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- L’omesso adempimento al mandato costituisce illecito permanenteAi fini della prescrizione dell’azione disciplinare, l’omesso adempimento al mandato costituisce illecito permanente. In difetto di altra situazione o circostanza da cui possa conseguirne la cessazione, la permanenza (e il conseguente inizio del corso della prescrizione), al fine di evitare una ragionevole imprescrittibilità dell’illecito, cessa con la decisione di primo grado. Consiglio Nazionale Forense (pres.… Leggi tutto: L’omesso adempimento al mandato costituisce illecito permanente
- Illecito disciplinare: la resipiscenza e il buon comportamento dell’incolpato successivo al fatto possono mitigare la sanzioneLa sanzione irrogata dal Consiglio territoriale ben può essere ridotta nella misura qualora l’incolpato ammetta le proprie responsabilità e dimostri consapevolezza del proprio errore, ove tale suo comportamento successivo al fatto indichi un riallineamento alla correttezza della condotta. Consiglio Nazionale Forense (pres. f.f. Corona, rel. D’Agostino), sentenza n. 191 del 4 luglio 2025
- Espressioni sconvenienti ed offensive: l’illecito non è scriminato dall’eventuale veridicità dei fattiLe espressioni sconvenienti ed offensive (art. 52 cdf) assumono rilievo di per sé, indipendentemente dal contesto in cui sono usate e dalla veridicità dei fatti che ne costituiscono oggetto, essendo il relativo divieto previsto a salvaguardia della dignità e del decoro della professione, che, anche in presenza di comportamenti criticabili o perfino illeciti dei colleghi… Leggi tutto: Espressioni sconvenienti ed offensive: l’illecito non è scriminato dall’eventuale veridicità dei fatti
- Fase pre-procedimentale: il mancato rispetto del termine semestrale per completare l’istruttoria disciplinareIl termine di sei mesi, previsto dall’art. 14 co. 5 Reg. CNF n. 2/2014 sul procedimento disciplinare e decorrente dall’iscrizione della notizia di illecito disciplinare nel registro riservato di cui all’art. 12 Reg. CNF n. 2/2014 cit., entro cui il Consigliere Istruttore, responsabile della fase preprocedimentale, completa l’istruttoria stessa non ha natura perentoria ma solo… Leggi tutto: Fase pre-procedimentale: il mancato rispetto del termine semestrale per completare l’istruttoria disciplinare
- Espressioni sconvenienti ed offensive: la reiterazione dell’illecito non trasforma gli illeciti plurimi in un unico reato continuatoLe “espressioni sconvenienti ed offensive” (art. 52 cdf) realizzate attraverso una pluralità di atti difensivi -ancorché di uno stesso giudizio e nei confronti dei medesimi destinatari- sono illeciti disciplinari autonomi, per ciascuno dei quali decorrono distinti termini prescrizionali, il cui dies a quo va quindi individuato nelle date di deposito dei relativi atti giudiziari, che… Leggi tutto: Espressioni sconvenienti ed offensive: la reiterazione dell’illecito non trasforma gli illeciti plurimi in un unico reato continuato
- L’incarico professionale per il tramite di agenzie o procacciatori d’affariPone in essere un comportamento deontologicamente rilevante l’avvocato che assuma pratiche per il tramite di un’agenzia e svolga attività professionale senza ricevere il mandato diretto della parte assistita così ponendo in essere un’ipotesi di non consentito accaparramento della clientela. Consiglio Nazionale Forense (pres. Greco, rel. Cosimato), sentenza n. 186 del 4 luglio 2025
- La discrezionalità del Giudice disciplinare nel valutare ammissibilità, rilevanza e conferenza delle prove dedotteIl principio del libero convincimento opera anche in sede disciplinare, sicché il Giudice della deontologia ha ampio potere discrezionale nel valutare ammissibilità, rilevanza e conferenza delle prove dedotte. Non è pertanto censurabile, né può determinare la nullità della decisione, la mancata audizione dei testi indicati ovvero la mancata acquisizione di documenti, quando risulti che il… Leggi tutto: La discrezionalità del Giudice disciplinare nel valutare ammissibilità, rilevanza e conferenza delle prove dedotte
- Il CNF può integrare, in sede di appello, la motivazione della decisione del Consiglio territorialeLa mancanza di adeguata motivazione non costituisce motivo di nullità della decisione del Consiglio territoriale, in quanto, alla motivazione carente, il Consiglio Nazionale Forense, giudice di appello, può apportare le integrazioni che ritiene necessarie. Il C.N.F. è infatti competente quale giudice di legittimità e di merito, per cui l’eventuale inadeguatezza, incompletezza e addirittura assenza della… Leggi tutto: Il CNF può integrare, in sede di appello, la motivazione della decisione del Consiglio territoriale
- Il CDD può valutare la convenienza a procedere all’esame di tutti o di parte dei testimoni ammessiIn tema di procedimento disciplinare a carico di avvocati, il Consiglio territoriale ha il potere di valutare la convenienza a procedere all’esame di tutti o di parte dei testimoni ammessi e, quindi, di revocare l’ordinanza ammissiva e di dichiarare chiusa la prova, quando ritenga superflua la loro ulteriore assunzione perchè in possesso, attraverso la valutazione… Leggi tutto: Il CDD può valutare la convenienza a procedere all’esame di tutti o di parte dei testimoni ammessi
- Inadempimento delle obbligazioni relative o estranee all’esercizio della professioneL’inadempimento delle obbligazioni inerenti l’esercizio della professione forense derivante da non scusabile e rilevante trascuratezza configura automaticamente illecito disciplinare (art. 26 cdf), mentre l’inadempimento delle obbligazioni estranee all’esercizio della professione (art. 64 cdf) assume carattere di illecito disciplinare quando, per modalità o gravità, sia tale da compromettere la fiducia dei terzi nella capacità dell’avvocato di… Leggi tutto: Inadempimento delle obbligazioni relative o estranee all’esercizio della professione
- L’inadempimento delle obbligazioni nei confronti dei terziCommette e consuma illecito deontologico l’avvocato che non provveda al puntuale adempimento delle proprie obbligazioni nei confronti dei terzi e ciò indipendentemente dalla natura privata o meno del debito, atteso che tale onere di natura deontologica (art. 64 cdf), oltre che di natura giuridica, è finalizzato a tutelare l’affidamento dei terzi nella capacità dell’avvocato al… Leggi tutto: L’inadempimento delle obbligazioni nei confronti dei terzi
- Conflitto di interessi: l’illecito (di pericolo) garantisce l’assoluta terzietà dell’avvocato al di sopra di ogni dubbioAffinché possa dirsi rispettato il canone deontologico posto dall’art. 24 cdf non solo deve essere chiara la terzietà dell’avvocato, ma è altresì necessario che in alcun modo possano esservi situazioni o atteggiamenti tali da far intendere diversamente. La suddetta norma, invero, tutela la condizione astratta di imparzialità e di indipendenza dell’avvocato – e quindi anche… Leggi tutto: Conflitto di interessi: l’illecito (di pericolo) garantisce l’assoluta terzietà dell’avvocato al di sopra di ogni dubbio
- La cancellazione dell’incolpato dall’albo nelle more del giudizio di impugnazione avanti al CNFQualora, nelle more del giudizio di impugnazione della sanzione disciplinare comminata dal CDD, l’incolpato sia cancellato dall’albo o registro forense, deve dichiararsi la cessazione della materia del contendere, giacché la potestas disciplinare è strettamente ed indissolubilmente collegata alla iscrizione negli albi o nei suoi Registri allegati. In tal caso, l’estinzione del giudizio di impugnazione comporta… Leggi tutto: La cancellazione dell’incolpato dall’albo nelle more del giudizio di impugnazione avanti al CNF
- Iscrizione all’albo o registro: la valutazione della condotta irreprensibileLa valutazione della condotta irreprensibile fondamentale ai fini della iscrizione all’albo degli avvocati o al registro dei praticanti, va compiuta dal Coa in modo autonomo ed indipendente anche dall’esito di un eventuale procedimento penale, la cui condanna non implica una automatica inibizione alla iscrizione specie se relativa ad una condotta risalente nel tempo, essendo necessaria… Leggi tutto: Iscrizione all’albo o registro: la valutazione della condotta irreprensibile
- Omessa o tardiva fatturazione di compensi percepiti: il punto sull’individuazione del dies a quo prescrizionaleL’avvocato ha l’obbligo, sanzionato (anche) in sede disciplinare dagli artt. 16 e 29 cdf, di emettere fattura fiscale entro dodici giorni dal pagamento della prestazione (art. 6 co. 3 e art. 21 co. 4 del DPR n. 633/1972) e, quindi, di registrare il documento stesso entro il quindicesimo giorno del mese successivo a quello della… Leggi tutto: Omessa o tardiva fatturazione di compensi percepiti: il punto sull’individuazione del dies a quo prescrizionale