Il termine per la notifica della decisione del COA è ordinatorio

Il termine di quindici giorni fissato dall’art. 50 R.D.L. 1578/33 (ratione temporis applicabile) per il deposito o la notifica della decisione disciplinare del C.d.O., non ha natura perentoria e la sua violazione non determina la nullità del provvedimento adottato. Consiglio Nazionale Forense (Pres. f.f. Vermiglio, Rel. Tacchini), sentenza del 10 aprile 2013, n. 48 NOTA: […]

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Al giudizio innanzi al CNF si applicano, in via sussidiaria, le norme di procedura civile

Nel procedimento disciplinare dinanzi al CNF trovano applicazione, quanto alla procedura, le norme particolari che, per ogni singolo istituto, sono dettate dalla legge professionale e, in mancanza, quelle del codice di procedura civile (Nella specie, è stata fatta applicazione delle norme di rito civile in tema di revocazione). Consiglio Nazionale Forense (Pres. f.f. Salazar, Rel. […]

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Modalità e termini della revocazione delle sentenze del CNF

La revocazione (art. 395 cpc) è ammessa anche per le decisioni del Consiglio Nazionale Forense e, in mancanza di norme derogatorie nella legge professionale, si propone mediante deposito del relativo ricorso presso il CNF stesso nel termine di trenta giorni decorrente dalla scoperta dell’asserito vizio revocatorio, a pena di inammissibilità (Nel caso di specie, la […]

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La revocazione è ammessa per i soli motivi tassativamente indicati dalla Legge

Il carattere di impugnazione eccezionale della revocazione, consentita per i soli motivi tassativamente indicati nell’art. 395 c.p.c., comporta l’inammissibilità di ogni censura non compresa in detta tassativa elencazione (Nella specie trattavasi di “ricorso per revocazione ex art. 395 n. 3 c.p.c.”, originato dalla decisione del COA sull’istanza di ricusazione proposta dall’incolpato). Consiglio Nazionale Forense (Pres. […]

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Sospensione cautelare: la gravità dell’imputazione penale

Ai fini della sospensione cautelare del professionista, il Consiglio territoriale non è tenuto a verificare l’apparente fondatezza delle accuse, ma esclusivamente la non manifesta infondatezza della notizia dell’esistenza del procedimento penale e dell’emissione dell’avviso ex art. 415 bis c.p.p. (il quale, peraltro, non deve necessariamente essere acquisito agli atti). (Nel caso di specie, il professionista veniva […]

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Inammissibile l’appello in proprio al CNF da parte dell’avvocato sospeso dall’esercizio della professione

Nel giudizio dinanzi al Consiglio nazionale forense non è consentita la difesa personale dell’avvocato che sia stato sospeso dall’esercizio della professione, difettando in tal caso il requisito indispensabile dello “ius postulandi”, la cui mancanza è rilevabile d’ufficio (Nella specie trattavasi di sospensione cautelare). Consiglio Nazionale Forense (Pres. f.f. Vermiglio, Rel. Borsacchi), sentenza del 15 marzo […]

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L’emissione di assegno scoperto o senza l’autorizzazione del trattario

Il professionista, che consapevolmente emetta un assegno senza l’autorizzazione del trattario e/o in difetto di provvista, pone in essere un comportamento deontologicamente rilevante perché lesivo dei doveri di probità, dignità e decoro ex art. 5 cdf (che debbono essere rispettati dall’avvocato sempre, nell’esercizio ma anche al di fuori dell’attività professionale), nonché di lealtà e correttezza […]

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Patrocinio a spese dello Stato e richiesta del compenso direttamente al cliente

La sopravvenuta conoscenza, da parte del difensore, dell’insussistenza ab origine delle condizioni che avevano a suo tempo determinato l’ammissione al beneficio del patrocinio a spese dello Stato comportano non solo la potenziale revoca del beneficio stesso nel momento in cui il difetto delle condizioni fosse conosciuto anche dall’Amministrazione concedente, ma altresì l’impossibilità per il difensore […]

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L’ignoranza della legge e la violazione degli obblighi di formazione permanente

In un sistema normativo enormemente complesso e spesso pletorico come il nostro, la mancata conoscenza di una norma di Legge non può di per sè costituire infrazione al precetto deontologico dell’art. 13 C.d.f., che stabilisce il dovere dell’avvocato di curare la propria preparazione professionale, con particolare riferimento ai settori nei quali svolge la sua attività […]

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