Violazione del dovere di informare il cliente circa la prevedibile durata del processo e gli oneri ipotizzabili: l’illecito è istantaneo

Ai fini dell’individuazione del dies a quo prescrizionale, la violazione dell’art. 27 co. 2 cdf (secondo cui, all’atto dell’assunzione dell’incarico professionale, l’avvocato deve informare la parte assistita sulla prevedibile durata del processo e sugli oneri ipotizzabili e, se richiesto, comunicare in forma scritta il prevedibile costo della prestazione) è un illecito istantano (Nel caso di […]

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I limiti al diritto di critica e alla libertà di espressione nei confronti delle istituzioni forensi

La libertà di manifestare la propria opinione critica sulle Istituzioni Forensi trova un limite invalicabile nei doveri di lealtà, correttezza e rispetto nei confronti dell’Ordine Forense e dell’Avvocatura in generale. Integra, pertanto, grave violazione deontologica la diffusione sui social networks di un pensiero critico che si manifesti con espressioni deplorevoli e accostamenti ad organizzazioni criminali […]

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Espressioni sconvenienti ed offensive: illecite anche quelle pronunciate nella dimensione non professionale ovvero della vita privata

L’avvocato ha il dovere di comportarsi, in ogni situazione (quindi anche nella dimensione privata e non propriamente nell’espletamento dell’attività forense), con la dignità e con il decoro imposti dalla funzione che l’avvocatura svolge nella giurisdizione, Conseguentemente, il “Divieto di uso di espressioni offensive o sconvenienti” (art. 52 cdf), ancorché collocato nel Titolo IV dedicato ai […]

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Espressioni sconvenienti ed offensive: l’illecito non è scriminato dall’eventuale veridicità dei fatti

Le espressioni sconvenienti ed offensive (art. 52 cdf) assumono rilievo di per sé, indipendentemente dal contesto in cui sono usate e dalla veridicità dei fatti che ne costituiscono oggetto, essendo il relativo divieto previsto a salvaguardia della dignità e del decoro della professione, che, anche in presenza di comportamenti criticabili o perfino illeciti dei colleghi […]

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Le espressioni sconvenienti ed offensive assumono rilievo deontologico a prescindere dal contesto

Le espressioni sconvenienti ed offensive (art. 52 cdf) assumono rilievo di per sé, indipendentemente dal contesto in cui sono utilizzate e dalla attendibilità dei fatti che ne costituiscono oggetto, essendo il relativo divieto previsto a difesa della dignità e del decoro della professione, che, anche in presenza di condotte criticabili o perfino illecite dei colleghi […]

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Il dies a quo della prescrizione disciplinare nel caso di illecito deontologico istantaneo ovvero permanente

Il dies a quo per la prescrizione dell’azione disciplinare va individuato nel momento della commissione del fatto solo se questo integra una violazione deontologica di carattere istantaneo che si consuma o si esaurisce al momento stesso in cui viene realizzata; ove invece la violazione risulti integrata da una condotta protrattasi e mantenuta nel tempo, la […]

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Il principio del libero convincimento opera anche in sede disciplinare

Il principio del libero convincimento opera anche in sede disciplinare, sicché il Giudice della deontologia ha ampio potere discrezionale nel valutare ammissibilità, rilevanza e conferenza delle prove dedotte. Non è pertanto censurabile, né può determinare la nullità della decisione, la mancata audizione dei testi indicati ovvero la mancata acquisizione di documenti, quando risulti che il […]

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Segnalazione disciplinare d’ufficio ai danni dello stesso COA segnalante: escluso il conflitto di interessi (che ne imporrebbe l’astensione)

Nel caso di segnalazione disciplinare d’ufficio per (potenziale) illecito deontologico perpretrato ai danni dello stesso COA segnalante, questi è tenuto a trasmettere gli atti al CDD, non sussistendo un conflitto di interessi che ne imporrebbe l’astensione ex art. 6-bis L. n. 241/1990 (secondo cui «Il responsabile del procedimento e i titolari degli uffici competenti ad […]

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Procedimento disciplinare avviato d’ufficio: la comunicazione iniziale al Segnalato da parte del COA

Anche nel caso di segnalazione disciplinare d’ufficio (artt. 29, 50 e 51 L. n. 247/2012 nonché dell’art. 11 Reg. CNF n. 2/2014), nel trasmettere gli atti al CDD, il COA provvede ad avvisare l’iscritto dell’avvio del procedimento, invitandolo a presentare sue deduzioni entro il termine di venti giorni (art. 50 co. 4 L. n. 247/2012). […]

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L’azione disciplinare è obbligatoria ed è attivabile anche d’ufficio (quindi anche in assenza di esposto)

Ai sensi degli artt. 29, 50 e 51 L. n. 247/2012 nonché dell’art. 11 Reg. CNF n. 2/2014, il COA ha il potere-dovere di promuovere d’ufficio l’azione disciplinare anche sul presupposto della sola conoscenza dei fatti di pubblica notorietà o di semplici informazioni, sicché l’esercizio di tale potere non è condizionato dalla tipologia della fonte […]

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