L’erronea indicazione della norma deontologica contestata

In presenza di contestazione disciplinare adeguatamente specifica quanto all’indicazione dei comportamenti addebitati, l’erronea od omessa indicazione delle precise norme deontologiche che si assumono violate non costituisce motivo di nullità della decisione (Nel caso di specie, l’incolpato aveva eccepito l’erroneità dell’addebito, asserendo che l’articolo 23 cdf contestatogli riguarda i rapporti tra difensori nel processo penale, mentre […]

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L’avvocato che subentri al collega senza adoperarsi per il saldo commette un illecito permanente (per il quale, finché perdura, non decorre prescrizione)

Qualora la condotta ascritta al professionista abbia natura omissiva, il termine di prescrizione non inizia il suo decorso finché non cessi la condotta incriminata, che nella specie assume i connotati della continuità e della permanenza (Nella specie, il professionista subentrava al collega senza preoccuparsi di sapere se i suoi onorari fossero stati saldati o adoperarsi per […]

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L’obbligo di adoprarsi per il pagamento della parcella del collega non è escluso dalla conflittualità di questo con il cliente

I rapporti conflittuali tra il cliente ed il collega cui si sia subentrati non valgono di per sè ad escludere l’obbligo del nuovo difensore di avvertire il collega sostituito e di adoprarsi affinché il cliente soddisfi le sue richieste economiche, con onere della prova dell’assolvimento di tale obblighi a carico del professionista subentrante (Nel caso […]

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Mettere a disposizione (presso il proprio studio) le somme da restituire al cliente è sufficiente ad escludere l’illecito

Non commette illecito disciplinare ex art. 44 cdf l’avvocato che, anziché direttamente restituire al proprio cliente la somma spettantegli, si limiti a mettergliela a disposizione presso il proprio studio, affinché la possa ritirare unitamente alla documentazione della sua pratica (Nel caso di specie, il cliente aveva chiesto all’avvocato la restituzione della somma di una offerta […]

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Non commette illecito disciplinare l’avvocato che, PER STRATEGIA, non si presenta all’udienza penale

L’assenza ingiustificata del difensore di fiducia all’udienza penale non ha automatico rilievo deontologico (art. 38 cdf), atteso che tale condotta ben può essere dovuta ad una insindacabile strategia processuale, che peraltro non lascia privo di difesa il proprio assistito, stante la nomina del difensore d’ufficio ex art. 484 c.p.p. (Nel caso di specie, su segnalazione […]

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Valida la comunicazione dell’avviso dell’udienza al CNF a mani proprie dell’incolpato anziché al domicilio eletto presso il difensore

Nel procedimento disciplinare a carico di avvocato o procuratore dinanzi al consiglio nazionale forense, l’effettuazione della comunicazione dell’avviso dell’udienza di discussione, ovvero dell’avviso del deposito degli atti, con notificazione a mani proprie dell’inquisito, anziché al domicilio eletto presso il difensore, non determina invalidità, in considerazione della qualità dell’inquisito medesimo, legittimato all’autodifesa, nonché dell’inapplicabilità a detto […]

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La riunione e la separazione dei procedimenti disciplinari

La riunione di procedimenti disciplinari a carico di uno stesso incolpato, ai fini di una valutazione complessiva del suo comportamento, non è di per sè esclusa dalla risalenza dell’una condotta (nella specie, anno 2002) rispetto all’altra (nella specie, anno 2007), ove i procedimenti stessi siano maturi per la decisione nel medesimo periodo. Consiglio Nazionale Forense […]

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Pluralità di addebiti ed unicità della sanzione

Qualora il Consiglio territoriale infligga distinte sanzioni per ciascuno degli addebiti, ove in sede di appello risulti confermata la responsabilità dell’incolpato, è facoltà del Consiglio Nazionale correggere la motivazione e procedere alla valutazione complessiva delle condotte contestate ai fini della irrogazione dell’unica sanzione ritenuta congrua (Nel caso di specie, il Consiglio territoriale infliggeva all’incolpato due […]

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Il principio dell’invariabilità del collegio giudicante non si applica ai procedimenti davanti al COA

In considerazione della natura tipicamente amministrativa del procedimento disciplinare avanti al Consiglio territoriale, non opera la garanzia dell’invariabilità del collegio giudicante, tipicamente propria dei procedimenti giurisdizionali. Avanti al Consiglio dell’Ordine, avuto riguardo alla sua natura ontologicamente funzionale, trova assorbente applicazione il requisito del quorum, ancorché esso sia costituito in concreto con la partecipazione alla fase […]

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Il principio di autosufficienza del ricorso al CNF: l’obbligo di specificare i motivi dell’impugnazione

In base al principio di autosufficienza del ricorso, l’appello al CNF deve contenere, a pena di sua inammissibilità, una formulazione specifica dei motivi contenente la esposizione chiara e inequivoca, ancorché succinta, delle ragioni di fatto e di diritto che sostengono l’impugnazione, tale da consentire la individuazione delle questioni sottoposte all’esame del giudice del gravame. Consiglio […]

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