Le espressioni sconvenienti od offensive non sono scriminate dalla provocazione altrui

L’avvocato ha il dovere di comportarsi, in ogni situazione, con la dignità e con il decoro imposti dalla funzione che l’avvocatura svolge nella giurisdizione e deve in ogni caso astenersi dal pronunciare espressioni sconvenienti od offensive (art. 52 cdf, già art. 20 codice previgente), la cui rilevanza deontologica non è peraltro esclusa dalla provocazione altrui, […]

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Se il CDD apprende d’ufficio la notizia di un fatto suscettibile di valutazione disciplinare deve inviare gli atti al COA per l’avvio del procedimento nel rispetto del contraddittorio

Il CDD che, dall’esposto di un avvocato trasmessogli dal COA ovvero dalle difese dell’incolpato, rilevi un possibile -autonomo ed ulteriore – illecito deontologico (nella specie, per espressioni sconvenienti ed offensive), non può trattenere d’ufficio il nuovo procedimento ma, nel rispetto dell’art. 50 Legge Professionale e, più in generale, del principio del contraddittorio, costituzionalmente garantito, deve […]

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L’impugnazione del richiamo verbale

Il richiamo verbale, sebbene non abbia carattere di sanzione disciplinare (art. 22 cdf), presuppone comunque l’accertamento di un illecito deontologico (anche se lieve e scusabile) e costituisce pur sempre un provvedimento afflittivo, sicché se ne deve ammettere l’impugnabilità dinanzi al Consiglio Nazionale Forense da parte dei soggetti legittimati, se pronunciato all’esito della fase decisoria (Capo […]

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Il richiamo verbale presuppone l’accertamento di un illecito deontologico e ha carattere afflittivo

L’applicazione del richiamo verbale, sebbene non abbia carattere di sanzione disciplinare (art. 22 cdf), presuppone per la sua irrogazione l’accertamento di un illecito deontologico (anche se lieve e scusabile) e costituisce comunque provvedimento afflittivo. Consiglio Nazionale Forense (pres. Masi, rel. Standoli), sentenza n. 162 del 3 ottobre 2022

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Il CNF può integrare, in sede di appello, la motivazione della decisione del Consiglio territoriale

La mancanza di adeguata motivazione (nella specie, peraltro esclusa) non costituisce motivo di nullità della decisione del Consiglio territoriale, in quanto, alla motivazione carente, il Consiglio Nazionale Forense, giudice di appello, può apportare le integrazioni che ritiene necessarie, ivi compresa una diversa qualificazione alla violazione contestata. Il C.N.F. è infatti competente quale giudice di legittimità […]

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Procedimento disciplinare: l’interruzione della prescrizione in sede amministrativa e giurisdizionale

L’interruzione del termine quinquennale di prescrizione dell’azione disciplinare nei confronti degli esercenti la professione forense è diversamente disciplinata nei due distinti procedimenti del giudizio disciplinare; nel procedimento amministrativo trova applicazione l’art. 2945, primo comma cod. civ., secondo cui per effetto e dal momento dell’interruzione s’inizia un nuovo periodo di prescrizione; nella fase giurisdizionale davanti al […]

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La prescrizione dell’azione disciplinare è rilevabile d’ufficio

La prescrizione dell’azione disciplinare è rilevabile d’ufficio in ogni stato e grado del giudizio, anche in sede di legittimità, a causa della natura pubblicistica della materia e dell’interesse superindividuale dello Stato e della comunità intermedia, quale l’ordine professionale. Consiglio Nazionale Forense (pres. f.f. Corona, rel. Di Giovanni), sentenza n. 160 del 3 ottobre 2022

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La cancellazione dall’albo nelle more del giudizio di gravame rende definitivo il provvedimento impugnato

La cancellazione dall’albo dell’incolpato comporta l’estinzione dell’eventuale giudizio di gravame dinanzi al CNF per sopravvenuta cessazione della materia del contendere con conseguente consolidamento del provvedimento impugnato (Nel caso di specie, sospensione dall’esercizio dell’attività professionale per anni tre). Consiglio Nazionale Forense (pres. f.f. Corona, rel. Laghi), sentenza n. 159 del 3 ottobre 2022 NOTA:Sulle eccezioni al […]

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Lo jus superveniens non si applica alla prescrizione dell’azione disciplinare

In materia di sanzioni disciplinari a carico degli avvocati, l’art. 65, comma 5, della legge 31 dicembre 2012, n.247, nel prevedere, con riferimento alla nuova disciplina dell’ordinamento della professione forense, che le norme contenute nel nuovo codice deontologico si applicano anche ai procedimenti disciplinari in corso al momento della sua entrata in vigore, se più […]

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