Il giudicato penale non preclude una rinnovata valutazione dei fatti in sede disciplinare

Il giudicato penale non preclude una rinnovata valutazione in sede disciplinare dei fatti accertati penalmente, essendo diversi i presupposti delle rispettive responsabilità e dovendo rimanere fermo il solo limite dell’immutabilità dell’accertamento dei fatti, nella loro materialità, operato dall’autorità giudiziaria. E’ infatti inibito al giudice della deontologia di ricostruire l’episodio posto a fondamento dell’incolpazione in modo […]

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Le sole (e mere) dichiarazioni dell’esponente non bastano a ritenere provato l’addebito

L’attivita` istruttoria espletata dal Consiglio territoriale deve ritenersi correttamente motivata allorquando la valutazione disciplinare sia determinata non gia` solo ed esclusivamente dalle dichiarazione dell’esponente, ma altresi` dall’analisi delle risultanze documentali acquisite agli atti del procedimento, che offrano un quadro logico-giuridico inequivocabile a favore della completezza e definitivita` dell’istruttoria. Consiglio Nazionale Forense (pres. f.f. Perfetti, rel. […]

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Il Consiglio dell’Ordine degli Avvocati di Savona chiede chiarimenti in ordine all’applicabilità, o meno, della disciplina prevista dalla legge n. 247/12 con riferimento alla figura del patrocinatore sostitutivo e, in caso di favorevole responso, se non sia conseguentemente più possibile “iscrivere i tirocinanti nello speciale elenco dei praticanti abilitati.”. Precisa, peraltro, di avere deliberato, allo stato ed in attesa del presente parere, “di continuare ad applicare le disposizioni precedenti alla nuova normativa, almeno sino all’emanazione sia del relativo decreto ministeriale che di quello che dovrà essere predisposto dal CNF.”.

La Commissione ritiene di dover rendere il richiesto parere nei termini di seguito precisati. È pacifico, da un lato, che sia decorso dal 2 febbraio 2005 il termine entro il quale, ex art. 48 Legge n. 247/2012, l’accesso all’esame di abilitazione restava disciplinato dalle disposizioni vigenti. Dall’altro, invece, l’art. 41, comma 13, Legge n. 247/2012 […]

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Il Consiglio dell’Ordine degli Avvocati di Potenza chiede di sapere se, intervenuta alla data del 31.12.1014 la soppressione ex lege dell’Ordine degli Avvocati di Melfi, secondo l’interpretazione contenuta nella Circolare D.A.G. n. 122327.U del 16 settembre 2014, senza che quest’ultimo avesse costituito, in conformità a quanto deliberato dall’Assemblea degli iscritti in data 20.12.2014, una Fondazione al fine di mantenere “il patrimonio tutto dell’Ordine di Melfi”, sia o meno tenuto “a considerare vincolato ad una eventuale costituenda fondazione il residuo patrimonio dell’accorpato Ordine di Melfi sulla base” della succitata manifestazione di volontà.

La Commissione ritiene di dover rendere il richiesto parere nei termini di seguito precisati. La risposta al quesito posto è già sostanzialmente desumibile dalla lettura della Circolare C.N.F. n. 18-C-2014, giustamente richiamata dal COA, laddove si precisa che l’eventuale costituzione, da parte di un Ordine sopprimendo, di una Fondazione dedicata a custodire “la memoria storica […]

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Il COA di Santa Maria Capua Vetere segnala che gli avvocati transitati nell’albo del circondario del Tribunale di Napoli Nord continuano a rivolgersi al Consiglio di originaria appartenenza per richiedere pareri, certificazioni, ecc., e che analogo comportamento tiene a volte anche l’Autorità giudiziaria per le perquisizioni e le informazioni che interessano avvocati già iscritti presso l’ordine di S. Maria C. V. Chiede quindi indicazioni sulla correttezza degli atti da esso COA posti in essere nei confronti di avvocati che non risultano più iscritti nel proprio albo

Il quesito ha già trovato risposta nella nota 9 dicembre 2014 del Ministero della Giustizia – Dipartimento per gli Affari della Giustizia Civile – Direzione Generale della Giustizia Civile – Ufficio III° – Reparto Libere Professioni –, inviata al Commissario Straordinario del costituendo Ordine degli Avvocati di Napoli Nord, Cons. Bruno Piacci, al Presidente del […]

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La contestazione dell’addebito disciplinare non deve necessariamente indicare le norme deontologiche violate

La semplice omessa indicazione della norma deontologica violata non determina l’invalidità procedimento disciplinare, giacché al fine di garantire il diritto di difesa dell’incolpato è sufficiente una chiara contestazione dei fatti addebitati. Consiglio Nazionale Forense (pres. f.f. Perfetti, rel. Merli), sentenza del 10 novembre 2014, n. 150 NOTA: In senso conforme, tra le altre, Consiglio Nazionale […]

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CNF: la funzione consultiva non ne compromette la terzietà in sede giurisdizionale

Non comporta alcun difetto di terzietà o imparzialità la circostanza che il CNF abbia espresso in sede amministrativa un parere sulla medesima questione fatta poi oggetto di sua valutazione in sede giurisdizionale. Consiglio Nazionale Forense (pres. f.f. Perfetti, rel. Mariani Marini), sentenza del 10 novembre 2014, n. 148 NOTA: In senso conforme, Cass. SS.UU. n. […]

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Il CNF può integrare, in sede di appello, la motivazione della decisione del COA

La mancanza di adeguata motivazione non costituisce motivo di nullità della decisione del Consiglio dell’Ordine territoriale, in quanto, alla motivazione carente, il Consiglio Nazionale Forense, giudice di appello, può apportare le integrazioni che ritiene necessarie. Il C.N.F. è infatti competente quale giudice di legittimità e di merito, per cui l’eventuale inadeguatezza, incompletezza e addirittura assenza […]

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Sospensione dall’esercizio della professione: il “periodo presofferto” in sede cautelare va computato nel periodo di espiazione della sanzione disciplinare

La sospensione cautelare, già sofferta ex art. 43 Rdl 1578/33, deve essere computata nel periodo di espiazione della sospensione disciplinare, e ciò in applicazione del principio della fungibilità della pena ex art. 657 c.p.p. Consiglio Nazionale Forense (pres. f.f. Perfetti, rel. Picchioni), sentenza del 10 novembre 2014, n. 147 NOTA: In arg. cfr. pure Consiglio […]

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La sanzione disciplinare nel caso di molteplici addebiti

In ossequio al principio enunciato dall’art. 3 del codice deontologico forense (ora, 21 ncdf), nei procedimenti disciplinari ciò che forma oggetto di valutazione è il comportamento complessivo dell’incolpato, sia al fine di valutare la condotta in generale sia al fine di infliggere la sanzione più adeguata, che dovrà essere unica nell’ambito di uno stesso procedimento, […]

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