Praticanti avvocati: la scadenza del sessennio di abilitazione al patrocinio

Alla scadenza del termine dei 6 anni previsto dall’art. 8 RDL 1578/1933, il COA può legittimamente provvedere alla cancellazione dell’iscritto dal relativo registro speciale dei praticanti abilitati, ma non da quello dei praticanti avvocati semplici, giacché tale ultima iscrizione può permanere (se e) fin quando l’iscritto non superi l’esame di abilitazione, potendo egli proseguire lo […]

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L’impugnazione tardiva è inammissibile

E’ inammissibile in quanto tardivo l’appello proposto oltre il termine di legge (nella specie, 20 giorni dalla notifica della decisione ex art. 50 RDL 1578/1933, applicabile ratione temporis), giacché i termini per la impugnazione delle decisioni sono perentori e non possono pertanto essere prorogati, sospesi o interrotti, se non nei casi eccezionali espressamente previsti dalla […]

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Avvocati stabiliti dalla Romania (Avocat): l’estinzione dell’impugnazione in Cassazione per rinuncia al ricorso

La rinuncia all’impugnazione proposta avverso le decisioni del Consiglio Nazionale Forense comporta l’estinzione del relativo giudizio, la quale può essere dichiarata con decreto ex art. 391 cpc (Nel caso di specie, trattavasi di ricorso avverso la cancellazione dalla Sezione speciale degli avvocati stabiliti comunitari). Corte di Cassazione, SS.UU, decreto n. 23970 del 12 ottobre 2017

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La richiesta di compensi manifestamente sproporzionati o eccessivi

L’avvocato che chieda compensi eccessivi e anche sproporzionati rispetto alla natura e alla quantità delle prestazioni svolte pone in essere un comportamento deontologicamente rilevante perché lesivo del dovere di correttezza e probità a cui ciascun professionista è tenuto (Nel caso di specie, a fronte di un congruo importo di 25mila euro circa, l’avvocato aveva richiesto […]

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Procedimento disciplinare: competenza territoriale e criterio della prevenzione

La competenza a procedere disciplinarmente è attribuita al CDD del distretto ove il professionista è iscritto, o a quello del distretto nel quale è avvenuto il fatto per cui si procede, fermo in ogni caso il principio della prevenzione con riguardo al momento dell’iscrizione della notizia nel registro riservato. Consiglio Nazionale Forense (pres. Mascherin, rel. […]

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Favor rei e sanzione disciplinare: superato il principio del “tempus regit actum”

L’indubbia natura afflittiva della sanzione disciplinare induce a ritenere applicabile il principio generale del favor rei, per una primaria esigenza di parità sostanziale, costituzionalmente garantita, tra gli incolpati. Conseguentemente, in vigenza dell’attuale sistema ordinamentale (art. 65 L. n. 247/2012) deve ritenersi ormai superato il contrario orientamento giurisprudenziale del “tempus regit actum”, secondo cui all’illecito disciplinare […]

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Procedimento disciplinare: l’interruzione della prescrizione ha effetto permanente solo in sede giurisdizionale

Nel procedimento disciplinare dinanzi ai Consigli territoriali (che ha natura amministrativa) l’interruzione fa iniziare un nuovo periodo di prescrizione (art. 2945 cc), mentre in quello dinanzi al CNF (che ha natura giurisdizionale) l’interruzione della prescrizione ha effetto permanente (art. 2943 cc). Consiglio Nazionale Forense (pres. Mascherin, rel. Salazar), sentenza del 13 luglio 2017, n. 102

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Vietato intrattenere rapporti economici con il proprio assistito (diversi da quelli derivanti dal mandato)

Dopo il conferimento del mandato, l’avvocato non deve intrattenere con il cliente e con la parte assistita rapporti economici, patrimoniali, commerciali o di qualsiasi altra natura, che in qualunque modo possano influire sul rapporto professionale (art. 23 ncdf, già art. 35 cod. prev.), fatti salvi gli accordi sulla definizione del compenso ex art. 25 cdf […]

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Illecito disciplinare a forma libera o “atipico”: la violazione dei doveri di probità, dignità e decoro non è esclusa dalla sanzionabilità

Il nuovo Codice Deontologico Forense è informato al principio della tipizzazione della condotta disciplinarmente rilevante e delle relative sanzioni, “per quanto possibile” (art. 3, co. 3, L. 247/2012), poiché la variegata e potenzialmente illimitata casistica di tutti i comportamenti (anche della vita privata) costituenti illecito disciplinare non ne consente una individuazione dettagliata, tassativa e non […]

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