 6 c.d.f. (dovere di lealtà e correttezza) non è limitato alla sola attività di assistenza o difesa in giudizio ma si riferisce all’intera attività professionale, in tutte le sue manifestazioni, impegnando l’avvocato ad assolvere la propria alta funzione nel rispetto delle regole di diritto e di comportamento. Consiglio Nazionale Forense (Pres. f.f. Vermiglio, Rel. […]

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L’inadempimento delle obbligazioni assunte nei confronti dei terzi

E’ sicuramente lesivo dell’immagine dell’avvocatura tutta il comportamento di un avvocato che, senza giustificazione, non onora le proprie obbligazioni e non paga i propri fornitori (Nel caso di specie, il professionista non aveva provveduto al pagamento di alcune camicie su misura. In applicazione del principio di cui in massima, anche in considerazione dei precedenti specifici […]

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Il principio del libero convincimento del giudice opera anche in ambito deontologico

Al procedimento disciplinare davanti al C.d.O. è applicabile il principio del libero convincimento e, pertanto, il giudice della deontologia ha ampio potere discrezionale nel valutare la rilevanza e la conferenza delle prove dedotte. In applicazione di tale principio deve pertanto ritenersi legittimo il comportamento del Consiglio locale che abbia basato la propria decisione sui riferimenti […]

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Obblighi deontologici in caso di iniziativa civile o penale contro un collega

L’adempimento dell’obbligo previsto dall’art. 22 canone II CDF nell’attuale formulazione, deve ritenersi soddisfatto nel concorso di tre requisiti: quello formale, consistente nell’adozione dello scritto quale veicolo della comunicazione; quello sostanziale, consistente nel rendere chiara l’intenzione di chi comunica che agirà in giudizio; l’ultimo, anch’esso di carattere sostanziale, consistente nel palesare la ragione dell’iniziativa. Mentre il […]

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La rilevanza deontologica della vita privata del professionista

Il comportamento privato tenuto dal professionista integra violazione dei canoni deontologici qualora assuma rilevanza esterna e possa incidere negativamente sul prestigio, la dignità e il decoro della intera classe forense Consiglio Nazionale Forense (Pres. f.f. Vermiglio, Rel. Tacchini), sentenza del 15 marzo 2013, n. 41 NOTA: In senso conforme: – Consiglio Nazionale Forense (Pres. f.f. […]

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Pubblicità informativa: i limiti della dignità e del decoro

La pubblicità informativa deve essere svolta con modalità che non siano lesive della dignità e del decoro propri di ogni pubblica manifestazione dell’avvocato ed in particolare di quelle manifestazioni dirette alla clientela reale o potenziale. Consiglio Nazionale Forense (Pres. f.f. Vermiglio, Rel. Damascelli), sentenza del 15 marzo 2013, n. 40 NOTA: In senso conforme, tra […]

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I limiti alla “pubblicità” professionale dopo il c.d. Decreto Bersani

La c.d. legge Bersani non consente una pubblicità indiscriminata, ma la diffusione di specifiche informazioni sull’attività, al fine di orientare razionalmente le scelte di colui che ricerchi assistenza, nella libertà di fissazione di compenso e della modalità del suo calcolo. Consiglio Nazionale Forense (Pres. f.f. Vermiglio, Rel. Damascelli), sentenza del 15 marzo 2013, n. 40 […]

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Intervista giornalistica e pubblicità deontologicamente vietata: rilevanza dell’elemento soggettivo

In ipotesi di rilascio di interviste agli organi di stampa da parte dell’avvocato, non può comportare violazione deontologica l’intervista apparsa su un quotidiano quando si esclude “l’intenzionalità” dell’incolpato di farsi pubblicità in violazione delle norme deontologiche. Consiglio Nazionale Forense (Pres. f.f. Vermiglio, Rel. Damascelli), sentenza del 15 marzo 2013, n. 40 NOTA: In senso conforme, […]

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Responsabilità deontologica: irrilevante la consapevolezza dell’illegittimità disciplinare dell’azione od omissione

La natura dell’illecito disciplinare prescinde dall’elemento soggettivo e, a fondare la responsabilità deontologica, è sufficiente l’elemento psicologico della suitas della condotta, inteso come volontà consapevole dell’atto da compiere. Consiglio Nazionale Forense (Pres. f.f. Vermiglio, Rel. Broccardo), sentenza del 15 marzo 2013, n. 39 NOTA: In senso conforme, tra le altre, CNF 21.4.2011, n. 66, CNF […]

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