Sanzione disciplinare, anche aggravata o attenuata: i limiti al sindacato di Legittimità

In tema di procedimento disciplinare a carico degli avvocati, la determinazione della sanzione adeguata costituisce tipico apprezzamento di merito, insindacabile in sede di legittimità. Infatti, l’accertamento del fatto e l’apprezzamento della sua gravità ai fini della concreta individuazione della condotta costituente illecito disciplinare e della valutazione dell’adeguatezza della sanzione irrogata non può essere oggetto del […]

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La contestazione degli addebiti non esige una minuta, completa e particolareggiata esposizione dei fatti che integrano l’illecito

Nel procedimento disciplinare a carico degli esercenti la professione forense, la contestazione degli addebiti non esige una minuta, completa e particolareggiata esposizione dei fatti che integrano l’illecito, essendo, invece, sufficiente che l’incolpato, con la lettura dell’imputazione, sia posto in grado di approntare la propria difesa in modo efficace, senza rischi di essere condannato per fatti […]

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L’impedimento a comparire all’udienza disciplinare deve essere assoluto e documentato

L’assenza del professionista all’udienza disciplinare comporta il necessario rinvio dell’udienza stessa solo qualora sia comprovata l’assoluta impossibilità a comparire per caso fortuito, forza maggiore o altro legittimo impedimento, specifico e documentato (Nel caso di specie, il certificato medico attestava un generico impedimento “a svolgere attività lavorativa per tre giorni per motivi di salute”). Corte di […]

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Sanzione disciplinare e divieto di “reformatio in peius”

Il Consiglio nazionale forense, che in sede d’impugnazione individua il trattamento sanzionatorio più favorevole in applicazione del criterio del “favor rei”, non è vincolato, ai fini della determinazione della sanzione tra il minimo ed il massimo, in forza del divieto di “reformatio in peius”, di cui al combinato disposto degli artt. 100 e 112 c.p.c., […]

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Incompatibilità professionale: l’avvocato socio unico di una società di capitali

L’avvocato che costituisca una società di capitali, della quale sia socio unico (coi conseguenti profili concernenti l’attività e la responsabilità proprie del socio di una s.r.l. unipersonale), si trova, ai sensi dell’art. 18 L. n. 247/2012 (già art. 3 R.D.L. n. 1578/1933), e dell’art. 6 del Codice deontologico (già art. 16 codice previgente) in una […]

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Ricorso in Cassazione: i (nuovi) limiti del sindacato di legittimità sulla motivazione delle sentenze del CNF

La riformulazione dell’art. 360, n. 5), cod. proc. civ., disposta con l’art. 54, d.L 22 giugno 2012, n. 83, convertito con modifìcazioni, dalla L. 7 agosto 2012, n. 134, secondo cui è deducibile esclusivamente l’«omesso esame circa un fatto decisivo per il giudizio che è stato oggetto di discussione tra le parti», deve essere interpretata, […]

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Elezioni forensi: la candidatura è ammissibile anche in assenza di documento di riconoscimento del presentatore (noto all’ufficio ricevente)

In tema di elezioni forensi, è illegittima l’esclusione della candidatura dovuta al mancato contestuale deposito del documento di identità (artt. 8, c. 2, l. n. 113/2017 e 46 e 47 del DPR 445/2000), il quale infatti non è un requisito di partecipazione bensì esclusivamente vòlto a munire la domanda dell’effetto autocertificativo ex art. 38 del […]

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“Nuova” pregiudizialità penale: la sospensione del procedimento disciplinare è ora una (facoltativa) eccezione

Con l’entrata in vigore della L. 247/2012 (art. 54), la c.d. pregiudizialità penale ha subìto una forte attenuazione, giacché ora il procedimento disciplinare “si svolge ed è definito con procedura e valutazioni autonome rispetto al processo penale avente per oggetto i medesimi fatti” e “può” essere sospeso solo se ciò sia ritenuto “indispensabile”, ovvero quando […]

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Lo jus superveniens non si applica alla prescrizione dell’azione disciplinare (anche alla luce della giurisprudenza costituzionale e comunitaria)

In tema di prescrizione dell’azione disciplinare, il regime più favorevole introdotto dall’art. 56 della l. n. 247 del 2012, il quale prevede un termine massimo di prescrizione dell’azione disciplinare di sette anni e sei mesi, non trova applicazione con riguardo agli illeciti commessi prima della sua entrata in vigore. In particolare, le sanzioni disciplinari contenute […]

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