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- Inammissibile l’impugnazione al CNF carente della specificità dei motivi del gravameLa specificità dei motivi del gravame, necessaria al fine della ammissibilità del ricorso al CNF richiede l’indicazione chiara ed inequivoca, ancorchè succinta, delle ragioni di fatto e di diritto della doglianza, tale da consentire l’esatta identificazione dei limiti del devolutum e, quindi, delle questioni che si intendono sottoporre al riesame, con la conseguenza che va… Leggi tutto: Inammissibile l’impugnazione al CNF carente della specificità dei motivi del gravame
- [importante] L’accesso al fascicolo disciplinare del CNF da parte dell’incolpatoAi sensi dell’art. 60 co. 2 R.D. n. 37/1934, la Segreteria del CNF, una volta che il PG abbia restituito il fascicolo proveniente dall’Organo disciplinare (co. 1), «avverte il ricorrente e le altre parti interessate che gli atti rimarranno depositati negli Uffici […] per il termine di dieci giorni a decorrere dal giorno successivo a… Leggi tutto: [importante] L’accesso al fascicolo disciplinare del CNF da parte dell’incolpato
- [importante] L’accesso al fascicolo disciplinare del CDD da parte dell’incolpatoNell’ambito del procedimento disciplinare, l’accesso dell’incolpato alla relativa documentazione è regolato, in via esclusiva, dalle disposizioni contenute nella L. n. 247/2012 e nel Reg. CNF n. 2/2014 (sub specie: art. 59 co. 1 L. n. 247/2012, art. 14 co. 6 Reg. CNF n. 2/2014, art. 17 co. 2 Reg. CNF n. 2/2014), non trovando applicazione… Leggi tutto: [importante] L’accesso al fascicolo disciplinare del CDD da parte dell’incolpato
- Procedimento disciplinare: la rilevanza probatoria delle dichiarazioni dell’esponenteL’attività istruttoria espletata dal consiglio territoriale deve ritenersi correttamente motivata allorquando la valutazione disciplinare sia avvenuta non già solo esclusivamente sulla base delle dichiarazioni dell’esponente o di altro soggetto portatore di un interesse personale nella vicenda, ma altresì dall’analisi delle risultanze documentali acquisite agli atti, che rappresentano certamente il criterio logico-giuridico inequivocabilmente a favore della… Leggi tutto: Procedimento disciplinare: la rilevanza probatoria delle dichiarazioni dell’esponente
- La difesa non giustifica l’offesaNell’ambito della propria attività difensiva, l’avvocato deve e può esporre le ragioni del proprio assistito con ogni rigore utilizzando tutti gli strumenti processuali di cui dispone e ciò massimamente nella fase dell’impugnazione, atto diretto a criticare anche severamente una precedente decisione giudiziale e ciò rappresentando con la maggiore efficacia possibile la carenza di motivazione del… Leggi tutto: La difesa non giustifica l’offesa
- Espressioni sconvenienti ed offensive: l’illecito non è scriminato dall’eventuale veridicità dei fattiL’espressione tacciata di offensività riveste rilievo deontologico “di per sé”, cioè a prescindere dalla veridicità dei fatti che hanno dato luogo alla presentazione dell’esposto. Consiglio Nazionale Forense (pres. f.f. Corona, rel. Brienza), sentenza n. 23 del 30 gennaio 2025
- Espressioni sconvenienti ed offensive: illecite anche quelle pronunciate nella dimensione non professionale ovvero della vita privataL’avvocato ha il dovere di comportarsi, in ogni situazione (quindi anche nella dimensione privata e non propriamente nell’espletamento dell’attività forense), con la dignità e con il decoro imposti dalla funzione che l’avvocatura svolge nella giurisdizione e deve in ogni caso astenersi dal pronunciare espressioni sconvenienti od offensive, il cui carattere illecito deve essere accertato caso… Leggi tutto: Espressioni sconvenienti ed offensive: illecite anche quelle pronunciate nella dimensione non professionale ovvero della vita privata
- La difesa non giustifica l’offesa: illeciti gli attacchi personali alla controparteIl limite di compatibilità delle esternazioni verbali o verbalizzate e/o dedotte nell’atto difensivo dal difensore con le esigenze della dialettica processuale e dell’adempimento del mandato professionale, oltre il quale si prefigura la violazione dell’art. 52 cdf, va individuato nella intangibilità della persona del contraddittore, nel senso che quando la disputa abbia un contenuto oggettivo e… Leggi tutto: La difesa non giustifica l’offesa: illeciti gli attacchi personali alla controparte
- Espressioni sconvenienti od offensive: i limiti di verità, continenza e pertinenzaNel conflitto tra diritto a svolgere la difesa giudiziale nel modo più largo e insindacabile e il diritto della controparte al decoro e all’onore prevale il primo, salvo l’ipotesi in cui le espressioni offensive siano gratuite, ossia non abbiano relazione con l’esercizio del diritto di difesa e siano oggettivamente ingiuriose; pertanto non commette illecito disciplinare… Leggi tutto: Espressioni sconvenienti od offensive: i limiti di verità, continenza e pertinenza
- Espressioni sconvenienti ed offensive: illeciti gli attacchi personali alla controparteCostituisce illecito disciplinare il comportamento dell’avvocato che offenda controparte, definendolo “sfrontato”, “farneticnte”, “proclive a delinquere”, “spregiudicato”, “losca figura”, “arrogante malavitoso”, “malfattore che opera all’insegna del malaffare”. Consiglio Nazionale Forense (pres. f.f. Corona, rel. Brienza), sentenza n. 23 del 30 gennaio 2025
- Il principio della colpevolezza “al di là di ogni ragionevole dubbio” vale anche in sede disciplinareIl procedimento disciplinare è di natura accusatoria, sicché va accolto il ricorso avverso la decisione del Consiglio territoriale allorquando la prova della violazione deontologica non si possa ritenere sufficientemente raggiunta, per mancanza di prove certe o per contraddittorietà delle stesse, giacché l’insufficienza di prova su un fatto induce a ritenere fondato un ragionevole dubbio sulla… Leggi tutto: Il principio della colpevolezza “al di là di ogni ragionevole dubbio” vale anche in sede disciplinare
- L’assoluzione (piena) in sede penale non rimette in termini per l’impugnazione al CNF l’incolpato condannato in sede disciplinare (che deve invece attivarsi presso il CDD)Nel caso in cui sia inflitta una sanzione deontologica, la definitività di questa non impedisce la riapertura del relativo procedimento disciplinare avanti al CDD ai fini del proscioglimento se, per quei medesimi fatti, l’incolpato sia stato poi assolto in sede penale con formula piena (perchè il fatto non sussiste o perchè l’incolpato non lo ha… Leggi tutto: L’assoluzione (piena) in sede penale non rimette in termini per l’impugnazione al CNF l’incolpato condannato in sede disciplinare (che deve invece attivarsi presso il CDD)
- Procedimento disciplinare: inammissibile l’impugnazione da parte dell’esponenteLa legittimazione a proporre impugnazione delle decisioni disciplinari del Consiglio territoriale compete esclusivamente all’incolpato (nel caso di affermazione di sua responsabilità), nonché per ogni decisione al Consiglio dell’Ordine degli Avvocati, al Procuratore delle Repubblica e al Procuratore Generale della Corte di Appello (art. 61 L. n. 247/2012), e non pure all’esponente, il cui eventuale ricorso… Leggi tutto: Procedimento disciplinare: inammissibile l’impugnazione da parte dell’esponente
- Il giudice della deontologia non ha l’obbligo di confutare esplicitamente tutte le tesi ed emergenze istruttorie non accolteAnche in tema di procedimento disciplinare a carico degli avvocati, il giudice della disciplina non ha l’obbligo di confutare esplicitamente le tesi non accolte né di effettuare una particolareggiata disamina degli elementi di giudizio non ritenuti significativi, essendo sufficiente a soddisfare l’esigenza di adeguata motivazione che il raggiunto convincimento risulti da un esame logico e… Leggi tutto: Il giudice della deontologia non ha l’obbligo di confutare esplicitamente tutte le tesi ed emergenze istruttorie non accolte
- Inammissibile l’impugnazione al CNF carente della specificità dei motivi del gravameLa specificità dei motivi del gravame, necessaria al fine della ammissibilità del ricorso al CNF richiede l’indicazione chiara ed inequivoca, ancorchè succinta, delle ragioni di fatto e di diritto della doglianza, tale da consentire l’esatta identificazione dei limiti del devolutum e, quindi, delle questioni che si intendono sottoporre al riesame, con la conseguenza che va… Leggi tutto: Inammissibile l’impugnazione al CNF carente della specificità dei motivi del gravame