Alla cancellazione dall’albo/registro/elenco per mancanza dei requisiti di iscrizione non si applicano le norme sul procedimento disciplinare

Al procedimento di cancellazione dall’albo per mancanza dei requisiti di iscrizione (art. 17 L. n. 247/2012) non si applicano le norme che regolano il procedimento disciplinare (secondo cui nessuna sanzione “può essere inflitta senza che l’incolpato sia stato citato a comparire davanti ad esso, con l’assegnazione di un termine non minore di dieci giorni, per […]

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Inammissibile un conflitto di competenza tra giudice ordinario e CDD

La decisione disciplinare emessa dal Consiglio territoriale è un provvedimento amministrativo di natura giustiziale, sicché non costituisce una “decisione” di natura giurisdizionale che possa dar astrattamente luogo ad un conflitto di competenza ex art. 28 cpp, trovando il suo mezzo di impugnazione in sede giurisdizionale nel ricorso al CNF ai sensi dell’art. 61 della L. […]

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Il procedimento disciplinare è regolato dalle norme speciali dell’ordinamento forense, salvo lacune (cpc) o eccezioni espresse (cpp)

Nel procedimento disciplinare a carico degli avvocati trovano applicazione, quanto alla procedura, le norme particolari che, per ogni singolo istituto, sono dettate dalla legge professionale e, in mancanza, quelle del codice di procedura civile, mentre le norme del codice di procedura penale si applicano soltanto nelle ipotesi in cui la legge professionale vi faccia espresso […]

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All’impugnazione al CNF non si applica l’art. 342 cpc

Al ricorso proposto innanzi al Consiglio nazionale forense avverso la decisione disciplinare emessa dal Consiglio distrettuale di disciplina non può ritenersi applicabile, in via immediata e diretta, il disposto dell’art. 342 cod. proc. civ. Ciò, peraltro, non toglie che, a norma dell’art. 59 del regio decreto n. 37 del 1934, richiamato dall’art. 36, comma 2, […]

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L’impugnazione al CNF non è assimilabile all’appello disciplinato dal codice di procedura civile

Al giudizio di competenza del Consiglio nazionale forense a seguito di ricorso avverso provvedimenti disciplinari emessi dal Consiglio territoriale, pur avendo indubbi connotati impugnatori, non è assimilabile all’appello disciplinato dal codice di procedura civile, che si configura come un giudizio di secondo grado avente natura omogenea rispetto a quello di primo grado. Invero, stante la […]

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Ricorso in Cassazione: i (nuovi) limiti del sindacato di legittimità sulla motivazione delle sentenze del CNF

La riformulazione dell’art. 360, n. 5), cod. proc. civ., disposta con l’art. 54, d.L 22 giugno 2012, n. 83, convertito con modifìcazioni, dalla L. 7 agosto 2012, n. 134, secondo cui è deducibile esclusivamente l’«omesso esame circa un fatto decisivo per il giudizio che è stato oggetto di discussione tra le parti», deve essere interpretata, […]

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Il COA di Taranto formula quesito in merito alla possibilità di iscrivere nella sezione speciale Avvocati stabiliti del locale Albo degli Avvocati un soggetto che risulta già iscritto nel Registro dei praticanti tenuto dal medesimo Ordine.

Le due iscrizioni corrispondono a due diversi status e a diverse possibilità di accesso o esercizio della professione forense, i quali tuttavia non paiono necessariamente alternativi o incompatibili tra loro. Pertanto, il praticante può mantenere l’iscrizione nel registro e, ove ne abbia titolo, stabilirsi in Italia ai sensi e per gli effetti del D. Lgs. […]

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Il COA di Ascoli Piceno formula quesito in merito alla possibilità di conferire mandato congiunto – per il patrocinio dinanzi ad una giurisdizione superiore – ad un avvocato cassazionista e ad uno non cassazionista, chiedendo altresì se, in caso di risposta affermativa, l’avvocato non cassazionista possa partecipare alle udienze dinanzi alla giurisdizione superiore, in presenza del collega abilitato, discutendo la causa, argomentando i fatti e procedendo a osservazioni.

Tale eventualità è da escludersi, essendo in radice preclusa all’avvocato non abilitato al patrocinio dinanzi alle giurisdizioni superiori la possibilità di stare in giudizio dinanzi alle ridette giurisdizioni (sul punto si veda, di recente, Consiglio Nazionale Forense, sentenza del 28 dicembre 2018, n. 226). Consiglio nazionale forense, parere n. 50 del 20 ottobre 2019

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Il COA di Forlì Cesena formula quesito in merito alla compatibilità tra l’obbligo di comunicazione delle sanzioni disciplinari a tutti gli iscritti ai sensi dell’art. 62, comma 5 della legge n. 247/12 e la normativa in tema di tutela della riservatezza.

Sul punto, il Consiglio si è espresso con i propri pareri n. 5/2016 e 86/2016, che non devono ritenersi superati dalla nuova normativa in tema di riservatezza. In questo caso, infatti, la comunicazione della sanzione interdittiva risponde all’esigenza di tutelare l’interesse pubblico al corretto esercizio della professione. Consiglio nazionale forense, parere n. 49 del 20 […]

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