La delibera di apertura del procedimento interrompe la prescrizione anche se non notificata

Il termine di prescrizione dell’azione disciplinare si interrompe a seguito della notifica all’incolpato della delibera di apertura del procedimento disciplinare ovvero del compimento di altri atti propulsivi del procedimento, come la delibera di rinvio a giudizio dell’incolpato; tali atti devono ritenersi idonei a determinare l’effetto interruttivo della prescrizione, a prescindere dalla loro successiva notifica al […]

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Inammissibile il ricorso al CNF proposto in proprio dal praticante avvocato

Deve essere dichiarata inammissibile l’impugnazione proposta da chi, al momento della sottoscrizione del ricorso, risulti sprovvisto in assoluto dello ius postulandi per non essere iscritto all’albo degli avvocati, non potendo tale ragione difendersi personalmente innanzi al C.N.F. e sottoscrivere da solo il relativo ricorso (Nel caso di specie, in applicazione del principio di cui in […]

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L’intenzionale violazione delle regole processuali sulla competenza può integrare illecito deontologico

Il decoro della professione richiede competenza, ostensione dell’immagine dell’avvocato non sciatto o superficiale bensì munito della scienza minimale, giacché la collettività ha bisogno di poter confidare nella figura dell’avvocato, limpida sotto ogni aspetto, comprendente sia il possesso delle cognizioni minime per l’esercizio della professione che dei principi di lealtà e correttezza. Conseguentemente, non si adempie […]

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I limiti al controllo di legittimità delle sentenze del CNF

Le sentenze del Consiglio Nazionale Forense in materia disciplinare possono essere impugnate dinanzi alle Sezioni Unite della Corte di Cassazione, ma l’accertamento del fatto, l’apprezzamento della sua rilevanza rispetto alle imputazioni, la scelta della sanzione opportuna e, in generale, la valutazione delle risultanze processuali non possono essere oggetto di controllo in sede di legittimità, salvi […]

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Il diritto-dovere di difesa non giustifica l’uso di espressioni sconvenienti ed offensive

Benche´ l’avvocato possa e debba utilizzare fermezza e toni accesi nel sostenere la difesa della parte assistita o nel criticare e contrastare le decisioni impugnate, tale potere/dovere trova un limite nei doveri di probita` e lealta`, i quali non gli consentono di trascendere in comportamenti non improntati a correttezza e prudenza, se non anche offensivi, […]

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Le espressioni sconvenienti od offensive non sono scriminate dalla provocazione altrui

L’avvocato ha il dovere di comportarsi, in ogni situazione, con la dignità e con il decoro imposti dalla funzione che l’avvocatura svolge nella giurisdizione e deve in ogni caso astenersi dal pronunciare espressioni sconvenienti od offensive (art. 52 ncdf, già 20 c.d.f.), la cui rilevanza deontologica non è peraltro esclusa dalla provocazione altrui, né dallo […]

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L’avvertimento non è una semplice misura correttiva sfornita di carattere sanzionatorio

L’avvertimento costituisce una pena disciplinare e non una semplice misura correttiva sfornita di carattere sanzionatorio. Pertanto, la decisione che la irroga, come qualsiasi altra decisione disciplinare, deve essere notificata, ex art. 50 Lp. n. 1578/33, a mezzo dell’ufficiale giudiziario sia ai fini della comunicazione formale del provvedimento che per la decorrenza del termine di impugnazione. […]

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Manifestamente infondati i dubbi sulla legittimità costituzionale delle funzioni giurisdizionali affidate al CNF

È manifestamente infondata l’eccezione di illegittimità costituzionale sollevata con riferimento alle funzioni giurisdizionali del Consiglio Nazionale, per asserito contrasto con l’art. 24 e con l’art. 111 Cost. sotto i profili dell’indipendenza, terzietà ed imparzialità del giudice. Corte di Cassazione (pres. Santacroce, rel. Mazzacane), SS.UU, sentenza n. 12066 del 29 maggio 2014 NOTA: In senso conforme, […]

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L’acquisizione di mandati alle liti non provenienti in modo diretto dai clienti ma da terzi

L’avvocato che assuma incarichi professionali tramite un terzo intermediario (nella specie, carrozziere), omettendo di instaurare con in suoi clienti un rapporto fiduciario, pone in essere un comportamento disciplinarmente rilevante perché lesivo del dovere di fiducia al rispetto del quale ogni professionista è tenuto nell’esercizio del suo mandato. Consiglio Nazionale Forense (pres. Alpa, rel. Mariani Marini), […]

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L’accertamento definitivo dei fatti in sede penale

La sentenza penale di condanna, divenuta definitiva ex art. 653 c.p.p., ha efficacia di giudicato nel giudizio disciplinare quanto all’accertamento della sussistenza del fatto, della sua illiceità penale e all’affermazione che l’incolpato lo ha commesso. Consiglio Nazionale Forense (pres. f.f. Tacchini, rel. De Giorgi), sentenza del 14 marzo 2015, n. 59 NOTA: In senso conforme, […]

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