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- Non sussiste rapporto di specialità tra fra gli artt. 52 e 53 del codice deontologicoNon sussiste rapporto di specialità fra gli artt. 52 e 53 del codice deontologico, giacché il secondo delimita l’ambito etico nel quale devono estrinsecarsi i rapporti fra avvocati e magistrati, richiamando, al riguardo, i principi generali della pari dignità e del reciproco rispetto, mentre il primo individua una specifica violazione dei canoni comportamentali anzidetti, che… Leggi tutto: Non sussiste rapporto di specialità tra fra gli artt. 52 e 53 del codice deontologico
- Il CDD può valutare la convenienza a procedere all’esame di tutti o di parte dei testimoni ammessiIn tema di procedimento disciplinare, il Consiglio territoriale ha il potere di valutare la convenienza a procedere all’esame di tutti o di parte dei testimoni ammessi e, quindi, di revocare l’ordinanza ammissiva e di dichiarare chiusa la prova, quando ritenga superflua la loro ulteriore assunzione perchè in possesso, attraverso la valutazione delle risultanze acquisite, di… Leggi tutto: Il CDD può valutare la convenienza a procedere all’esame di tutti o di parte dei testimoni ammessi
- Istruttoria esperita in sede penale: il principio delle cc.dd. prove atipiche vale anche in sede disciplinareAnche in sede disciplinare opera il principio di “acquisizione della prova”, in forza del quale un elemento probatorio, legittimamente acquisito, una volta introdotto nel processo, è acquisito agli atti e, quindi, è ben utilizzabile da parte del giudice al fine della formazione del convincimento. Conseguentemente, le risultanze probatorie acquisite, pur se formate in un procedimento… Leggi tutto: Istruttoria esperita in sede penale: il principio delle cc.dd. prove atipiche vale anche in sede disciplinare
- La sentenza penale di prescrizione del reato non impone il proscioglimento dell’incolpato in sede disciplinareLa sentenza penale di condanna divenuta definitiva, ex art. 653 c.p.p., ha efficacia di giudicato nel giudizio disciplinare quanto all’accertamento della sussistenza del fatto, della sua illiceità penale e all’affermazione che l’imputato lo ha commesso (pur restando di competenza del giudice disciplinare verificare se il comportamento accertato sia deontologicamente sanzionabile). Priva di corrispondenti effetti è,… Leggi tutto: La sentenza penale di prescrizione del reato non impone il proscioglimento dell’incolpato in sede disciplinare
- Il procedimento disciplinare (amministrativo ma speciale) avanti al Consiglio territoriale non ha un termine (minimo o) massimo di durata a pena di nullitàIl procedimento disciplinare di primo grado ha sì natura amministrativa, ma speciale, in quanto disciplinato specificamente dalle norme dell’Ordinamento forense, che non contengono termini perentori per l’inizio, lo svolgimento e la definizione del procedimento stesso davanti al Consiglio territoriale all’infuori di quelli posti a tutela del diritto di difesa, nonché di quello di prescrizione dell’azione… Leggi tutto: Il procedimento disciplinare (amministrativo ma speciale) avanti al Consiglio territoriale non ha un termine (minimo o) massimo di durata a pena di nullità
- Espressioni sconvenienti o offensive: l’illecito è istantaneoL’illecito deontologico di cui all’art. 52 cdf ha natura istantanea e si consuma quando il soggetto passivo percepisce o è in grado di percepire l’offesa a lui recata, sicché è da tale momento che decorre il termine di prescrizione dell’azione disciplinare. Consiglio Nazionale Forense (pres. f.f. Corona, rel. Corona), sentenza n. 224 del 25 agosto… Leggi tutto: Espressioni sconvenienti o offensive: l’illecito è istantaneo
- Procedimento disciplinare: inammissibile l’impugnazione “immediata” avverso il solo dispositivoPrima che le motivazioni della decisione disciplinare siano depositate (art. 59 L. n. 247/2012), deve ritenersi inammissibile l’impugnazione proposta avverso il solo dispositivo ex art. 61 L. n. 247/2012, che non è atto autonomo capace di sostituire la formale e finale deliberazione e rispetto al quale i motivi di critica possono essere soltanto supposti, in… Leggi tutto: Procedimento disciplinare: inammissibile l’impugnazione “immediata” avverso il solo dispositivo
- Concorso di illeciti deontologici: la sanzione disciplinare è comunque unicaIn ossequio al principio enunciato dall’art. 21 cdf, nei procedimenti disciplinari l’oggetto di valutazione è il comportamento complessivo dell’incolpato e tanto al fine di valutare la sua condotta in generale, quanto a quello di infliggere la sanzione più adeguata, che non potrà se non essere l’unica nell’ambito dello stesso procedimento, nonostante siano state molteplici le… Leggi tutto: Concorso di illeciti deontologici: la sanzione disciplinare è comunque unica
- L’individuazione della sanzione disciplinare nel caso di illecito deontologico a forma libera o atipicoIn presenza di violazioni di precetti deontologici generali, per cui non sia prevista una sanzione precisa in funzione di condotte tipiche (cfr. art. 20 co. 2 cdf), la sanzione ben può essere individuata facendo riferimento alle previsioni sanzionatorie per ipotesi tipiche secondo un procedimento analogico in relazione agli interessi degni di tutela che l’illecito ha… Leggi tutto: L’individuazione della sanzione disciplinare nel caso di illecito deontologico a forma libera o atipico
- L’illecito disciplinare a forma libera o “atipico”Il nuovo Codice Deontologico Forense è informato al principio della tipizzazione della condotta disciplinarmente rilevante, “per quanto possibile” (art. 3, co. 3, L. 247/2012), poiché la variegata e potenzialmente illimitata casistica di tutti i comportamenti (anche della vita privata) costituenti illecito disciplinare non ne consente una individuazione dettagliata, tassativa e non meramente esemplificativa. Conseguentemente, la… Leggi tutto: L’illecito disciplinare a forma libera o “atipico”
- Elemento soggettivo dell’illecito: anche la colpa (e non solo il dolo) è fonte di responsabilità disciplinarePer l’imputabilità dell’infrazione disciplinare non è necessaria la consapevolezza dell’illegittimità dell’azione, dolo generico o specifico, ma è sufficiente la volontarietà con la quale è stato compiuto l’atto deontologicamente scorretto, a nulla rilevando la ritenuta sussistenza da parte del professionista di una causa di giustificazione o non punibilità. Consiglio Nazionale Forense (pres. f.f. Napoli, rel. Galletti),… Leggi tutto: Elemento soggettivo dell’illecito: anche la colpa (e non solo il dolo) è fonte di responsabilità disciplinare
- L’inadempimento delle obbligazioni nei confronti dei terziIl comportamento dell’avvocato deve essere adeguato al prestigio della classe forense, che impone comportamenti individuali ispirati a valori positivi, immuni da ogni possibile giudizio di biasimo, etico, civile o morale. Conseguentemente, commette e consuma illecito deontologico l’avvocato che non provveda al puntuale adempimento delle proprie obbligazioni nei confronti dei terzi e ciò indipendentemente dalla natura… Leggi tutto: L’inadempimento delle obbligazioni nei confronti dei terzi
- L’inadempimento delle obbligazioni nei confronti dei terziCommette e consuma illecito deontologico l’avvocato che non provveda al puntuale adempimento delle proprie obbligazioni nei confronti dei terzi e ciò indipendentemente dalla natura privata o meno del debito, atteso che tale onere di natura deontologica (art. 64 cdf), oltre che di natura giuridica, è finalizzato a tutelare l’affidamento dei terzi nella capacità dell’avvocato al… Leggi tutto: L’inadempimento delle obbligazioni nei confronti dei terzi
- Il CNF può integrare, in sede di appello, la motivazione della decisione del Consiglio territorialeLa mancanza di adeguata motivazione non costituisce motivo di nullità della decisione del Consiglio territoriale, in quanto, alla motivazione carente, il Consiglio Nazionale Forense, giudice di appello, può apportare le integrazioni che ritiene necessarie. Il C.N.F. è infatti competente quale giudice di legittimità e di merito, per cui l’eventuale inadeguatezza, incompletezza e addirittura assenza della… Leggi tutto: Il CNF può integrare, in sede di appello, la motivazione della decisione del Consiglio territoriale
- Procedimento disciplinare: le dichiarazioni dei terzi non valgono come confessioniLe dichiarazioni scritte rilasciate da terzi nel procedimento disciplinare non possono essere apprezzate come confessioni, trattandosi di privati che non sono parti del procedimento stesso, ma hanno unicamente il valore proprio degli elementi indiziari che come tali sono valutati dal giudice disciplinare nel contesto probatorio emergente dagli atti. Consiglio Nazionale Forense (pres. f.f. Napoli, rel.… Leggi tutto: Procedimento disciplinare: le dichiarazioni dei terzi non valgono come confessioni