Espressioni sconvenienti ed offensive: l’illecito non è scriminato dall’eventuale veridicità dei fatti

L’espressione tacciata di offensività riveste rilievo deontologico “di per sé”, cioè a prescindere dalla veridicità dei fatti che hanno dato luogo alla presentazione dell’esposto.

Consiglio Nazionale Forense (pres. f.f. Melogli, rel. Scarano), sentenza n. 134 del 25 giugno 2021

Classificazione

- Decisione: Consiglio Nazionale Forense, sentenza n. 134 del 25 Giugno 2021 (respinge) (sospensione)
- Consiglio territoriale: CDD LAquila, delibera del 22 Novembre 2016 (sospensione)
- Decisione correlata: Corte di Cassazione n. 7499 del 08 Marzo 2021 (respinge)
abc, Giurisprudenza CNF

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