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- Espressioni offensive o sconvenienti: illecito definire “demenziale” la tesi avversariaConfigura violazione dell’art. 52 cdf, definire le difese avversarie come “demenziali”, giacché il diritto di sostenere le proprie ragioni non giustifica l’uso di espressioni esorbitanti e gratuitamente offensive, ispirate da un ardore espositivo che non può essere aderente ai doveri di probità, dignità e decoro ai quali l’avvocato deve comunque conformarsi. Consiglio Nazionale Forense (pres.… Leggi tutto: Espressioni offensive o sconvenienti: illecito definire “demenziale” la tesi avversaria
- La corrispondenza tra colleghi qualificata come “riservata” non è producibile né riferibile in giudizio a prescindere dal suo contenutoL’art. 48 cdf vieta non solo di produrre la corrispondenza riservata ma anche di riferirne in giudizio il contenuto, sussistendo riservatezza sia nell’ipotesi in cui la missiva contenga proposte transattive sia in quella in cui venga espressamente definita come riservata dal mittente, quale che ne sia il contenuto, giacché la clausola di riservatezza apposta dal… Leggi tutto: La corrispondenza tra colleghi qualificata come “riservata” non è producibile né riferibile in giudizio a prescindere dal suo contenuto
- Il divieto di assumere l’incarico nei confronti dell’ex clienteL’avvocato non può né deve assumere un incarico professionale contro una parte già assistita (art. 68 cdf), se non dopo il decorso di almeno un biennio dalla cessazione del rapporto professionale (comma 1), ma anche dopo tale termine deve comunque astenersi dall’utilizzare notizie acquisite in ragione del rapporto già esaurito (comma 3). Peraltro, il divieto… Leggi tutto: Il divieto di assumere l’incarico nei confronti dell’ex cliente
- Espressioni offensive o sconvenienti: illecito definire “faccia di bronzo” la controparteConfigura violazione dell’art. 52 cdf, utilizzare un tono canzonatorio nei confronti della controparte definendola “faccia di bronzo”, giacché il diritto di sostenere le proprie ragioni non giustifica l’uso di espressioni esorbitanti e gratuitamente offensive, ispirate da un ardore espositivo che non può essere aderente ai doveri di probità, dignità e decoro ai quali l’avvocato deve… Leggi tutto: Espressioni offensive o sconvenienti: illecito definire “faccia di bronzo” la controparte
- Irrilevante in sede disciplinare la sentenza penale di assoluzione che non sia di proscioglimento perché il fatto non sussiste o perché l’imputato non lo ha commessoIn tema di rapporti tra giudizio penale e giudizio disciplinare, la sentenza irrevocabile di condanna pronunciata nel primo ha efficacia di giudicato nel secondo quanto all’accertamento del fatto, alla sua eventuale illiceità penale ed all’affermazione che l’imputato lo ha commesso. Nel caso di proscioglimento in sede penale occorre invece distinguere: in deroga alla generale previsione… Leggi tutto: Irrilevante in sede disciplinare la sentenza penale di assoluzione che non sia di proscioglimento perché il fatto non sussiste o perché l’imputato non lo ha commesso
- Vietato stabilire la sede dello studio legale presso un’associazione di categoriaVìola l’art. 37 cdf, perché lede l’immagine della classe forense al cospetto dei cittadini e degli assistiti, l’avvocato presso il cui studio legale sia ubicata una associazione di categoria, così ponendo in essere le condizioni di potenziale accaparramento di clientela, indipendentemente dalla circostanza dell’effettivo raggiungimento di concreti vantaggi economici (Nel caso di specie, la sede… Leggi tutto: Vietato stabilire la sede dello studio legale presso un’associazione di categoria
- L’omessa motivazione circa i criteri per la scelta della sanzione disciplinare irrogata ovvero per la quantificazione della durata della sospensione (anche cautelare)La mancata indicazione, da parte del Consiglio territoriale, dei criteri per la scelta e la quantificazione durata della sospensione (anche cautelare) ovvero della sanzione irrogata, non integra alcuna nullità della decisione, non sussistendo uno specifico obbligo motivazionale, ma esclusivamente un criterio di adeguatezza, in relazione all’offesa alla dignità e al decoro della classe professionale che… Leggi tutto: L’omessa motivazione circa i criteri per la scelta della sanzione disciplinare irrogata ovvero per la quantificazione della durata della sospensione (anche cautelare)
- L’illecito disciplinare per omessa o tardiva fatturazione di compensi percepiti non è scriminato dall’eventuale successiva regolarizzazione fiscaleL’avvocato ha l’obbligo, sanzionato dall’art. 16 e 29 codice deontologico, di emettere fattura tempestivamente e contestualmente alla riscossione dei compensi, restando irrilevante l’eventuale adempimento tardivo, non preso in considerazione dal codice deontologico, quand’anche effettuato in virtù di strumenti legislativi tipici eventualmente applicati, quali il c.d. “ravvedimento operoso”, che può tuttavia mitigare la sanzione disciplinare. Consiglio… Leggi tutto: L’illecito disciplinare per omessa o tardiva fatturazione di compensi percepiti non è scriminato dall’eventuale successiva regolarizzazione fiscale
- Procedimento disciplinare: al Giudice di Legittimità non può essere chiesta una rivalutazione dei fatti storici operata dal CNFIn tema di procedimento disciplinare a carico di avvocato, è sindacabile per anomalia motivazionale, nei limiti di cui al testo attuale dell’art. 360, comma 1, n. 5, cod. proc. civ., la sentenza del C.N.F che si basa su di una motivazione meramente apparente e viziata da una irriducibile contraddittorietà interna (nella specie, esclusa); tuttavia è… Leggi tutto: Procedimento disciplinare: al Giudice di Legittimità non può essere chiesta una rivalutazione dei fatti storici operata dal CNF
- Violazione del dovere di adempimento fiscale: la mancata emissione di fatture a causa della (asserita) dimenticanza della segretariaL’addebito a dimenticanza della segretaria della omessa fatturazione (artt. 16 e 29 cdf) non muta la valutazione disciplinarmente rilevante del comportamento dell’avvocato come lesivo del dovere di vigilanza e di diligenza, cui è tenuto l’esercente la professione legale su collaboratori e dipendenti del proprio studio (art. 7 cdf). Consiglio Nazionale Forense (pres. f.f. Feliziani, rel.… Leggi tutto: Violazione del dovere di adempimento fiscale: la mancata emissione di fatture a causa della (asserita) dimenticanza della segretaria
- Procedimento disciplinare: il giudice della deontologia non ha l’obbligo di confutare esplicitamente le tesi non accolteAnche in tema di procedimento disciplinare a carico degli avvocati, il giudice non ha l’obbligo di confutare esplicitamente le tesi non accolte né di effettuare una particolareggiata disamina degli elementi di giudizio non ritenuti significativi, essendo sufficiente a soddisfare l’esigenza di adeguata motivazione che il raggiunto convincimento risulti da un esame logico e coerente ,… Leggi tutto: Procedimento disciplinare: il giudice della deontologia non ha l’obbligo di confutare esplicitamente le tesi non accolte
- Il CNF può integrare, in sede di appello, la motivazione della decisione del Consiglio territorialeLa mancanza di adeguata motivazione (nella specie, peraltro esclusa) non costituisce motivo di nullità della decisione del Consiglio territoriale, in quanto, alla motivazione carente, il Consiglio Nazionale Forense, giudice di appello, può apportare le integrazioni che ritiene necessarie, ivi compresa una diversa qualificazione alla violazione contestata. Il C.N.F. è infatti competente quale giudice di legittimità… Leggi tutto: Il CNF può integrare, in sede di appello, la motivazione della decisione del Consiglio territoriale
- Lo jus superveniens non si applica alla prescrizione dell’azione disciplinare (anche alla luce della giurisprudenza costituzionale e comunitaria)In tema di prescrizione dell’azione disciplinare, il regime più favorevole introdotto dall’art. 56 della l. n. 247 del 2012, il quale prevede un termine massimo di prescrizione dell’azione disciplinare di sette anni e sei mesi, non trova applicazione con riguardo agli illeciti commessi prima della sua entrata in vigore. In particolare, le sanzioni disciplinari contenute… Leggi tutto: Lo jus superveniens non si applica alla prescrizione dell’azione disciplinare (anche alla luce della giurisprudenza costituzionale e comunitaria)
- Espressioni offensive o sconvenienti: illecito lo scherno e il biasimo nei confronti del Collega di controparteVìolano l’art. 52 cdf le espressioni usate dal professionista che rivestano un carattere obiettivamente sconveniente ed offensivo e che si situino ben al di là del normale esercizio del diritto di critica e di confutazione delle tesi difensive dell’avversario, per entrare nel campo, non consentito dalle regole di comportamento professionale, dello scherno, del biasimo e… Leggi tutto: Espressioni offensive o sconvenienti: illecito lo scherno e il biasimo nei confronti del Collega di controparte
- Espressioni offensive o sconvenienti: illecito attribuire “la cattiveria più infima” a controparte e definirla “boriosa e perfida”Configura violazione dell’art. 52 cdf, attribuire “la cattiveria più infima” a controparte, definendola altresì “boriosa e perfida”. Consiglio Nazionale Forense (pres. f.f. Napoli, rel. Feliziani), sentenza n. 217 del 27 maggio 2024