Sanzione aggravata alla sospensione: la durata minima è di due mesi, “per la contradizion che nol consente”

L’art. 22, comma 2, lettera b) del Codice deontologico Forense approvato dal Consiglio Nazionale Forense, ai sensi dell’art. 65, comma 5, primo inciso della L. n. 247 del 2012, si deve interpretare nel senso che la sanzione della sospensione dall’esercizio della professione, da essa prevista per i casi più gravi di illeciti che di norma […]

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Successione nel tempo di norme deontologiche: la valutazione in concreto della norma più favorevole all’incolpato

La nuova disciplina codicistica si applica anche ai procedimenti disciplinari in corso al momento della sua entrata in vigore (15 dicembre 2014), se più favorevole per l’incolpato, ai sensi dell’art. 65 L. n. 247/2012 (che ha esteso alle sanzioni disciplinari il canone penalistico del favor rei, in luogo del tempus regit actum applicato in precedenza […]

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Le espressioni sconvenienti od offensive non sono scriminate dalla provocazione altrui

L’avvocato ha il dovere di comportarsi, in ogni situazione, con la dignità e con il decoro imposti dalla funzione che l’avvocatura svolge nella giurisdizione e deve in ogni caso astenersi dal pronunciare espressioni sconvenienti od offensive (art. 52 cdf, già art. 20 codice previgente), la cui rilevanza deontologica non è peraltro esclusa dalla provocazione altrui, […]

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Se il CDD apprende d’ufficio la notizia di un fatto suscettibile di valutazione disciplinare deve inviare gli atti al COA per l’avvio del procedimento nel rispetto del contraddittorio

Il CDD che, dall’esposto di un avvocato trasmessogli dal COA ovvero dalle difese dell’incolpato, rilevi un possibile -autonomo ed ulteriore – illecito deontologico (nella specie, per espressioni sconvenienti ed offensive), non può trattenere d’ufficio il nuovo procedimento ma, nel rispetto dell’art. 50 Legge Professionale e, più in generale, del principio del contraddittorio, costituzionalmente garantito, deve […]

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L’impugnazione del richiamo verbale

Il richiamo verbale, sebbene non abbia carattere di sanzione disciplinare (art. 22 cdf), presuppone comunque l’accertamento di un illecito deontologico (anche se lieve e scusabile) e costituisce pur sempre un provvedimento afflittivo, sicché se ne deve ammettere l’impugnabilità dinanzi al Consiglio Nazionale Forense da parte dei soggetti legittimati, se pronunciato all’esito della fase decisoria (Capo […]

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Il richiamo verbale presuppone l’accertamento di un illecito deontologico e ha carattere afflittivo

L’applicazione del richiamo verbale, sebbene non abbia carattere di sanzione disciplinare (art. 22 cdf), presuppone per la sua irrogazione l’accertamento di un illecito deontologico (anche se lieve e scusabile) e costituisce comunque provvedimento afflittivo. Consiglio Nazionale Forense (pres. Masi, rel. Standoli), sentenza n. 162 del 3 ottobre 2022

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Il CNF può integrare, in sede di appello, la motivazione della decisione del Consiglio territoriale

La mancanza di adeguata motivazione (nella specie, peraltro esclusa) non costituisce motivo di nullità della decisione del Consiglio territoriale, in quanto, alla motivazione carente, il Consiglio Nazionale Forense, giudice di appello, può apportare le integrazioni che ritiene necessarie, ivi compresa una diversa qualificazione alla violazione contestata. Il C.N.F. è infatti competente quale giudice di legittimità […]

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