Amnistia e indulto non si applicano in ambito disciplinare

Le disposizioni in tema di amnistia ed indulto non si applicano alle infrazioni e sanzioni disciplinari, stante l’ontologica differenze di queste ultime rispetto ai reati ed alle sanzioni penali (Nel caso di specie, in applicazione del principio di cui in massima, il CNF ha rigettato l’istanza di indulto). Consiglio Nazionale Forense (pres. Alpa, rel. Salazar), […]

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La contestazione dell’addebito disciplinare non deve necessariamente indicare le norme deontologiche violate

Va esclusa la nullità della decisione con cui il C.D.O. ritenga che i fatti contestati integrino la violazione di norme del Codice Deontologico non specificamente menzionate nel capo di incolpazione, atteso che la contestazione disciplinare nei confronti di un Avvocato, che sia adeguatamente specifica quanto all’indicazione dei comportamenti addebitati, non richiede altresì né la precisazione […]

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In sede di appello, il CNF può integrare la motivazione carente del provvedimento del COA

La mancanza di adeguata motivazione non costituisce motivo di nullità della decisione del COA in quanto il CNF, giudice di appello, può apportarvi tutte le integrazioni che ritiene necessarie. Consiglio Nazionale Forense (pres. f.f. Salazar, rel. Merli), sentenza del 20 febbraio 2014, n. 9 NOTA: In senso conforme, tra le altre, Consiglio Nazionale Forense (pres. […]

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La rilevanza disciplinare di fatti commessi prima dell’iscrizione all’albo

Se è vero che il procedimento disciplinare può essere promosso per fatti deontologicamente rilevanti commessi nel periodo di esercizio dell’attività professionale, è principio altrettanto consolidato che l’azione disciplinare per fatti oggetto di procedimento penale è obbligatoria (art.44 comma 1 RDL 1578/1933:”l’avvocato che è stato sottoposto a procedimento penale è sottoposto anche a procedimento disciplinare per […]

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La sospensione della prescrizione disciplinare per pregiudizialità penale

Agli effetti della prescrizione dell’azione disciplinare di cui all’art. 51 r.d.l. 27 novembre 1933 n. 1578, recante l’ordinamento delle professioni di avvocato e procuratore, occorre distinguere il caso, previsto dall’art. 38, in cui il procedimento disciplinare tragga origine da fatti punibili solo in tale sede, in quanto violino esclusivamente i doveri di probità, correttezza e […]

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La rilevanza di fatti risalenti ma gravi nella valutazione della condotta irreprensibile (già specchiatissima e illibata)

Ai fini della valutazione del requisito della condotta irreprensibile (già specchiatissima ed illibata), alcun rilievo può attribuirsi alla circostanza che le condotte criminose ascrivibili al richiedente l’iscrizione all’albo siano risalenti nel tempo, ove la sentenza definitiva abbia invece data recente e riguardi fatti di particolare gravità, tali cioè da dare luogo ad una valutazione negativa […]

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Il cliente poco collaborativo non esonera l’avvocato dal dovere di diligenza e competenza

L’assenza di collaborazione da parte del cliente nella costruzione della linea difensiva o la sua inaffidabilità possono costituire giusta causa di recesso da parte del difensore, ma -qualora mantenga l’incarico- non lo esonerano dall’espletarlo con diligenza e competenza, tenendo conto del rilievo costituzionale e sociale della difesa. Consiglio Nazionale Forense (pres. f.f. Perfetti, rel. Picchioni), […]

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Il dies a quo della prescrizione (dell’azione) disciplinare nel caso di illecito permanente

Nel caso di illecito deontologico permanente, ovverosia quando la condotta sia “perdurante” nel tempo, il momento iniziale di decorrenza della prescrizione deve essere riportato non già alla data di realizzazione del fatto illecito ma alla data di cessazione della condotta medesima (Nel caso di specie trattavasi di indebito trattenimento di somme e mancato rendiconto). Consiglio […]

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La rilevanza deontologica della vita privata del professionista

La responsabilità disciplinare non è di per sé esclusa dal fatto che la condotta contestata sia stata posta in essere non in qualità di avvocato, ma di privato cittadino, dal momento che l’avvocato deve sempre ispirare la propria condotta all’osservanza dei doveri di probità, dignità e decoro. Il rispetto di questi valori, pertanto, deve necessariamente […]

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Inammissibile l’impugnazione della delibera di rigetto dell’istanza in autotutela

La decisione pronunziata dal Consiglio Territoriale, che si risolva nella conferma di un provvedimento già in precedenza adottato, ha natura di atto meramente confermativo, insuscettibile -in quanto tale- di autonoma impugnazione dinanzi al Consiglio Nazionale Forense, giacché alla facoltà di sollecitare al COA l’annullamento o revoca in autotutela di un proprio provvedimento, non può essere […]

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