Si chiede se “l’avvocato stabilito iscritto nell’elenco speciale sia legittimato a rifiutarsi di allegare alla domanda come stabilito la dichiarazione di intesa ex art. 8 L. 96/2001”.

Questa Commissione ha avuto occasione di chiarire (pareri nn. 31/2012 e 53/2013) che l’obbligo di esercitare la professione di intesa con un avvocato italiano implica che “non vi possa essere un affiancamento in via generale ad un avvocato abilitato ma che tale integrazione di poteri debba essere fornita per ogni singola procedura”. Non può infatti […]

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Il Consiglio dell’Ordine degli Avvocati di Treviso formula due quesiti. Con il primo quesito, chiede di sapere lo svolgimento della funzione di giudice onorario quale componente della Commissione Tributaria consenta una riduzione del periodo di tirocinio. Con il secondo quesito, il Consiglio chiede invece di sapere se, ai fini del rilascio del certificato di compiuta pratica, debba farsi riferimento al periodo di diciotto mesi, di cui all’art. 9 del D.L. n. 1/12, conv. con l. n. 27/12.

Al primo quesito deve essere data risposta negativa. Allo svolgimento della funzione di giudice onorario non è infatti riconosciuto alcun effetto di riduzione o di sostituzione di periodi di tirocinio per l’accesso alla professione forense. Tale effetto non è previsto né dalle Disposizioni del Titolo IV della legge n. 247/12, che peraltro saranno applicabili solo […]

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La Commissione Pari Opportunità costituita presso il Consiglio dell’Ordine degli Avvocati di Avellino chiede di sapere se la medesima abbia facoltà di disciplinare con un apposito regolamento l’istituendo “Sportello antiviolenza”, a mezzo del quale derogare al regolamento, approvato da questo Consiglio Nazionale, disciplinante l’attività dello Sportello per il cittadino contemplato dall’art. 30 della Legge n. 247/2012.

Osserva preliminarmente la Commissione che, ai sensi dell’art. 24, comma 3, della succitata legge (d’ora innanzi L.P.), gli Ordini circondariali “determinano la propria organizzazione con appositi regolamenti, nel rispetto delle disposizioni di legge”, che ai sensi del successivo art. 25, comma 4 L.P., presso ogni COA è costituito il comitato pari opportunità e che l’art. […]

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Si chiede se “alla luce del disposto dell’art. 73, comma 19, del D.L. 21 giugno 2013 n. 69, convertito in Legge 9 agosto 2013 n. 98, l’attestazione di proficuo svolgimento del tirocinio formativo, rilasciato dall’Ufficio Giudiziario presso il quale l’iscritto al Registro Speciale dei Praticanti abbia svolto il tirocinio stesso, possa essere computato ai fini dell’art. 41 Legge 247/2012 e, in caso positivo, in quale misura ”.

L’art. 41 L. 247/2012 è applicabile, a sensi del successivo art. 48, esclusivamente a decorrere dal terzo anno dall’entrata in vigore e presuppone, al comma 13, l’adozione da parte del Ministero, sentito il C.N.F., di un regolamento che disciplini “le modalità di svolgimento… e le relative procedure di controllo”. Il tirocinio formativo presso gli Uffici […]

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Si chiede se “nel caso di iscrizione presso il registro dei praticanti dell’Ordine di Campobasso, a seguito del trasferimento della residenza del praticante presso tale città, e dopo aver sostenuto l’esame da avvocato una prima volta presso la Corte d’Appello di Roma, lo stesso possa sostenere gli esami di avvocato presso la Corte d’Appello di Campobasso, sulla base di un ulteriore certificato di continua pratica, da rilasciarsi da parte di tale Ordine distrettuale, da compiere nell’ultimo semestre nell’ambito del distretto della Corte d’Appello”.

A sensi della L. 180/2003, che ha modificato il previgente testo di cui al DPR n. 101/1990, il certificato di compiuta pratica viene rilasciato dal C.O.A. del luogo ove il praticante ha svolto la maggior parte della pratica ovvero, in caso di parità, nel luogo ove la pratica è iniziata. Pare evincersi dal quesito che […]

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Il COA di Bologna chiede di conoscere se versa in condizione di incompatibilità con l’iscrizione all’Albo l’avvocato che, regolarmente iscritto a un Albo degli Avvocati italiano in assenza di situazioni di incompatibilità sul territorio nazionale, abbia sottoscritto all’estero (in un paese dell’Unione Europea, nello specifico in Spagna) un contratto di lavoro subordinato a tempo indeterminato, in ottemperanza alle diverse norme vigenti in quel Paese, che non configurano tale ipotesi come ostativa all’iscrizione in un Albo degli Avvocati di quel Paese, nel quale l’attività lavorativa di cui al contratto viene esclusivamente svolta.

La risposta al quesito è nei seguenti termini. Ai sensi dell’art. 18, c. 1, lett. d) della L. n. 247/2012 la professione di avvocato è incompatibile con qualsiasi attività di lavoro subordinato anche se con orario di lavoro limitato, salve le eccezioni indicate nell’art. 19 (insegnamento o ricerca in materie giuridiche nell’Università, nelle scuole secondarie […]

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Il Consiglio dell’Ordine degli Avvocati di Bologna con nota del 17 febbraio 2014 ha richiesto parere sulle modalità procedurali prescritte dall’art. 29, comma 6 della Legge 31 dicembre 2012 n. 247 relativamente agli iscritti agli albi che versino in condizione di morosità. In particolare, con deliberazione adottata nell’adunanza del 20 gennaio 2014 e concernente la “Situazione morosi 2011/2012”, il Consiglio rimettente si interroga sulla esigenza, o meno, che il professionista moroso sia convocato dinanzi al Consiglio stesso, ovvero se sia bastevole la sua comparizione avanti ad un Consigliere all’uopo delegato; a tale riguardo, il Consiglio territoriale chiede, altresì, precisazioni in ordine alla natura dell’atto formale di avvio del relativo procedimento, opinando che lo stesso coincida con la comunicazione di invito a comparire di fronte all’ente.

Premesso che il procedimento in questione non ha natura disciplinare, bensì amministrativa, come espressamente previsto dalla disposizione legislativa di riferimento, osserva la Commissione che, ai fini della legittimità dell’operato, il Consiglio territoriale è tenuto all’adozione della deliberazione di apertura del procedimento, la quale deve essere, quindi, comunicata all’interessato con l’indicazione dell’oggetto e delle sue finalità. […]

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Il Consiglio dell’Ordine degli Avvocati di Ferrara ha richiesto parere in ordine alla compatibilità, ai fini dell’iscrizione o della permanenza nell’elenco speciale annesso all’albo, dell’attribuzione dell’incarico di responsabile dell’ufficio legale di un ente pubblico. Il Consiglio rimettente evidenza, in particolare, il possibile conflitto tra la previsione dell’art. 23, comma 1 della legge 31 dicembre 2012, n. 247 (che impone la piena indipendenza degli avvocati degli enti pubblici nella trattazione esclusiva e stabile degli affari giuridici dell’ente) e l’art. 1, comma 7 della legge 6 novembre 2012, n. 190 che ha introdotto, nella struttura organizzativa degli enti pubblici, la figura del responsabile della prevenzione della corruzione.

Osserva la Commissione che, ai fini della valutazione di compatibilità dell’assunzione dell’incarico da parte di un avvocato di un ente pubblico, assumono rilievo le modalità di attribuzione dello stesso, le mansioni funzionalmente connesse e la sussistenza di un rapporto di dipendenza, quali indicatori tipici del rapporto di subordinazione a sua volta precluso dall’art. 18, comma […]

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Il Consiglio dell’Ordine degli Avvocati di Rimini ha richiesto parere in ordine alla possibilità di partecipazione di un praticante avvocato, regolarmente iscritto al relativo registro ai fini del tirocinio, ad una associazione tra avvocati (studio legale associato). Il quesito viene altresì prospettato in relazione alla duplice ipotesi del possesso, o meno, dell’abilitazione al all’esercizio di attività professionale in proprio.

Osserva la Commissione che l’associazione tra avvocati – figura tipica di organizzazione strutturata dell’attività professionale, il cui regime giuridico risale all’abrogata legge n. 1815/1939 ed al TUIR in materia di attribuzione del reddito agli associati – è esaustivamente disciplinata dall’articolo 4 della legge 31 dicembre 2012, n. 247, il cui comma 3 consente la costituzione […]

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Si chiede un parere in ordine “agli eventuali provvedimenti da adottare nel caso di assenze reiterate anche non consecutive, di un Consigliere alle sedute del Consiglio”.

E’ da premettere che la vigente legge professionale n. 247/2012, ed analogamente accadeva per la precedente, non ricollega conseguenze di sorta alle ipotesi di reiterate assenze da parte del Consigliere alle sedute del Consiglio. Al Consiglio dell’Ordine degli Avvocati non può applicarsi, in via analogica la normativa prevista per altri Enti Pubblici locali (art. 43 […]

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