Conforme alla massima n. 3 dell’8 marzo 1990. (Rigetta ricorso contro decisione Consiglio Ordine Pesaro, 27 gennaio 1989). Consiglio Nazionale Forense (pres. GRANDE STEVENS, rel. CARANCI), sentenza del 8 marzo 1990, n. 14
Conforme alla massima n. 3 dell’8 marzo 1990. (Rigetta ricorso contro decisione Consiglio Ordine Pesaro, 27 gennaio 1989). Consiglio Nazionale Forense (pres. GRANDE STEVENS, rel. CARANCI), sentenza del 8 marzo 1990, n. 14
Iscrizione all’Albo ed esercizio della professione forense sono intimamente connessi, essendo l’iscrizione condizione dell’esercizio, dell’attività. Al riguardo gli artt. 3 e 17 della legge professionale vanno ricollegati al successivo art. 37; così come la condizione di incompatibilità esistente al momento della presentazione della domanda impedisce l’iscrizione, l’incompatibilità sopravvenuta impone l’obbligo della cancellazione dall’Albo. (Rigetta ricorso […]
E’ disciplinarmente censurabile il comportamento dell’avvocato che provvede ad incassare un assegno dato dalla assicurazione e ne rilascia uno proprio al cliente, privo di copertura, versando infine la somma corrispondente dopo la presentazione a suo carico di un atto di querela. (Accoglie parzialmente ricorso contro decisione Consiglio Ordine Firenze, 11 maggio 1988). Consiglio Nazionale Forense […]
La normale limitazione territoriale dell’esercizio della professione di procuratore legale stabilita dall’art. 5 della legge professionale si coordina esclusivamente agli atti che presuppongono l’instaurazione o lo svolgimento di un giudizio; sicché ove venga in considerazione una semplice attività stragiudiziale, ben può la parte essere rappresentata da un procuratore legale munito di mandato, pur se non […]
Non è viziata da nullità la delibera in materia disciplinare assunta dal Collegio giudicante che nelle varie adunanze preliminari sia stato diversamente composto. L’immutabilità del collegio giudicante è infatti richiesta solo per la fase dibattimentle. È irrilevante pertanto che i consiglieri dell’Ordine che hanno deliberato l’apertura del procedimento disciplinare non siano più in carica al […]
Il Consiglio dell’Ordine, valutati preliminarmente i fatti addebitati, e ritenuti gli stessi non manifestamente infondati ed irrilevanti, può iniziare anche d’ufficio il procedimento disciplinare, senza che sia necessaria una specifica richiesta di procedimento a carico dell’incolpato. (Rigetta ricorso contro decisione Consiglio Ordine Monza, 7 novembre 1988). Consiglio Nazionale Forense (pres. GRANDE STEVENS, rel. SCASSELLATI SFORZOLINI), […]
Perché il professionista pubblico dipendente abbia diritto, in via d’eccezione, ad essere iscritto nell’Elenco speciale annesso all’Albo di cui all’art. 3 lett. b), quarto comma, della legge 1578133, è necessario che risulti inserito nell’ufficio legale istituito presso l’ente pubblico e che tratti le cause e gli affari legali propri dell’ente presso cui presta la propria […]
Conforme alla massima n. 3 dell’8 marzo 1990. (Rigetta ricorso contro decisione Consiglio Ordine Pesaro, 27 gennaio 1989). Consiglio Nazionale Forense (pres. CAGNANI, rel. CARANCI), sentenza del 8 marzo 1990, n. 9
Il professionista che trattenga, malgrado il fermo parere contrario del cliente, un assegno ricevuto dalla controparte e che rifiuti tale consegna al cliente stesso per garantirsi il pur legittimo diritto al pagamento dell’onorario, viola i precetti della lealtà e della correttezza che impongono all’avvocato di mantenere i rapporti con il cliente in modo chiaro, senza […]
Nel procedimento disciplinare non può farsi luogo a pronuncia di assoluzione per insufficienza di prove, in quanto il dubbio intorno ai fatti che avrebbero determinato la violazione dei doveri professionali si traduce in mancanza di prova circa la sussistenza dell’addebito. Pertanto, qualora il complesso delle risultanze processuali istruttorie induca ad un giudizio dubitativo circa la […]