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- Procedimento disciplinare: la rilevanza probatoria della condanna non definitiva dell’incolpato in sede penaleLe risultanze istruttorie acquisite in sede penale e la relativa sentenza di condanna, ancorché non definitiva, costituiscono un elemento fattuale che deve essere oggetto di doveroso apprezzamento da parte del giudice disciplinare ai fini di cui agli artt. 20 e 21 cdf, perché – in un coerente quadro probatorio costituito da altre circostanze gravi, precise… Leggi tutto: Procedimento disciplinare: la rilevanza probatoria della condanna non definitiva dell’incolpato in sede penale
- La “nuova” pregiudizialità penale: la sospensione del procedimento disciplinare è ora una (facoltativa) eccezioneCon l’entrata in vigore della L. 247/2012 (art. 54), la c.d. pregiudizialità penale ha subìto una forte attenuazione, giacché ora il procedimento disciplinare “può” essere sospeso solo se ciò sia ritenuto “indispensabile”, poiché esso “si svolge ed è definito con procedura e valutazioni autonome rispetto al processo penale avente per oggetto i medesimi fatti”. Stante… Leggi tutto: La “nuova” pregiudizialità penale: la sospensione del procedimento disciplinare è ora una (facoltativa) eccezione
- Il colpevole ritardo nella nomina del difensore non legittima il rinvio dell’udienzaDeve essere rigettata la richiesta di rinvio d’udienza innanzi al Consiglio nazionale forense nell’ipotesi di tardività della nomina da parte del ricorrente, ove quest’ultimo ben avrebbe potuto provvedervi prima ed il ritardo non sia altrimenti giustificato, il quale non pertanto riflettersi sulla prioritaria esigenza di speditezza del processo disciplinare. Consiglio Nazionale Forense (pres. f.f. Corona,… Leggi tutto: Il colpevole ritardo nella nomina del difensore non legittima il rinvio dell’udienza
- La composizione della Sezione CDD non è immutabileLa composizione della Sezione CDD non è immutabile, non trovando applicazione l’art. 525 co. 2 cpp in combinato disposto con l’art. 59 co. 1 lett. n L. n. 247/2012; peraltro, il relativo procedimento è di natura amministrativa, sicché anche gli eventuali vizi relativi alla composizione, o convocazione, del collegio giudicante non costituiscono cause di nullità… Leggi tutto: La composizione della Sezione CDD non è immutabile
- La mancata audizione dell’incolpando nella fase preliminare al procedimento disciplinareLa mancata audizione dell’incolpando nella fase preliminare al procedimento disciplinare in presenza di sua espressa specifica richiesta, non comporta nullità del procedimento stesso, che infatti non può ancora dirsi iniziato. Peraltro, l’indispensabilità dell’audizione non è prevista neppure in riferimento alla fase dibattimentale, avendo l’incolpato diritto di sottoporsi all’esame soltanto se ne faccia richiesta o vi… Leggi tutto: La mancata audizione dell’incolpando nella fase preliminare al procedimento disciplinare
- La “nuova” pregiudizialità penale: la sospensione del procedimento disciplinare è ora una (facoltativa) eccezioneCon l’entrata in vigore della L. 247/2012 (art. 54), la c.d. pregiudizialità penale ha subìto una forte attenuazione, giacché ora il procedimento disciplinare “può” essere sospeso solo se ciò sia ritenuto “indispensabile”, poiché esso “si svolge ed è definito con procedura e valutazioni autonome rispetto al processo penale avente per oggetto i medesimi fatti”. Stante… Leggi tutto: La “nuova” pregiudizialità penale: la sospensione del procedimento disciplinare è ora una (facoltativa) eccezione
- La discrezionalità del Giudice disciplinare nel valutare ammissibilità, rilevanza e conferenza delle prove dedotteIn tema di procedimento disciplinare a carico di avvocati, il giudice della deontologia ha il potere di valutare la convenienza a procedere all’esame di tutti o di parte dei testimoni ammessi, e, quindi, di revocare l’ordinanza ammissiva e di dichiarare chiusa la prova, quando ritenga superflua la loro ulteriore assunzione perché in possesso, attraverso la… Leggi tutto: La discrezionalità del Giudice disciplinare nel valutare ammissibilità, rilevanza e conferenza delle prove dedotte
- Il giudice della deontologia non ha l’obbligo di confutare esplicitamente tutte le tesi ed emergenze istruttorie non accolteAnche in tema di procedimento disciplinare a carico degli avvocati, il giudice della disciplina non ha l’obbligo di confutare esplicitamente le tesi non accolte né di effettuare una particolareggiata disamina degli elementi di giudizio non ritenuti significativi, essendo sufficiente a soddisfare l’esigenza di adeguata motivazione che il raggiunto convincimento risulti da un esame logico e… Leggi tutto: Il giudice della deontologia non ha l’obbligo di confutare esplicitamente tutte le tesi ed emergenze istruttorie non accolte
- Avvocato – Norme deontologiche – Rapporti con i colleghi – Dovere di colleganza – Espressioni forti verso il collega di controparte – Illecito deontologico.Ancorché il clima di esasperata contrapposizione dialettica possa spiegare eventuali eccessi nell’uso di argomentazioni difensive, esula dai limiti che ciascun difensore deve in ogni caso rispettare l’attribuzione al collega avversario di fatti specifici costituenti reato e l’aggressione alla moralità e alla dignità della persona di questi, integrando siffatti comportamenti la violazione dei doveri di correttezza… Leggi tutto: Avvocato – Norme deontologiche – Rapporti con i colleghi – Dovere di colleganza – Espressioni forti verso il collega di controparte – Illecito deontologico.
- Espressioni sconvenienti ed offensive – La difesa non giustifica l’offesa: illeciti gli attacchi personali al Collega di controparteL’avvocato non deve esprimere apprezzamenti denigratori sull’asserita incapacità professionale del collega di controparte (artt. 42 e 52 cdf), giacché ha il dovere di comportarsi, in ogni situazione (quindi anche nella dimensione privata e non propriamente nell’espletamento dell’attività forense), con la dignità e con il decoro imposti dalla funzione che l’avvocatura svolge nella giurisdizione e perciò… Leggi tutto: Espressioni sconvenienti ed offensive – La difesa non giustifica l’offesa: illeciti gli attacchi personali al Collega di controparte
- Lecito riferire in giudizio, per necessità difensive, notizie riguardanti il collega avversario (purché attinenti alla causa)Il deposito in giudizio di un esposto disciplinare contro il collega avversario non vìola il disposto di cui all’art. 42 ncdf (già 29 cdf), qualora abbia attinenza con i fatti di causa e costituisca un “rafforzativo” della bontà della propria tesi, secondo necessità difensive non sindacabili in sede deontologica. Consiglio Nazionale Forense (pres. f.f. Corona,… Leggi tutto: Lecito riferire in giudizio, per necessità difensive, notizie riguardanti il collega avversario (purché attinenti alla causa)
- La rilevanza disciplinare delle espressioni gratuitamente offensive di natura razzistaSono disciplinarmente rilevanti, perché contrarie ai basilari principi di probità, dignità e decoro (che devono guidare l’avvocato anche al di fuori dell’esercizio della professione forense), le affermazioni gratuitamente offensive di natura razzista rivolte alla controparte, giacché non giustificabili dall’esercizio del diritto di difesa in quanto assolutamente non necessarie e neppure utili ai mezzi ed ai… Leggi tutto: La rilevanza disciplinare delle espressioni gratuitamente offensive di natura razzista
- La discrezionalità del Giudice disciplinare nel valutare ammissibilità, rilevanza e conferenza delle prove dedotteIn tema di procedimento disciplinare a carico di avvocati, il giudice della deontologia ha il potere di valutare la convenienza a procedere all’esame di tutti o di parte dei testimoni ammessi, e, quindi, di revocare l’ordinanza ammissiva e di dichiarare chiusa la prova, quando ritenga superflua la loro ulteriore assunzione perché in possesso, attraverso la… Leggi tutto: La discrezionalità del Giudice disciplinare nel valutare ammissibilità, rilevanza e conferenza delle prove dedotte
- Il cliente può sollevare l’avvocato dal dovere di riserbo e segreto professionaleIl dovere di riserbo e segreto professionale (art. 6 L. n. 247/2012, artt. 13 e 28 cdf) impone di non divulgare notizie inerenti al mandato professionale, salvo assenso del cliente. Consiglio Nazionale Forense (pres. f.f. Corona, rel. Secchi Tarugi), sentenza n. 19 del 30 gennaio 2025
- Il principio della colpevolezza “al di là di ogni ragionevole dubbio” vale anche in sede disciplinareIl procedimento disciplinare è di natura accusatoria, sicché va accolto il ricorso avverso la decisione del Consiglio territoriale allorquando la prova della violazione deontologica non si possa ritenere sufficientemente raggiunta, per mancanza di prove certe o per contraddittorietà delle stesse, giacché l’insufficienza di prova su un fatto induce a ritenere fondato un ragionevole dubbio sulla… Leggi tutto: Il principio della colpevolezza “al di là di ogni ragionevole dubbio” vale anche in sede disciplinare