L’offesa gratuita ed infondata a controparte costituisce illecito disciplinare

Integra violazione dell’art. 20 CDF (divieto di espressioni sconvenienti ed offensive), ora art. 52 ncdf, il comportamento dell’avvocato che accusi infondatamente la propria controparte di non gestire con correttezza e serietà un procedimento (nella specie, di separazione con minori) al solo fine di assecondare il proprio cliente in biasimevoli intenti (In applicazione del principio di […]

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Il CNF può integrare, in sede di appello, la motivazione della decisione del COA

La mancanza di adeguata motivazione non costituisce motivo di nullità della decisione del Consiglio dell’Ordine territoriale, in quanto, alla motivazione carente, il Consiglio Nazionale Forense, giudice di appello, può apportare le integrazioni che ritiene necessarie. Il C.N.F. è infatti competente quale giudice di legittimità e di merito, per cui l’eventuale inadeguatezza, incompletezza e addirittura assenza […]

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La suitas, quale elemento soggettivo (sufficiente) dell’illecito disciplinare

Per la configurabilità dell’illecito disciplinare sotto il profilo dell’elemento soggettivo è sufficiente il dolo generico, dal momento che il professionista, essendo in possesso delle necessarie conoscenze giuridiche per prevenire ed evitare, in presenza di vicende non dovute a caso fortuito o forza maggiore, le conseguenze del suo comportamento, ben può rappresentarsi le stesse conseguenze. Per […]

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La manifesta sproporzione del compenso

Nella richiesta di un compenso sproporzionato od eccessivo, quest’ultimo può valutarsi come tale solo al termine di un giudizio di relazione condotto con riferimento a due termini di comparazione, ossia l’attività espletata e la misura della sua remunerazione da ritenersi equa; solo quando sia stato quantificato l’importo ritenuto proporzionato, può essere formulato il successivo giudizio […]

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La primaria funzione delle norme deontologiche

In considerazione del rilievo pubblicistico della professione forense, le norme deontologiche non costituiscono uno strumento di tutela privilegiata a favore dell’avvocato, ma sono invece essenzialmente dirette a garantire alla parte assistita anche la correttezza nella gestione del rapporto professionale. Consiglio Nazionale Forense (pres. Alpa, rel. Florio), sentenza del 18 marzo 2014, n. 29

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La richiesta di compensi superiori a quelli previsti dai parametri

La richiesta di compensi superiori a quelli tariffari è ammissibile, quando trovi corrispondenza nella particolare natura dei fatti e nella complessità delle questioni giuridiche da affrontarsi, dovendo infatti ritenersi deontologicamente rilevante pattuire, proporre, richiedere, pretendere un pagamento che non trovi corrispondenza nella particolare natura dei fatti e nell’attività svolta, e che non costituisca nemmeno un […]

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I limiti di ammissibilità della difesa -in proprio o a mezzo procuratore- nell’ambito del procedimento dinanzi al CNF

Il ricorso al CNF è ammissibile qualora sia sottoscritto personalmente dall’incolpato munito di “jus postulandi”, ovvero se sia sottoscritto da difensore iscritto all’albo dei professionisti abilitati all’esercizio davanti alle giurisdizioni superiori, munito di procura speciale. Consiglio Nazionale Forense (pres. Alpa, rel. Florio), sentenza del 18 marzo 2014, n. 29

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