Ricorso per Cassazione avverso le sentenze CNF: inammissibile il motivo di impugnazione “cumulativo”

Anche in tema di impugnazione delle sentenze disciplinari del CNF, il motivo di gravame è inammissibile ove sia articolato in più profili di doglianza, ciascuno dei quali avrebbe dovuto essere prospettato come un autonomo motivo, laddove la formulazione del mezzo non permetta di cogliere con chiarezza i rilievi prospettati onde consentirne, se necessario, l’esame separato […]

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La valutazione del CNF circa la rilevanza deontologica del fatto e la relativa sanzione disciplinare da applicare non è sindacabile in Cassazione

Non è consentito alle sezioni unite sindacare, sul piano del merito, le valutazioni del giudice disciplinare, dovendo la Corte limitarsi ad esprimere un giudizio sulla congruità, sulla adeguatezza e sull’assenza di vizi logici della motivazione che sorregge la decisione finale. Ne deriva che anche la determinazione della sanzione inflitta all’incolpato dal Consiglio nazionale forense non […]

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Inammissibile la ricusazione dell’intero Collegio giudicante

E’ inammissibile l’istanza di ricusazione che investa la totalità dei membri del collegio giudicante, perché l’istituto della ricusazione può essere adoperato per contestare l’imparzialità di singoli componenti del collegio stesso, ma non contro il medesimo nella sua globalità, al fine di metterne in discussione l’idoneità a decidere. Corte di Cassazione (pres. Schirò, rel. Cirillo), SS.UU, […]

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Procedimento disciplinare: l’inosservanza dell’obbligo dell’astensione

In tema di procedimento disciplinare, l’inosservanza dell’obbligo dell’astensione determina la nullità del provvedimento adottato unicamente nell’ipotesi in cui il componente dell’organo decidente abbia un interesse proprio e diretto nella causa, tale da porlo nella veste di parte del procedimento. In ogni altra ipotesi assumono rilievo solo specifici motivi di ricusazione, rimanendo esclusa in difetto della […]

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L’individuazione dei capi di incolpazione per relationem

Nel caso di di rinnovazione della decisione disciplinare sulla base dei medesimi addebiti della prima decisione poi annullata con rinvio per motivi formali (nella specie, per omessa sottoscrizione del segretario), l’individuazione dei capi di incolpazione del nuovo atto di citazione disciplinare ben può avvenire mediante rinvio per relationem alla citazione del precedente giudizio, valendo il […]

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Lo jus superveniens non si applica al termine per l’impugnazione delle decisioni disciplinari

In materia di sanzioni disciplinari a carico degli avvocati, l’art. 65, comma 5, della legge 31 dicembre 2012, n. 247, nel prevedere, con riferimento alla nuova disciplina dell’ordinamento della professione forense, che le norme contenute nel nuovo codice deontologico si applicano anche ai procedimenti disciplinari in corso al momento della sua entrata in vigore, se […]

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Il CNF è Giudice speciale che esercita funzioni giurisdizionali in conformità a Costituzione

Allorchè pronuncia in materia disciplinare, il Consiglio nazionale forense è un giudice speciale istituito prima dell’entrata in vigore della Costituzione (v. d.lgs.lgt. 23 novembre 1944, n. 382), e tuttora legittimamente operante giusta la previsione della VI disp. trans. Cost. Corte di Cassazione (pres. Canzio, rel. Scarano), SS.UU, sentenza n. 19653 del 24 luglio 2018

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Procedimento disciplinare: inammissibile la domanda di rideterminazione della (abrogata) cancellazione in via di “incidente di esecuzione”

Le funzioni esercitate in materia disciplinare dai Consigli territoriali, ed il relativo procedimento, hanno natura amministrativa, e non giurisdizionale. A tale stregua, essi non hanno il potere di conoscere dell’esecuzione delle sanzioni disciplinari irrogate nei confronti degli iscritti, né in contrario può invocarsi l’art. 35 Regolamento C.N.F. n. 2 del 2104 (recante “Esecuzione della decisione […]

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Procedimento disciplinare: nessun obbligo di comunicare all’incolpato la notizia dell’illecito entro trenta giorni

In tema di procedimento disciplinare forense, né l’art. 38 r.d.l. n. 1578/1933 (e relativo regolamento attuativo r.d. 22/01/1934, n. 37), né la nuova legge professionale (L. n. 247/2012) prevedono -tantomeno a pena di nullità- l’obbligo di preventiva comunicazione della notizia dell’illecito all’incolpato nei trenta giorni (Nel caso di specie, in applicazione del principio di cui […]

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