Il COA di Trieste formula il seguente quesito: “E’ compatibile con l’iscrizione all’Albo degli Avvocati la posizione di colui che svolga attività gestoria in istituzioni pubbliche, o del terzo settore, che non siano caratterizzate da finalità di lucro?”.

L’articolo 18, lettera c) della legge n. 247/12 dispone che la professione di avvocato è incompatibile “con la qualità di socio illimitatamente responsabile o di amministratore di società di persone, aventi quale finalità l’esercizio di attività di impresa commerciale, in qualunque forma costituite, nonché’ con la qualità di amministratore unico o consigliere delegato di società […]

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Il Consiglio dell’Ordine degli Avvocati di Vercelli formula i seguenti quesiti: 1) costituisce illecito disciplinare il comportamento di iscritto all’Ordine che nella sua qualità di coerede legittimo del padre, già socio con il fratello di società semplice agricola, per la conduzione di terreni di proprietà delle rispettive famiglie, ha dovuto, nella dichiarazione di successione nella quota paterna, con i suoi coeredi, dichiarare l’impegno a mantenere tale congiunta gestione per cinque anni al fine dell’esenzione di cui all’art. 3 c. 4ter T.U.S. (346/1990)? 2) Costituisce illecito disciplinare la partecipazione dell’iscritto all’Ordine ove rivesta la qualità di socio in società semplice agricola, in assenza di potere di amministrazione e correlata responsabilità personale, che ex lege competerebbe a tutti i soci? 3) Costituisce illecito disciplinare l’attività dell’iscritto se, nel ruolo di cui ai predetti quesiti, compia atti non di carattere amministrativo, quali rilasciare un’intervista in merito all’attività della società agricola e vagliare la candidatura di possibili dipendenti?

Alla luce della competenza giurisdizionale del Consiglio Nazionale Forense in materia deontologica e disciplinare – la quale, evidentemente, riguarda anche la qualificazione delle condotte in termini di illecito disciplinare – non è possibile rispondere al quesito. Tuttavia, in spirito di leale collaborazione e alla luce dell’autonomia dei Consigli dell’Ordine in materia, si rinvia al parere […]

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Il COA di Firenze chiede di sapere “se, per un Praticante Avvocato iscritto all’Ordine, nei diciotto mesi totali di pratica forense, possa essere conteggiato anche il periodo di cinque mesi di un tirocinio retribuito, svolto presso la Corte di Giustizia dell’Unione Europea, a Lussemburgo, nell’ufficio di un giudice del Tribunale, con interpretazione estensiva dell’articolo 41, comma sesto, lettere b) e c) della Legge del 31 dicembre 2012, n. 247, stante l’impegno cospicuo e costante che detto Tirocinio implica; si chiede inoltre se sia possibile riconoscere la partecipazione alle udienze presso la Corte di Giustizia dell’Unione Europea come valide ai fini della pratica forense”.

La risposta è resa nei termini seguenti.“La legge n. 247/12, nell’innovare la disciplina del tirocinio per l’accesso alla professione forense, ha istituzionalizzato una serie di modalità alternative per lo svolgimento del tirocinio medesimo, nell’ottica di intersecare – per un verso – nuove modalità di formazione legate, in particolare, all’internazionalizzazione dei saperi e dei percorsi formativi […]

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I Consigli dell’Ordine degli Avvocati di Torino, Brindisi, Bari, Massa Carrara, Padova, Bologna e Pisa formulano una serie di quesiti – parzialmente sovrapponibili – relativi all’ambito di applicazione della disciplina recata dalla legge n. 49/2023, nonché all’interpretazione di specifiche disposizione della medesima.

Si chiede di sapere, in particolare:1) se la disposizione di cui all’articolo 7 della legge – a mente del quale “il parere di congruità emesso dall’ordine o dal collegio professionale sul compenso o sugli onorari richiesti dal professionista costituisce titolo esecutivo, anche per tutte le spese sostenute e documentate, se rilasciato nel rispetto della procedura […]

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Il COA di Monza formula due quesiti relativi alla sussistenza dell’obbligo di frequenza dei corsi di formazione per i tirocinanti di cui all’articolo 43 della legge n. 247/12 per i tirocinanti che svolgano o abbiano svolto lo stage presso gli uffici giudiziari ai sensi dell’articolo 73 del d.l. n. 69/2013.

Chiede di sapere, in particolare:1) se i tirocinanti che svolgano o abbiano svolto il tirocinio ex art. 73 d.l. 69/13 presso gliUffici Giudiziari e che si siano iscritti al Registro dei praticanti dopo il 1 aprile 2022 abbiano l’obbligo di frequentare i corsi di cui all’art. 43 L. 247/12 per il periodo di 18 mesi […]

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Il COA di Siena chiede di sapere: 1) “Se il tirocinio professionale possa considerarsi ridotto da 18 a 16 mesi anche per i Praticanti che abbiano conseguito il titolo di Laurea nell’anno 2022 e ciò ove la seduta di laurea si sia svolta entro l’ultima sessione delle prove finali, prorogata sino al 15 giugno 2022; 2) Se il tirocinio professionale possa considerarsi ridotto da 18 a 16 mesi anche per i Praticanti che abbiano conseguito il titolo di Laurea nell’anno 2023 e ciò ove la seduta di laurea si sia svolta entro l’ultima sessione delle prove finali, prorogata sino al 15 giugno 2023”.

Il quesito è formulato alla luce delle recenti disposizioni di proroga contenuta nell’articolo 6, commi 8-bis e 8-ter del d.l. n. 198/2022. In particolare, il comma 8-bis dell’articolo 6 proroga al 31 dicembre 2023 il termine di cui all’articolo 6, comma 4, del d.l. n. 228/2021. Tale ultima disposizione rinvia, a sua volta, all’articolo 6, […]

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Il COA di Roma formula quesito in merito all’istanza – pervenuta da un Consigliere dello stesso Ordine – volta ad accedere all’elenco degli iscritti votanti alle ultime elezioni per il rinnovo del Consiglio dell’Ordine. Premessa una compiuta disamina della normativa applicabile, il COA chiede di sapere: a) se la predetta richiesta debba essere indirizzata al COA ovvero alla Commissione elettorale; b) se la predetta debba essere formulata in termini di mera istanza di accesso agli atti ex legge n. 241/90 ovvero come istanza di accesso civico ex d. lgs. n. 33/2013; c) se, ove correttamente proposta, detta richiesta debba essere accolta ovvero rigettata; d) in caso di accoglimento, in che termini sia possibile contemperare l’esigenza di interpello dei controinteressati, in uno con il rispetto dei principi di anonimizzazione e di minimizzazione con la materiale consegna di un completo “elenco dei votanti”.

La risposta è resa nei termini seguenti. Consiglio nazionale forense, parere n. 21 del 23 giugno 2023

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Il Coa di Salerno formula quesito in merito alla possibilità di iscrivere nel Registro dei Praticanti un sottufficiale della Guardia di Finanza quando consti in atti – in uno con il nulla osta del superiore gerarchico – l’esplicito impegno a non richiedere abilitazione al patrocinio. Chiede di sapere, in particolare, se residui in capo al COA – in fattispecie consimile – la possibilità di apprezzare discrezionalmente, alla luce dei predetti accorgimenti, la sussistenza nel caso concreto di un conflitto di appartenenza e/o di interessi tale da precludere l’iscrizione nel Registro.

La risposta è resa nei termini seguenti.L’orientamento del Consiglio Nazionale Forense è prevalentemente nel senso di precludere l’iscrizione nel Registro dei Praticanti di soggetti appartenenti alle Forze Armate e/o dell’Ordine e si basa sulla concreta difficoltà di conciliare il dovere di indipendenza con il vincolo di subordinazione gerarchica, con particolare riguardo al conflitto tra l’obbligo […]

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Il Consiglio dell’Ordine degli Avvocati di Palermo richiede un parere sul seguente quesito: “Il consolidato orientamento del CNF esclude per l’avvocato la possibilità di ricoprire la carica di liquidatore di una società di persone o di capitali se nominato dall’assemblea dei soci, per il divieto di cui all’art. 18 della L. 247/2012. […]

[…] Diversamente, qualora la nomina sia di fonte giudiziale (ad esempio ex art. 2487 c.c., comma 2°), il CNF ha ritenuto – sia pure nel vigore della disciplina precedente alla L. 247/2012 – che tale incarico non sia incompatibile con l’iscrizione all’Albo professionale, poiché mancano del tutto quelle caratteristiche che assimilerebbero l’avvocato al comune imprenditore, […]

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Il COA di Palermo formula quesito in merito all’interpretazione dell’articolo 7 della legge n. 49/2023, in materia di equo compenso.

La disposizione in esame prevede un nuovo canale preferenziale per ottenere il pagamento del credito professionale. In alternativa alla procedura di ingiunzione di pagamento e a quelle previste dall’art. 14 d.lgs. n. 150 del 2011, il parere di congruità emesso dall’Ordine o dal Collegio professionale sulla equa parcella del professionista “costituisce titolo esecutivo, anche per […]

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