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- La rilevanza (anche) disciplinare dell’uso di marche da bollo e contributi unificati già adoperati ovvero contraffattiSi rende responsabile della violazione dei doveri di probità, dignità e decoro (art. 9 cdf), nonché del dovere di adempimento fiscale (art. 16 cdf), l’Avvocato che, per l’iscrizione a ruolo telematica di due giudizi, utilizza bolli e contributo unificato già adoperati, anche in ragione dell’idoneità della condotta ad ingenerare nel personale giudiziario un giudizio negativo… Leggi tutto: La rilevanza (anche) disciplinare dell’uso di marche da bollo e contributi unificati già adoperati ovvero contraffatti
- Omesso risarcimento del danno: esclusa l’attenuazione della sanzione disciplinareIl mancato risarcimento del danno da parte dell’incolpato costituisce comportamento successivo al fatto (art. 21 cdf) valutabile al fine della dosimetria della sanzione (Nella specie, in applicazione del principio di cui in massima, il CNF ha rigettato la richiesta di attenuazione della sanzione disciplinare della radiazione irrogata dal CDD). Consiglio Nazionale Forense (pres. f.f. Napoli,… Leggi tutto: Omesso risarcimento del danno: esclusa l’attenuazione della sanzione disciplinare
- Concorso di illeciti deontologici: la sanzione disciplinare non è frutto di un cumulo giuridico delle singole sanzioniGli istituti del cumulo giuridico e materiale, propri del diritto penale, che prevedono ben precisi canoni di applicazione sanzionatoria, sono del tutto estranei all’ambito normativo del procedimento disciplinare, tanto da escludersi ogni possibilità di applicazione analogica. Infatti, in ossequio al principio enunciato dall’art. 21 cdf (già art. 3 codice previgente), nei procedimenti disciplinari l’oggetto di… Leggi tutto: Concorso di illeciti deontologici: la sanzione disciplinare non è frutto di un cumulo giuridico delle singole sanzioni
- Sanzione disciplinare nel caso di concorso di illeciti deontologici: infondata la qlc sull’inapplicabilità della continuazioneVa disattesa, perché manifestamente infondata, la questione di legittimità costituzionale relativa alla inapplicabilità in materia disciplinare dell’istituto (penalistico) della continuazione e del conseguente regime del cumulo giuridico previsto in caso di concorso formale, per asserito contrasto della legge professionale forense (L. 247/2012) con le previsioni di cui agli artt. 3 e 27 della Carta fondamentale,… Leggi tutto: Sanzione disciplinare nel caso di concorso di illeciti deontologici: infondata la qlc sull’inapplicabilità della continuazione
- Concorso (materiale) di violazioni deontologiche commesse con più azioni od omissioni: inapplicabile l’istituto della continuazioneNel caso di plurime condotte materiali aventi autonomo rilievo deontologico, non trova applicazione in via analogica la disciplina sulla “continuazione” prevista dall’art. 81 c.p. (che si riferisce agli illeciti penali) e dall’art. 8, co. 2, L. n. 689/1981 (che si riferisce alle infrazioni amministrative in materia di previdenza ed assistenza). Consiglio Nazionale Forense (pres. f.f.… Leggi tutto: Concorso (materiale) di violazioni deontologiche commesse con più azioni od omissioni: inapplicabile l’istituto della continuazione
- Esclusa la riduzione della sanzione disciplinare per l’incolpato che non mostri alcuna consapevolezza del proprio erroreL’ammissione della propria responsabilità da parte dell’incolpato può essere valorizzata nell’ambito del complessivo giudizio relativo alla sua personalità ai fini della determinazione della giusta sanzione in senso più mite; attenuazione che invece deve escludersi ove, per converso, l’incolpato non mostri alcuna resipiscenza. Consiglio Nazionale Forense (pres. f.f. Napoli, rel. D’Agostino), sentenza n. 109 del 14… Leggi tutto: Esclusa la riduzione della sanzione disciplinare per l’incolpato che non mostri alcuna consapevolezza del proprio errore
- L’appropriazione indebita di somme spettanti a persone prive in tutto od in parte di autonomiaCostituisce (anche) gravissimo illecito disciplinare il comportamento dell’avvocato che, nella sua qualità di amministratore di sostegno o tutore del beneficiario o dell’interdetto, prelevi indebitamente dal conto corrente di questi ingenti somme, ingiustificate e comunque non autorizzate dal Giudice tutelare, quand’anche a preteso titolo di rimborso spese (Nel caso di specie, approfittando della propria funzione di… Leggi tutto: L’appropriazione indebita di somme spettanti a persone prive in tutto od in parte di autonomia
- Rapporti tra processo penale e procedimento disciplinare: il patteggiamento sul reato e il patteggiamento sui motivi sono sentenze diverseL’applicazione della pena su richiesta delle parti ai sensi degli artt. 444 e ssgg. c.p.p. (c.d “patteggiamento sul reato” o “sull’imputazione”) è istituto del tutto diverso da quello del “concordato in appello” ai sensi dell’art. 599-bis c.p. (c.d. “patteggiamento sulla sentenza” o “sui motivi”), sicché a quest’ultimo non si applica l’art. 25, comma 1, lett.… Leggi tutto: Rapporti tra processo penale e procedimento disciplinare: il patteggiamento sul reato e il patteggiamento sui motivi sono sentenze diverse
- Prescrizione dell’azione disciplinare: l’appropriazione indebita costituisce illecito deontologico permanente (ancorché, penalisticamente, sia un reato istantaneo)L’appropriazione sine titulo ovvero la mancata restituzione di somme di competenza altrui, sebbene penalisticamente integri un reato istantaneo in quanto la sua consumazione si esaurisce con l’uso, in sede disciplinare costituisce illecito permanente. Conseguentmenete, la decorrenza del termine prescrizionale ha inizio dalla data della cessazione della condotta, e precisamente allorché: 1) il professionista metta a… Leggi tutto: Prescrizione dell’azione disciplinare: l’appropriazione indebita costituisce illecito deontologico permanente (ancorché, penalisticamente, sia un reato istantaneo)
- In materia disciplinare non opera il principio di stretta tipicità dell’illecitoIn materia disciplinare non opera il principio di stretta tipicità dell’illecito, proprio del diritto penale, per cui non è prevista una tassativa elencazione dei comportamenti vietati, ma solo l’enunciazione dei doveri fondamentali, tra cui segnatamente quelli di probità, dignità, decoro, lealtà e correttezza di cui all’art. 9 del nuovo codice deontologico forense che, quale “norma… Leggi tutto: In materia disciplinare non opera il principio di stretta tipicità dell’illecito
- Il CNF può integrare, in sede di appello, la motivazione della decisione del Consiglio territorialeLa mancanza di adeguata motivazione non costituisce motivo di nullità della decisione del Consiglio territoriale, in quanto, alla motivazione carente, il Consiglio Nazionale Forense, giudice di appello, può apportare le integrazioni che ritiene necessarie. Il C.N.F. è infatti competente quale giudice di legittimità e di merito, per cui l’eventuale inadeguatezza, incompletezza e addirittura assenza della… Leggi tutto: Il CNF può integrare, in sede di appello, la motivazione della decisione del Consiglio territoriale
- Adempimento del mandato e costante obbligo informativo sullo stato della praticaL’obbligo di diligenza da osservare nell’adempimento dell’incarico impone all’avvocato di assolvere, sia all’atto del conferimento dell’incarico che nel corso del suo svolgimento, ai doveri di sollecitazione, dissuasione ed informazione del cliente, rappresentando tutte le questioni di fatto e di diritto ostative al raggiungimento del risultato, con onere della relativa prova della condotta a carico del… Leggi tutto: Adempimento del mandato e costante obbligo informativo sullo stato della pratica
- Inadempimento del mandato e mancate o false informazioni al clienteViene meno ai doveri di diligenza, dignità, correttezza e decoro della professione forense l’avvocato che non dia corso al mandato ricevuto (art. 26 cdf) e dia false rassicurazioni al cliente sullo stato della pratica (art. 27 cdf), trattandosi di comportamenti censurabili che compromettono la credibilità e il ruolo dell’avvocatura e minano l’affidamento dei terzi. Consiglio… Leggi tutto: Inadempimento del mandato e mancate o false informazioni al cliente
- L’inadempimento delle obbligazioni nei confronti dei terzi non è scriminato da asserite difficoltà economiche dell’incolpatoL’asserito stato di bisogno non scrimina la rilevanza deontologica né attenua la sanzione disciplinare per l’inadempimento delle obbligazioni nei confronti dei terzi (art. 64 cdf), tantopiù in mancanza di resipiscenza. Tuttavia, l’esistenza dei gravi problemi economico-familiari dell’incolpato il quale abbia agito in stato di bisogno e di gravi difficoltà economiche non dipendenti da fatto volontario… Leggi tutto: L’inadempimento delle obbligazioni nei confronti dei terzi non è scriminato da asserite difficoltà economiche dell’incolpato
- Sospeso disciplinarmente l’avvocato che detenga illegalmente armi e proiettiliCostituisce (anche) illecito disciplinare, per violazione dell’art. 9 cdf, il comportamento dell’avvocato che detenga illegalmente un’arma da fuoco, trattandosi di condotta che arreca disdoro alla classe forense per violazione dei principi di probità, lealtà e correttezza a cui il professionista deve sempre ispirarsi (Nel caso di specie, l’incolpato era stato condannato in sede penale, con… Leggi tutto: Sospeso disciplinarmente l’avvocato che detenga illegalmente armi e proiettili