Il principio del libero convincimento opera anche in sede disciplinare

Il Giudice della deontologia ha ampio potere discrezionale nel valutare la conferenza e la rilevanza delle prove dedotte in virtù del principio del libero convincimento, con la conseguenza che la decisione assunta in base alle testimonianze ed agli atti acquisiti in conseguenza degli esposti deve ritenersi legittima, allorquando risulti coerente con le risultanze documentali acquisite […]

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Competenza territoriale e criterio della prevenzione (per fatti che non abbiano la connotazione di reato)

Ai sensi dell’art. 38 RDL n. 1578/1933 (ratione temporis applicabile, v. ora artt. 51 L. n. 241/2012 e 14 Reg. CNF n. 2/2014), la competenza è attribuita al Consiglio territoriale che per primo abbia dato inizio al procedimento disciplinare; tale inizio è stabilito dalla data della comunicazione all’interessato e al P.M. dell’apertura del procedimento, con […]

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In dubio pro reo: il principio di presunzione di non colpevolezza vale anche in sede disciplinare

Il procedimento disciplinare è di natura accusatoria, sicché va accolto il ricorso avverso la decisione del Consiglio territoriale allorquando la prova della violazione deontologica non si possa ritenere sufficientemente raggiunta, per mancanza di prove certe o per contraddittorietà delle stesse, giacché l’insufficienza di prova su un fatto induce a ritenere fondato un ragionevole dubbio sulla […]

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Delibera di iscrizione all’albo: (ora) inammissibile l’impugnazione del Procuratore Generale presso la Corte d’Appello

A differenza della previgente disciplina (art. 31 RDL n. 1578/1933), il Procuratore Generale presso la Corte d’Appello non è più legittimato ad impugnare la delibera di iscrizione all’albo, che, per questo, neppure gli deve essere notificata ex art. 17 L. n. 247/2012, con conseguente preclusione dell’esame del merito del ricorso stesso (Nel caso di specie, […]

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L’interesse ad impugnare la delibera del Consiglio territoriale deve sussistere fino al momento della sentenza d’appello

L’interesse ad impugnare una delibera del Consiglio territoriale va desunto dalla utilità giuridica che dall’eventuale accoglimento del gravame possa derivare alla parte che lo propone e si ricollega, pertanto, all’aspettativa di una modificazione in melius della statuizione impugnata e quindi ad una soccombenza, anche parziale, nel precedente giudizio. In difetto di tale interesse, il ricorso […]

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Il riesame in via amministrativa del provvedimento di cancellazione dall’albo

L’istanza di riesame ex L. n. 241/1990 del provvedimento di cancellazione dall’albo o registro non sospende il termine per l’impugnazione al CNF del provvedimento stesso (art. 17, co. 4, L. n. 247/2012), né il rigetto dell’istanza stessa è impugnabile al CNF stante la tassatività dei mezzi di impugnazione avverso le deliberazioni dei Consigli territoriali. Consiglio […]

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L’obbligo (deontologico) di rendiconto nella gestione di denaro altrui

E’ legittima la sanzione disciplinare nei confronti dell’Avvocato che, in violazione dell’art. 30 ncdf – “Gestione di denaro altrui” (già art. 41 cdf), non fornisca dimostrazione di aver dato pieno e compiuto rendiconto dell’attività di gestione della somma affidatagli né tantomeno una ricostruzione precisa delle somme gestite per conto del cliente. Consiglio Nazionale Forense (pres. […]

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Gli effetti della sanzione disciplinare all’esito del giudizio di impugnazione al CNF

La sanzione disciplinare inizia a produrre i suoi effetti ex lege dalla data della notificazione della decisione del CNF al professionista, non essendo necessaria l’integrazione della decisione stessa con la determinazione della decorrenza del dies a quo della relativa operatività da parte del CdO che cura la tenuta dell’albo nel quale è iscritto l’incolpato. Consiglio […]

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